Il Liceo Medi di Senigallia e la scienza del futuro
Al via il corso di robotica educativa per il biennio delle scienze applicate
Niente a che vedere o quasi con i mitici robot delle serie animate giapponesi degli anni ’80 (chi non ricorda Jeeg Robot d’acciaio o Mazinga Z?) impegnati su vari fronti a estirpare il male dalla Terra o con il più comune e meno roboante robot da cucina che allevia le fatiche domestiche in cucina: la robotica – così recita Wikipedia –“è una branca dell’ingegneria che studia e sviluppa metodi che permettano a un robot di eseguire dei compiti specifici riproducendo il lavoro dell’uomo”, specie quando questo prevede sforzi umanamente insostenibili (si pensi ai robot che semplificano l’assemblaggio dei pezzi di un auto) o condizioni impossibili (per es. i robot rover su Marte).
Proprio di robotica, che si configura sempre più come la scienza del futuro, si occupa una volta a settimana (per due ore) un gruppo di studenti delle prime classi del Liceo Statale E. Medi grazie a un ampliamento dell’offerta formativa attivo dal corrente anno scolastico. Come nella fantascienza, un ruolo di primo piano è riservato all’immaginazione: prima di tutto ai ragazzi si chiede a turno di presentare le loro idee di applicazioni robotiche, idee che vengono discusse, analizzate e valutate dal resto della classe. Alla lezione partecipata si affiancano altri momenti in cui il docente introduce obiettivi e nuovi concetti teorici (per esempio il funzionamento dei microprocessori, la conoscenza dell’ambiente di sviluppo, lo studio di alcuni algoritmi di risoluzione di un problema). Ma dietro il gesto meccanico di un robot si nascondono anche logica e matematica, che costituiscono non a caso gli ingredienti fondamentali della parte teorica del corso, integrate da concetti di informatica ed elettronica. Alla fine, dopo una fase articolata di studio e di progettazione, i ragazzi arrivano a costruire un piccolo robot che esegue una determinata sequenza di movimenti, riuscendo così ad “applicare” in tutti i sensi le “scienze” che danno il nome al loro indirizzo di studi.
Al di là delle applicazioni pratiche, le finalità che il corso si propone sono quelle di stimolare la creatività, accrescere le abilità per lavorare in gruppo, far conoscere i principi di base di alcuni fenomeni fisici e le leggi che li governano (concetto di velocità, direzione, verso, accelerazione, tempo) e apprendere gli elementi fondamentali della programmazione. Insomma, studiare robotica significa combinare insieme più discipline scientifiche (l’elettronica, la fisica, la matematica, l’informatica, la meccanica) con la soddisfazione – non da poco – di vedere alla fine un piccolo robot, una creatura meccanica che muove i suoi primi timidi passi.
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