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Integrazione socio sanitaria e tariffe: tavolo unico enti, associazioni e addetti ai lavori

Viventi: "Gli atti nasceranno dalla collaborazione responsabile tra i soggetti interessati"

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Sanità

Si è insediato, lunedì 18 novembre, il Tavolo tecnico di lavoro incaricato dalla Giunta regionale a elaborare i documenti attuativi dell’integrazione socio-sanitaria previsti dal relativo Piano.

Già nel corso della prima riunione sono state affrontate le principali criticità, riguardanti l’applicazione delle delibere 1011 e 1195/2013 con cui la Giunta ha definito gli standard assistenziali, i criteri di rilevazione dei costi gestionali delle strutture, le quote di compartecipazione a carico dell’utente per le residenze protette e assistenziali per anziani non autosufficienti, disabili fisici e psichici, persone con disturbi mentali.

Il Tavolo è coordinato da una delegazione regionale composta dai dirigenti regionali di Servizi sociali e Sanità, dai responsabili regionali dell’integrazione socio-sanitaria e dai direttori ASUR e INRCA. Partecipano le rappresentanze tecniche degli enti gestori di strutture residenziali e semiresidenziali pubbliche e private, profit e no profit; degli psicologi, assistenti sociali, infermieri e medici; delle associazioni di tutela degli utenti (Forum del terzo settore, Tavolo regionale sulla salute mentale e associazione Unasam, il comitato associazioni di Tutela e i referenti della campagna “Trasparenza e Diritti”), il coordinamento regionale delle comunità per minori.

A fonte delle preoccupazioni evidenziate dai presenti, sono state offerte le spiegazioni e i chiarimenti utili in ordine alle modalità applicative dei due atti, che pongono le basi per il riordino di un sistema finora disomogeneo sul territorio, con tariffe differenti e livelli qualitativi molto diversi tra zone costiere e montane, tra nord e sud della regione.

L’urgenza con cui è stato necessario procedere all’approvazione – spiega l’assessore ai Servizi sociali Luigi Viventi – non ha reso possibile un adeguato confronto sui contenuti con le realtà interessate, ma i tempi istituzionali sono stati fortemente condizionati dalla necessità di rispondere velocemente alle richieste del ministero della Salute, che condizionava l’erogazione di una parte consistente dei fondi LEA alla determinazione delle quote di compartecipazione a carico dell’utente. Ora però, superati gli obblighi ministeriali, l’avvio del Tavolo permetterà di affrontare in modo congiunto le criticità rilevate e di costruire, su questa base, gli atti successivi, che ridisegneranno interamente il sistema residenziale e semiresidenziale marchigiano“.

Con questo strumento, che garantisce la massima collaborazione responsabile tra tutti i soggetti interessati – commenta l’assessore Viventi – saremo in grado di portare all’approvazione della Giunta e del Consiglio atti aderenti alla complessa situazione territoriale e alle difficoltà delle famiglie, alle prese con la crisi economica e a volte costrette a sostenere in casa, senza grandi aiuti, il pesante lavoro di cura dei propri anziani o a pagare rette pesanti se costrette al ricovero“.
Il Tavolo tornerà a riunirsi secondo un preciso calendario già dalle prossime settimane.

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