Marche, i giovani fanno impresa ma l’artigianato continua a perdere colpi
Tra agosto e ottobre nate 2.095 imprese, un terzo con under 35. Chiuse 2.086 attività, 795 artigiane
I giovani fanno impresa. Nelle Marche tra agosto e ottobre, su 2.095 aperture di nuove attività, quasi un terzo ha visto come protagonisti neoimprenditori con meno di 35 anni. Soprattutto nel commercio, costruzioni, ristorazione e attività manifatturiere. Complessivamente nella nostra regione le imprese giovanili sono 16.476 su un totale di 175.823 aziende registrate alle Camere di commercio, pari al 9,4 per cento del totale.
“I giovani che decidono di avviare un’attività imprenditoriale – afferma il presidente di Unioncamere Marche Adriano Federici – cercano una risposta alla crescente crisi occupazionale, che riguarda soprattutto chi esce dalla scuola e non riesce a inserirsi nel mondo del lavoro. Decidere di aprire un’azienda in questo momento difficile, puntando sulle proprie competenze, è una scelta che va sostenuta, aiutandoli nel loro percorso professionale, favorendone l’accesso al credito e la competitività sul mercato. Il sistema camerale marchigiano è a disposizione di questi giovani neoimprenditori, la maggioranza dei quali alla guida di micro e piccole imprese individuali“.
Ma se i giovani scelgono l’impresa, la crisi costringe molte delle aziende in attività a chiudere i battenti, soprattutto nell’artigianato e in agricoltura. Nel terzo trimestre 2013, secondo i dati Movimprese elaborati dal Centro Studi Unioncamere Marche, hanno cessato l’attività 2.086 imprese contro le 2.095 nuove iscrizioni all’Albo delle Camere di commercio, con un saldo positivo di appena 9 unità.
A frenare la ripresa il settore agricolo che perde 229 aziende attive, l’artigianato (-75), il calzaturiero (-63) e le costruzioni (-51). In calo anche il numero delle imprese di meccanica, abbigliamento, mobile e alimentari. Complessivamente il sistema manifatturiero marchigiano, in tre mesi, ha perso 90 aziende.
Positivi i dati delle attività finanziarie e assicurative (+62), di alloggio e ristorazione (+54), immobiliari (+50) e commerciali (+41).
Complessivamente, nei primi nove mesi del 2013, sono 9.017 le imprese scomparse mentre ad avviare una nuova attività sono stati in 8.319, con un saldo negativo di 698 imprese.
L’analisi del Centro Studi Unioncamere ha preso in esame anche l’andamento delle imprese marchigiane in base alla ragione sociale, evidenziando come i neoimprenditori preferiscono le società di capitali (+180) mentre le imprese individuali calano di 214 unità. In diminuzione anche le società di persone (-75). Per quanto riguarda le province marchigiane, Fermo perde 86 imprese e Macerata 11. Positivi i saldi di Ascoli Piceno (+67), Pesaro Urbino (+25) e Ancona (+14).
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