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La Regione Marche approva il nuovo programma del trasporto pubblico

L'assessore Viventi: "mantenuti gli stessi servizi e gli stessi chilometri"

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Trasporto pubblico locale, tpl, autobus, mobilita' sostenibile, bus, corriera

E’ stato approvato martedì 22 ottobre dall’Assemblea regionale il Programma triennale del trasporto pubblico regionale, che razionalizza i servizi di trasporto pubblico locale su gomma e ferro, anche in funzione dell’indizione delle gare per l’affidamento dei servizi stessi.


L’efficienza è dimostrata dai numeri – ha detto l’assessore ai Trasporti Luigi Viventi –: nonostante l’aumento dei costi (benzina, bolli, ecc.), abbiamo mantenuto gli stessi servizi e gli stessi chilometri. Questo non è il piano della maggioranza o della minoranza. E’ il piano della Regione Marche. Presupposto fondamentale sono, ovviamente, le risorse a disposizione, in base alle quali esso è stato concretamente elaborato, ed è indubbio che le Marche a livello nazionale sono state penalizzate dalla carenza di risorse rispetto ad altre Regioni“.

I criteri di base del piano sono l’efficientamento e la razionalizzazione, per raggiungere economie di scala e massimizzare la domanda dell’utenza, riducendo i costi. In concreto si prevedono il riequilibrio dei servizi urbani e nuovi corrispettivi unitari per i servizi urbani ed extraurbani e si definiscono valori unitari di corrispettivo per ogni bacino.

Per la redazione la Regione si è avvalsa della collaborazione di un gruppo di esperti selezionato con un bando: la Tta di Genova e la Kpmg Advisory di Roma. “La proposta di riequilibrio – spiega Viventi – è stata elaborata in seguito a un’attività complessa e prolungata nel tempo, che ha consentito di raccogliere in un unico database le informazioni relative alle linee, alle corse e agli orari di tutte le imprese attualmente esercenti nelle Marche. E’ su tale base che abbiamo fatto sì che i territori non perdessero servizi“.

L’attività di riprogrammazione è altresì mirata al soddisfacimento dei requisiti stabiliti dal governo per l’erogazione del Fondo nazionale trasporti, il 10 per cento del quale è vincolato al raggiungimento, da parte delle Regioni, di obiettivi di efficienza che garantiscano il contenimento dei costi.

Commenti
Ci sono 2 commenti
angelo 2013-10-23 15:35:20
Forse sarebbe il caso di passare ad un compenso direttamente proporzionale al numero dei trasportti e non al numero dei chilometri. Forse cosi le aziende di trasporto si ingegnerebbero ad attirare qualche cliente in più!
Melgaco 2013-10-23 17:32:34
Esatto. Guardate i biglietti venduti, non i chilometri fatti. Perché fare chilometri con l'autobus vuoto è comunque uno spreco, anche se previsto a bilancio.
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