Tu chiamali se vuoi…ladri!
Il blogger Byoblu dice la sua sui rimborsi elettorali ai partiti politici - VIDEO
Se il tecnico che ti ripara la lavastoviglie si approfitta della tua ingenuità e ti chiede una parcella doppia rispetto a quella che dovrebbe chiederti, come lo chiami? Lo chiami ladro. Se un dipendente mette fuori una lista spese gonfiata rispetto ai rimborsi che avrebbe diritto a rendicontare, o addirittura si inventa ricevute inesistenti, come lo chiami? Lo chiami ladro.
Se il negoziante all’angolo ti fa pagare un chilo di patate il doppio di quello lo paghi nella bottega accanto, o se il cameriere di un ristorante fa pagare un piatto di pasta molto di più a un turista di quanto non lo faccia pagare a un italiano, come lo chiami? Non hai nessun dubbio: lo chiami ladro, ladro, ladro!
E allora perché se i partiti politicisi prendono 56 milioni di rimborsi elettorali, quando è ormai dimostrato che per fare politica e prendere percentuali di consenso da prima forza parlamentare non serve neppure un centesimo di soldi pubblici, li chiamano in tutti i modi possibili, tranne l’unico che ha più senso?
“Capire tu non puoi, tu chiamali se vuoi… ladri!“.
O, come dice Morra da Giletti: “Diversamente onesti”.
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