Senigallia, il cantiere della Sacelit-Italcementi perde altri pezzi
Rimosse le altre gru, dal progetto potrebbe essere tolto l'hotel a 5 stelle, ma l'ombra del fallimento oscura tutto
Il cantiere della ex Sacelit-Italcementi perde le altre gru rimaste. Sono state infatti smontate dall’impresa proprietaria le ultime gru ferme da mesi per la costruzione del quartiere senigalliese a fianco del porto. Il fatto, già anticipato poche settimane fa quando vennero fatte sparire le prime due, continua a destare scalpore per la fine che farà l’area in questione, a rischio di uno stop che potrebbe durare anni.
La situazione del Borgo delle Torri fatica a ripartire, anzi tutto sembra destinato a recedere: così perlomeno uno dei lotti di cui è composta l’area, quello dove dovrebbe sorgere il maxi hotel da cinque stelle. Con ogni probabilità il progetto andrà rivisto e il pezzetto di terreno sarà frazionato per costruire altre case e una struttura ricettiva più piccola e adatta alle attuali esigenze di mercato.
Mercato che, quasi del tutto fermo, ha visto dopo un iniziale entusiasmo, un deprimente tracollo nelle vendite degli appartamenti, i cui pochi assegnatari ora chiedono la restituzione dei soldi. E proprio a garanzia della realizzazione degli appartamenti acquisiti era stata firmata una polizza assicurativa: in caso di fallimento della società La Fortezza, i privati vedranno venir restituite le somme anticipate, fino anche a 35-40 mila euro.
Intanto la revisione del progetto – a questo punto inevitabile sempre che non arrivi prima il fallimento – porterà via altro tempo, durante il quale le opere di urbanizzazione resteranno ferme. Erano previsti i due ponti di collegamenti tra i due lungomari, uno ciclabile-pedonale e l’altro per le auto, a fianco della ferrovia, oltre alla rivoluzione viaria per l’accesso al porto con l’allargamento di due sottopassi, la realizzazione di quello pedonale di via Mamiani (quasi ultimato ma senza verifiche effettuate e quindi senza il via libera), la messa in sicurezza (l’abbattimento) della ciminiera e gli oltre 400 posto auto do parcheggio pubblico.
Mi ripeto perchè mi dispiace come sia messa l'area e per come resterà per lungo tempo. (Nei mie commenti avevo preannunciato tutto questo da quando avevo visto il primo progetto e di cosa avrebbero voluto fare in quell'area - quanto tempo è passato ed il tutto si è avverato.) MA I DANNI CHI LI PAGA? Mi chiedo se il tutto fosse rimasto come era sarebbe stato meglio? Credo proprio di si almeno avremmo avuto un passaggio a livello sulla ferrovia a cielo dove sarebbero passati anche mezzi pesanti per cantieristica navale e non si sarebbe speso tutti quei soldi, avremmo avuto un'area senza tutto quel cemento armato dei parcheggi interrati che non si possono utilizzare perchè cantiere non ultimato, grandi progetti pagati e a cosa sono serviti. Meglio rivedere il tutto con molta più modestia e fidarsi delle persone giuste senza svendere Senigallia ma utilizzare le risorse di Senigallia. Ma nessuno ha pensato di chiedere i danni all'impresa destinataria dell'appalto, anche se fallita, i legali del Comune dove sono? Non hanno forse pensato che i cittadini, tutti, hanno avuto un danno E CONTINUANO AD AVERE DANNI? Come diceva Totò "E IO PAGO".
se c'è qualcuno che ancora si vanta di qualcosa sarebbe da rinchiudere
Per come la vedo io preferisco un milione di volte la seconda ipotesi invece di snaturare un progetto che già prima faceva fatica a stare a galla; zero considerazione del contesto, rapporto di scala sbagliato, analisi urbanistiche fatte solo e solamente sulla viabilità, zero ricerca architettonica (non me ne voglia ma Portoghesi in questo è fermo, anzi non è mai partito) e deliranti oneri urbanistici. Spero solo che tutto ciò non sia stato programmato a tavolino. Date un'occhiata alle ultime foto di google maps.
La ciminiera verrà (chi paga?) abbattuta.......forse........chissà-quando.
Le virtuose opposizioni otterranno e ci faranno vedere le certificazioni di conferma che specie all’interno del manufatto non c’è cemento-amianto? Tale materiale con le sue notevoli proprietà termo-isolanti poteva servire a resistere alle alte temperature dei fumi in uscita dal cementificio. suddito non domo.
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!