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Dall’Abruzzo ecco un’idea per rilanciare l’economia di Senigallia, “Il Gallico”

Leonardo Maria Conti illustra un'iniziativa che incentiva i piccoli commercianti e i cittadini-clienti

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Comì di Cucina
Negozi in affitto, crisi economica, canoni di locazione troppo alti

Dall’Abruzzo arriva un’idea che vista la particolare e delicata situazione economica del momento, potrebbe essere un incentivo anche per i piccoli commercianti del centro storico e della periferia di Senigallia, oltre che per noi cittadini/clienti.


Nel Comune abruzzese di Avezzano (L’Aquila) hanno infatti adottato “Il Marso”, il cui equivalente a Senigallia potrebbe essere chiamato “Il Gallico”: si tratta di buoni locali stampati per ottenere uno sconto che va dal 5 al 30% nei negozi aderenti.

Un esempio? Compro un paio di pantaloni del valore di 100 euro pagando 80 euro, più 20 “Marso”. Il commerciante che “incassa” “Il Marso” andrà nel negozio di frutta e spenderà lì quei buoni che, a sua volta, il fruttivendolo potrà utilizzare per fare la spesa sempre in un negozio locale.

E’ l’unico sistema per contrastare la grande distribuzione, perchè questa forma di moneta non può essere utilizzata fuori dei confini comunali a differenza dell’euro che può essere speso in tutta Italia.

Un sistema efficace e che potrebbe essere riproposto anche a Senigallia?

Commenti
Ci sono 5 commenti
Betto Lelli 2013-09-30 13:17:02
1) "Contrastare la grande distribuzione" ??? Siamo fuori tempo massimo da 20 anni (almeno) *IMHO*.
2) Non sono 'ferrato' sull'argomento, ma ho una vaga sensazione di 'elusione fiscale' che a Roma non gradirebbero particolarmente. Nell'esempio dei pantaloni, lo scontrino dovrebbe riportare 80 o 100€? Quanto andrebbe versato di Iva? Ai fini della dichiarazione dei redditi la questione come si risolve?
Non è critica a prescindere, tutt'altro: è che il fisco con la manovra salvaItalia ha messo le mani dappertutto. Si pensi al passaggio di un auto da padre a figlio (cambio d'intestazione/Ipt/marche da bollo) oppure donazioni di soldi tra familiari che dovrebbero (o meglio, devono) essere tracciabili ad esempio tramite bonifico.
almerino.belardinelli 2013-09-30 13:56:59
Non sono commercialista ma non vedo evasione fiscale in quanto il primo scontrina 80 e chi poi riceve il buono spesa scontrina 20 mi spieghi caro lelli dov'è l'evasione? Grazie
marco 2013-09-30 13:59:34
in effetti tutto bello finchè non sbatti con la realtà, per una pizza fornarina regalata in cambio di una cassetta di pomodori (baratto puro) è stato fatto un regolare accertamento fiscale con allegata multa...niente da eccepire.
David 2013-09-30 15:18:04
Ma sti "MarsiGallici" quello che acquista i pantaloni per primo, come se li procura? Li passa il Comune alle famiglie più disagiate? Come la SOCIAL CARD? (oh vero... ma funziona ancora quella?)
E il commerciante potrebbe trovarsi nelle mani tanta... "cartaccia": se il negozio di Jeans ne vende 200 paia in un mese, a fine mese si ritrova 4000 "marsigallici" in "valuta" spendibile solo a Senagallica, mentre i fornitori stanno fuori città, quindi lui praticamente si trova con 4000 euro di meno in cassa... BOH! Forse non ho capito io... ma mi ricorda tanto le "Leghe" del Bossi, spendibili ai raduni celtici (ahah!) della Lega, dove potevi comprarci immonde carabattole quali il profumo "Dür!" o la cravatta col sole delle Alpi o la maglietta Bossi-CheGuevaraStyle...
pie 2013-10-01 00:42:46
Se non ho capito male, io i jeans li pago sempre 100 euro! 80 + 20 da far spendere al commerciante. Io quando vado a fare la spesa dove prendo gli euri??
DALLA mia busta paga e x fortuna che ce l'ho!!!! E comunque li spenfo sempre a Senigallia!
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