Monachesi: “ai balneari potrebbe essere concesso l’acquisto di parte dell’area”
Il presidente del SIB Marche dopo l'incontro in Ministero sul futuro degli operatori del settore
Dalla riunione con il Sottosegretario al Ministero dell’Economia Pier Paolo Baretta, alla presenza di qualificati esponenti politici di tutti gli schieramenti che rappresentano la maggioranza di governo e dei rappresentanti sindacali, nonchè del direttore dell’Agenzia del Demanio e del sindaco di Pineto Luciano Monticelli in rappresentanza dell’ ANCI, convocata per illustrare le varie ipotesi di difesa e salvezza dalle imprese balneari italiane, si intuisce, finalmente, la volontà di trovare soluzioni condivise in ordine all’annoso problema inerente la necessità di assicurare la continuità e la certezza del domani alle 30.000 imprese balneari italiane e ai loro 100.000 addetti diretti.
Premesso che tutti i partecipanti al tavolo hanno concordato che sia prioritariamente necessario verificare a fondo e con forza con l’Unione Europea gli stessi meccanismi di salvaguardia adottati dalla Spagna, si è ipotizzata la possibilità di introdurre nel nostro ordinamento meccanismo giuridici in grado di consentire la stabilizzazione delle imprese.
In particolare è stata trattata l’ipotesi di rivedere l’assetto giuridico normativo delle aree su cui insistono le imprese balneari. Tale nuovo assetto potrebbe concedere alle imprese esistenti la possibilità di acquistare parte delle aree sulle quali insistono i servizi di spiaggia e quelli accessori senza modificare l’attuale assetto delle spiagge.
Il SIB ha ritenuto l’ipotesi interessante e certamente da approfondire, condizionando il giudizio alla certezza della proposta che riguarda la possibilità di attuare un’opzione certa a favore degli attuali concessionari, e che tutto il sistema, notoriamente diversificato sul territorio nazionale, possa esservi compreso.
Un altro elemento fondamentale, è quello che sia previsto un periodo transitorio sufficientemente lungo e tale da consentire, da una parte l’effettuazione della complicata operazione tecnico-giuridica, dall’altra, essendo necessari ingenti investimenti, possa consentire alle imprese di reperire tali risorse.
Crediamo, poi, sia importante rimarcare la necessità per le imprese balneari di mantenere l’unità funzionale tra le varie componenti aziendali.
Riteniamo che proposte così innovative, anche se di valore, debbano essere valutate passo passo tra le varie componenti interessate per essere certi che gli obiettivi siano concretamente raggiungibili.
Nel corso dell’incontro con Baretta si è trattato anche delle circa 150 aziende che hanno visto incrementare il canone di concessione per oltre il 1.500%, canone insostenibile e tale da condannarle al fallimento. Abbiamo tutti condiviso la necessità di trovare la migliore e più rapida soluzione, sia per quanto riguarda i canoni pregressi che quelli futuri. Il Sottosegretario, infine, si è impegnato a presentare alle imprese balneari e al Parlamento una ipotesi di lavoro congiunto in tempi brevissimi considerato che è scaduta la moratoria che prevedeva le sospensione delle procedure.
IO PENSO CHE LA SPIAGGIA E' UN BENE DI TUTTI E NON DEI"BAGNINI", PERTANTO NON CONDIVIDO AFFATTO TALE ALTERNATIVA. PER QUANTO RIGUARDA L'AUMENTO DEI CANONI DEMANIALI SONO SICURAMENTE SPROPOSITATI, NON DIMENTICHIAMOCI PERO' CHE IN PASSATO SVOLGEVATE L'ATTIVITA' A COSTI MOLTO BASSI!!!
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