“Dieci donne” di Marco Severini, presentazione pure a Milano
Continua il successo per il volume che ha fatto luce su una vicenda a lungo rimasta ignota
La presentazione a Milano, mercoledì 25 settembre (ore 18.00), di “Dieci donne. Storia delle prime elettrici italiane” del prof. Marco Severini, storico dell’Università di Macerata, rappresenta un’iniziativa di grande spessore per almeno tre ragioni.
Il libro, già di scena a Roma e a Torino, sarà presentato nella bella Sala del Grechetto della Biblioteca Sormani, la principale biblioteca del Sistema Bibliotecario milanese e una delle maggiori biblioteche lombarde: di carattere generale e aggiornata in tutti i campi del sapere, la Sormani vanta un patrimonio particolarmente ricco nelle scienze umanistiche, giuridiche e artistiche, patrimonio ospitato in un palazzo cinquecentesco e acquisito dal Comune meneghino solo negli anni trenta del secolo scorso.
Inoltre si tratta della 32° presentazione di un’opera che, proprio in occasione dell’evento milanese, si propone con la sua terza edizione, riveduta e ampliata, soprattutto nei confronti della seconda, uscita nel gennaio 2013 ed esaurita: questa terza edizione è già stata prenotata in una decina di presentazioni in diverse località nazionali.
Infine, l’avvenimento di mercoledì prossimo sarà coordinato, alla presenza dell’autore, da Eliana Di Caro che, firma autorevole de «Il Sole 24 Ore», è stata l’autrice di una delle prime recensioni del libro comparsa sui quotidiani nazionali lo scorso 16 dicembre, tre settimane dopo l’uscita dell’opera. Una recensione attenta ed equilibrata, capace di illustrare gli aspetti più innovativi della ricerca dello storico marchigiano, dedicata al processo di emancipazione femminile e a una pagina dimenticata di quest’ultimo che vide assurgere alla ribalta, nell’estate del 1906 dieci maestre marchigiane; la giornalista aveva infatti chiuso il suo intervento sul quotidiano della Confindustria con queste icastiche espressioni: “L’occasione offerta da questo libro per rievocare il percorso che ha portato al voto delle donne, tanto più a due mesi dalle elezioni (e in tempi di Olgettine e nipotine di Mubarak), non va davvero sprecata”.
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