Dopo la notizia del commissariamento di Banca delle Marche e dell’esercizio semestrale in rosso di ben 232 milioni di euro, ecco che un’altra tegola cade su BdM proprio nei giorni in cui i due commissari nominati incontrano le fondazioni che hanno dato vita all’istituto di credito marchigiano.

Si tratta della Procura della Repubblica di Ancona la quale ha aperto un fascicolo di indagine su Banca Marche. Al momento senza indagati e senza ipotesi di reato, l’indagine mira a scoprire come si siano formate perdite per circa 800 mln di euro in un anno.
Il nucleo tributario della Guardia di Finanza ha acquisito infatti documentazione contabile riguardante il 2011 e il 2012.

Tutto questo proprio nei giorni in cui i due commissari Federico Terrinoni e Giuseppe Felizioni, nominati da Bankitalia, hanno stabilito di incontrare i vertici delle tre casse di risparmio che hanno dato vita all’ente – Cassa di Risparmio di Pesaro, di Jesi e di Macerata – per capire quali margini di manovra vi siano per una ricapitalizzazione dell’istituto marchigiano e per una gestione più sobria.

Nelle stesse ore il PD Marche è intervenuto sulla questione con una conferenza stampa nella quale il segretario regionale Palmiro Ucchielli ha definito la situazione preoccupante. Dopo l’interrogazione al Governo su BM “rimasta senza risposta“, – ha dichiarato Ucchielli – siamo preoccupati per il sistema delle piccole e medie imprese che farà ancora più fatica ad accedere al credito in un momento difficilissimo per l’economia, ma anche per i correntisti, gli azionisti e i tremila dipendenti di Banca Marche. Ben venga dunque l’azione della Banca d’Italia, e, per quanto riguarda eventuali responsabilità pregresse, della magistratura“.

Definita positiva, invece, l’azione della giunta regionale che ha chiamato a raccolta gli imprenditori locali anche se partiti e banche devono “restare distanti“, ha concluso Ucchielli.