Senigallia, Cicconi Massi interviene sull’abolizione IMU
"E' un successo delle forze moderate del paese"
Esprimo la più viva soddisfazione per la decisione del Governo Letta di abolire per il 2013 l’IMU sulla prima casa. Finalmente, dopo l’introduzione dell’odiosa imposta sul bene fondamentale della prima abitazione familiare compiuta dal governo Monti, oggi l’esecutivo delle grandi intese, ha dimostrato che si possa fare del bene al paese, attraverso l’eliminazione dell’imposta per tutto il 2013.
La casa rappresenta il bene naturale ed essenziale per la nascita e la vita delle famiglie e quindi per l’evoluzione del paese. Tassare tale bene primario sarebbe stato un fatto ingiusto e dannoso per milioni di famiglie, che hanno fatto risparmi per acquistare gli immobili e molto spesso continuano tutt’oggi a pagare i mutui delle abitazioni dedicate alla residenza familiare.
Oggi, grazie all’azione compiuta dal PDL ed in particolare dai ministri Alfano e Lupi, la prima casa ritorna ad essere un bene garantito e protetto da un’ingiusta tassazione.
La decisione di ridurre la pressione fiscale alle famiglie rappresenta il percorso giusto per far ripartire i consumi e quindi rilanciare l’economia nazionale.
Non possiamo quindi condividere i giudizi di critica alla decisione del governo lanciati dal Sindaco di Senigalli e presidente ANCI Marche, Maurizio Mangialardi.
Ormai il primo cittadino senigalliese, più che rappresentare un punto di riferimento per la maggioranza dei cittadini senigalliesi, ha deciso di spingersi sempre più a sinistra, travalicando i confini della sua stessa maggioranza e spingendosi in modo preoccupante verso lidi demagogici e populisti di sapore grillino.
Non una sola parola di apprezzamento per l’abolizione di un’imposta ingiusta, compiuta anche dal partito di riferimento del sindaco Mangialardi, quel PD che a livello nazionale sta governando con il PDL per il bene del paese.
Solo critiche, preoccupazioni, ed ingiusto allarmismo, tendente a vanificare l’effetto positivo dell’abolizione dell’imposta.
Al sindaco diciamo di non pensare solo alle casse del proprio ente, ma anche alle casse dei privati cittadini, che oggi sono molto più vuote di quelle dei comuni e che grazie a questa abolizione dell’IMU, per il 2013 almeno potranno un po’respirare.
Il problema vero è che in una parte della sinistra italiana, l’imposizione fiscale rappresenta l’unica via per risolvere tutti i problemi, senza pensare che proprio questa tragica imposizione fiscale è tra le cause della crisi sociale, economica e politica del paese.
Pagare le tasse sarà anche bello, come diceva un ex ministro del governo Prodi, ma non certo quando le tasse sono ideate in modo ingiusto e penalizzante per i cittadini (vedi IMU sulla 1° casa).
Ora l’attenzione dovrà passare sulla restituzione ai comuni del gettito previsto dall’IMU. Il governo, siamo certi, saprà garantire l’entrate fondamentali per il funzionamento degli enti locali. In questo senso è giusto che ANCI Marche, con il suo presidente Mangialardi, conducano una trattativa con il governo, perché oltre ad essere tutelati i risparmi dei cittadini, possano essere anche garantite le risorse degli enti locali e la solidità dei bilanci di previsione già approvati. E anche le forze moderate della città e del paese saranno affianco ai Sindaci in questa giusta battaglia.
B
Con la riforma dell'Imu i proprietari di un solo alloggio di 80 metri quadrati di categoria catastale usuale, risparmieranno 4-500 euro all'anno. Quelli di 4 o 500 metri quadrati di maggior pregio ne risparmieranno 10-15 mila. Ma non basta! I grandi costruttori non pagheranno l'Imu 2013 e 2014 per il gigantesco numero di alloggi invenduti che popolano le desolate periferie urbane. Un regalo misurabile in decine di milioni di euro. Soldi con cui si possono acquistare o potenziare giornali (Caltagirone e Bonifaci - Messaggero e Tempo - ne sono il più noto esempio) utili a cantare le lodi al governo di turno. O ad aiutare nelle strepitose rimonte berlusconiane in campagna elettorale. Sociologi ed economisti di ogni corrente di pensiero concordano nell'affermare che il ventennio che abbiamo alle spalle è quello in cui si sono prodotte le più impressionanti differenze sociali a tutto vantaggio dei ceti benestanti. Il governo Letta ha aumentato la forbice.
Ma oltre ai numeri contano ancora di più i fatti simbolici e strutturali. L'Italia, come paventava La voce.info, è diventata l'unico paese sviluppato a non tassare la proprietà edilizia. Sono soggette a Imu soltanto le abitazioni di lusso: in tutto 73 mila immobili su 20 milioni di alloggi. Tutti gli altri sono stati equiparati e azzerati alla faccia della Costituzione. Tanto è vero che nascerà la «service tax», un'imposta legata all'erogazione dei servizi urbani che verrà pagata in gran parte dagli inquilini invece dei proprietari com'era con l'Imu.
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