A Senigallia sempre più cemento: chi sono i manipolatori?
Intervento di Rebecchini, Battisti e Mancini sul PORU e sul premio previsto del 20% delle cubature
C’è uno spazio libero, non costruito fuori dal centro storico? Puoi costruire! C’è uno spazio degradato? Si può risanare costruendo! Con la motivazione di non espandere più la città (ma ormai è nelle cose, in Italia si costruiva al ritmo di 8 mq al secondo!) mercoledi 24 luglio a Senigallia è stato varato il PORU, ovvero il cosiddetto piano operativo di riqualificazione urbana.
Ebbene, per fare un esempio, riportato nel piano, dall’area Ragno o Goldengas si potranno trasferire le cubature esistenti, in altra zona del lungomare o periferica, bontà loro fuori dal centro storico e non in zona agricola, con un regalo del 20% di aumento! Le aree che accoglieranno il trasferimento, secondo gli esempi della Giunta, potrebbero essere quella dell’ex scalo ferroviario, di fronte alla Chiesa della Pace, che sarebbe così “riqualificata”, o quella delle ex colonie Gil e Milani sul lungomare o altre ancora.
Le nostre immediate periferie diventeranno, secondo l’infelice ed infausta legge regionale del PORU, che Senigallia ha prontamente avviato (ricordiamo che non vi era obbligo alcuno di attivare la procedura prevista dalla legge regionale 22/2011), una cortina di cemento senza soluzione di continuità.
Poi si aggiunge l’ipocrisia politica del provvedimento: tutti i cittadini possono mostrare “manifestazione di interesse” per queste aree o altre e proporre progetti d’intervento che poi il Comune vaglierà. Hanno inventato la libertà di impresa! Non prendiamoci in giro, le manifestazioni d’interesse, se ci saranno, non saranno certo dei comuni cittadini ma quelle dei soliti addetti ai lavori, naturalmente.
Tornando alla ex Ragno dismessa e alla Goldengas oramai quasi dismessa (ha un nuovo, moderno ed importante stabilimento a Jesi), c’è da chiedersi chi siano mai costoro per meritare il premio di trasformare una cubatura industriale in una residenziale da fare “atterrare” in altre aree della città, con l’aggiunta di un incremento del 20%. Hanno utilizzato quelle aree per i loro scopi, senza dubbio leciti, e i loro guadagni; oggi, dopo aver dismesso le loro attività in loco, arrivano dei guadagni col botto! Da non credere! Resteranno si proprietari di un’area che tornerà agricola, ma resta il fatto che la cubatura delle loro strutture può trasferirsi come residenziale altrove con un premio del 20%! Esistono forse ancora oggi dei privilegi feudali? A quale comune mortale, lavoratore o pensionato, viene riconosciuto, anche solo in proporzione, un premio simile dopo una vita passata a fare il proprio altrettanto dovere?
Da risanare a Senigallia, come in tutta Italia, c’è tanto e non mancano le norme. Quello che manca ai cittadini che vogliono mettere in sicurezza sismica la loro casa o isolarla dal punto di vista termico (per il risparmio energetico) sono le risorse economiche e i finanziamenti, quei finanziamenti che invece a grosse imprese sono stati concessi con estrema facilità dalle banche e che oggi per questo sono sul punto di fallire.
Noi diciamo che il degrado non si sana solo con nuovo cemento. Non possiamo intasare ogni spazio libero della nostra città con altro cemento, altra cubatura e altro traffico derivante dai nuovi residenti (non si voleva liberare la statale dal traffico?). Le città vivono anche di spazi liberi.
Ci siamo sforzati di dire le cose come stanno con chiarezza in Consiglio Comunale e l’assessore Ceresoni ci apostrofa come manipolatori, evidentemente risentito dalla nostra non favorevole accoglienza della relazione effettuata dal presidente dell’INU, prof. Federico Oliva, responsabile scientifico del progetto.
Ceresoni e maggioranza vantano il coinvolgimento e la collaborazione dell’INU (Istituto Nazionale d’Urbanistica) nella realizzazione del loro PORU. Può essere un vanto? Ultimamente l’INU sta assumendo delle posizioni in materia urbanistica assai discutibili e che tanti valenti urbanisti e studiosi contestano. Ci sono anche altre scuole di pensiero e bisogna prenderne atto.
A proposito di INU, citiamo un recentissimo intervento su Eddyburg del prof. Salvatore Settis che è stato anche direttore della Normale di Pisa fino al 2010 e che sulla ipotizzata nuova normativa urbanistica nazionale che il governo sta ora partorendo, scrive “… come dimenticare che i più perversi strumenti della deregulation e della liquidazione del piano “autoritativo”, cioè pubblico, a favore del piano “concertato”, cioè gestito dagli immobiliaristi, sono nati proprio dall’INU. Perequazioni, compensazioni, trasferimenti di cubatura sono strumenti lanciati dall’Inu, l’antico Istituto di alta cultura eretto in ente morale, dopo aver perso ormai ogni capacità critica sulla crescita indefinita della “città della rendita”. Perfino i “diritti edificatori” sconosciuti dal diritto italiano, sono stati inventati dai massimi dirigenti dell’INU, in occasione della formazione del PRG di Roma del 2006;l ‘invenzione lessicale è stata prodotta per fornire un alibi alla non cancellazione di 15mila ettari di Agro romano,… (poi infilata nel codice civile articolo 2643 nel 2011, in forma del tutto generica, tra le fitte maglie della conversione in legge del decreto “disposizioni urgenti per l’economia” legge 106/2011). …. Riverniciare la ripresa del cammino dell’urbanistica privatizzata di Maurizio Lupi con l’alibi della lotta al consumo di suolo è la testimonianza del livello culturale e morale cui si è giunti.”
da
Luigi Rebecchini (Gruppo Misto),
Paolo Battisti e Roberto Mancini (Gruppo Partecipazione)
Chiedo provocatoriamente la seguente cosa all'amministrazione comunale. Ho una casetta in zona artigianale, e accanto un orto (agricolo). Posso allargare la casetta sull'orto? Grazie anche qui per la risposta.
faccia sapere e reperisca-pubblichi gli atti di giunta e/o le determine che hanno concesso a lanari di sequestrare da anni e per anni via Mamiani dalla statale all’ex- cantiere?
........suddito n.d.
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