E’ stata ridotta a due mesi e 20 giorni di reclusione, pena sospesa, la condanna a Daniela Ceccacci, la donna di Belvedere Ostrense ora 59enne che nel 2011 praticò una maldestra operazione di tracheotomia al marito uccidendolo, dopo che un boccone gli era andato di traverso.

Il Collegio della Corte d’appello ha riconosciuto che il suo fu un disperato tentativo di salvare il marito Silvano Ambrosini, 60 anni, finito in difficoltà respiratorie. La donna, che in passato era stata “istruita” dal marito, ex vigile del fuoco, a intervenire in caso di soffocamento, non aveva però mai praticato un’operazione così complessa e recise il collo di Ambrosini con un coltello, che morì prima dell’intervento dei soccorsi.
L’autopsia stabilì però che la morte dell’uomo avvenne per un’emorraggia cerebrale grave, tale da non lasciargli scampo, e non per il soffocamento né tantomeno per il taglio alla gola. La donna venne arrestata dai Carabinieri con l’accusa di omicidio preterintenzionale, ma già al primo grado venne derubricato in colposo.

Il collegio, oltre a rideterminare la pena, sospendendola, ha stabilito che per la donna non dovranno essere osservate particolari misure di sicurezza, che all’inizio furono decise per evitare possibili atti autolesionistici in seguito al forte choc per la perdita del marito proprio per sua mano.