Musinf: Palazzo del Duca stracolmo per il Premio Ferroni
Nino Migliori: 'Credo in Senigallia città della fotografia'
Pubblico delle grandi occasioni per la storica mostra dedicata a Nino Migliori e al Gruppo Misa, allestita Palazzo del Duca, in occasione della consegna ufficiale del Premio Ferroni.
Via vai di fotografi, esperti d’arte ed appassionati di un linguaggio espressivo, alla cui affermazione come arte certamente Senigallia ha storicamente contribuito con i suoi grandi artisti, a partire da Mario Giacomelli e Ferruccio Ferroni.
Rispondendo al saluto del sindaco Maurizio Mangialardi, Nino Migliori, ha sottolineato di ritenere Senigallia Città della fotografia un progetto davvero importante e fondato sulla vicenda storica del Gruppo Misa, al quale aveva inizialmente avuto modo lui stesso di partecipare, avendo attenzione per l’azione e gli assunti di Giuseppe Cavalli.
Molti applausi e momenti di autentica commozione ci sono stati quando la moglie di Ferroni, signora Lidia, e la figlia dello scultore Castelli, hanno consegnato a Nino Migliori il trofeo del Premio Ferroni-Città di Senigallia, promosso dalla Pro Loco e dal Comune di Senigllia. Il trofeo è costituito da una scultura di Alfio Castelli, famoso scultore senigalliese, le cui opere sono esposte proprio in questi giorni nella grande mostra, promossa dalla regione Toscana sulla scultura in alluminio dal Futurismo ad oggi.
L’assessore alla cultura Stefano Schiavoni, affiancato dal vicepresidente della Pro Loco, Piergiorgio Moretti, ha spiegato il rilievo del Premio Ferroni al fine di ricordare la figura del fotografo senigalliese, che fu anche lo storico e l’archivista del gruppo Misa, ma anche per sollecitare gli studi sul ruolo storico che quel Gruppo ebbe per l’affermazione della fotografia come arte.
Il prof. Carlo Bugatti, direttore del Musinf, ha illustrato come il percorso della mostra, partendo dall’occasione dell’ esposizione delle opere di Nino Migliori, ripercorra la storia della fotografia come arte dagli anni Cinquanta del Novecento, segnala gli esiti poetici della fotografia a toni alti proposta da Giuseppe Cavalli e lo sviluppo sperimentale della fotografia d’autore, di cui Migliori è uno degli esponenti internazionalmente riconosciuti. Katiuscia Biondi, che ha contribuito, come direttrice dell’archivio Giacomelli di Sassoferrato, alla costruzione del percorso critico della mostra, è intervenuta sul tema della testimonianza sperimentale di Mario Giacomelli, che è stata oggetto del suo libro “Sotto la pelle del reale, edito da Il Sole 24 Ore e presentato da Achille Bonito Oliva. Molti i fotografi di fama che hanno presenziato alla consegna del Premio Ferroni e visitato la mostra.
Tra loro anche Riccardo Gambelli, che è stato uno dei partecipanti all’esperienza del Gruppo Misa. Il pubblico, numerosissimo, si è a lungo intrattenuto nella visita alla mostra e ha potuto avvalersi delle spiegazioni di Nino Migliori, che ha risposto con grande capacità di colloquio alle molte domande che gli sono state rivolte dal pubblico di fronte alle numerose sue opere esposte. La mostra resterà aperta fino a settembre. In programma, durante l’estate, anche un workshop didattico con Nino Migliori al quale molti giovani fotografi hanno chiesto di poter partecipare.
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