“Esprimiamo grandissima preoccupazione in relazione all’impatto negativo che le attività di ricerca ed estrazione di idrocarburi possono determinare sul sistema ambientale ed economico delle località costiere“. Chiara la posizione di Enzo Monachesi, presidente del S.I.B. – il Sindacato Italiano Balneari – Regione Marche, aderente alla FIPE/Confcommercio, appena uscito dall’audizione in XIII commissione ambiente del Senato.

“L’attività petrolifera è incompatibile con gli obiettivi di crescita del comparto turistico, dove il settore balneare costituisce la componente prevalente – continua Monachesi. Il 30% degli arrivi sono espressione esclusiva del settore balneare: il turismo contribuisce con il 6% al PIL nazionale e il 2% è del balneare; 600 mila addetti diretti, 400mila indiretti“.

Considerato che la bellezza della costa italiana sta nella spettacolarità del panorama, nella qualità delle acque di balneazione e nella capacità degli operatori di poter offrire ad ogni turista un prodotto su misura, Monachesi rincara la dose: “si tratta, come è noto, di ricchezza naturale che viene invidiata da molti e che riconferma annualmente la propria valenza con l’assegnazione delle bandiere blu conferite dalla FEE alle nostre località costiere“.

A spingere il SIB alla mobilitazione sono i numeri della prossima possibile attività petrolifera. Monachesi snocciola i dati appena confrontati con i componenti della commissione ambiente del Senato: “Attualmente sono operative 9 piattaforme di estrazione petrolifera nell’Adriatico, il programma è di aggiungerne almeno altre 70; capite che il rischio, già altissimo, così diventerebbe incontrollabile“.
“Ma – promette Monachesi – una cosa è certa: non abbasseremo la guardia e continueremo a fare quello che gli imprenditori balneari fanno da sempre, le sentinelle ecologiche”

da Sindacato Italiano Balneari