Patto di stabilità 2013, riparto e criteri: 37,5 milioni alle Province e ai Comuni
Spacca: "Sforzo enorme per sostenere il territorio"
La Regione Marche trasferisce 37,5 milioni di euro – che si aggiungono ai 102,5 milioni già assegnati dallo Stato – alle Province e ai Comuni, consentendo così di aumentare la loro capacità di spesa senza violare il Patto di stabilità. Una boccata d’ossigeno e un’iniezione di liquidità sul territorio che permette agli Enti locali di pagare i fornitori e gli investimenti.
La Giunta regionale, riunita oggi in seduta straordinaria, ha formalmente dato attuazione al “Patto di stabilità verticale incentivato per il 2013“, stabilendo criteri e riparto degli spazi finanziari tra le cinque Province e i 193 Comuni marchigiani partecipanti. La Giunta regionale ha tenuto a sottolineare come il peso di questo sacrificio comporti un onere per le casse regionali tale che ora, qualsiasi ulteriore istanza proveniente dal territorio, non potrà essere soddisfatta senza un corrispettivo taglio ad altro capitolo di spesa del bilancio, che significa una pesante limitazione dell’operatività della Regione.
Sono due le novità di quest’anno: al riparto partecipano i Comuni da mille e fino a 5mila abitanti (per la prima volta interessati al Patto di stabilità interno); possono essere pagati gli stati di avanzamento 2013 finanziati con l’utilizzo dell’8 per mille (per i soli Comuni che hanno usufruito di questa opportunità). La ripartizione dei 37,5 milioni di euro destina 9 milioni e 375 mila euro alle Province; 28 milioni e 125 mila ai Comuni (14,062 milioni a 128 Comuni da mille e fino a 5 mila abitanti – 14,062 milioni a 65 Comuni sopra i 5mila abitanti).
“La Regione compie il terzo, ulteriore e molto oneroso atto di solidarietà istituzionale nei confronti delle amministrazioni locali – afferma il presidente Gian Mario Spacca – A fronte della grave crisi che investe il territorio e i bilanci delle amministrazioni pubbliche, interveniamo per dare operatività ai Comuni e alle Province in modo che nuova liquidità possa essere immessa nel sistema produttivo regionale. È uno sforzo grandissimo, la cui enormità mi auguro sia compresa non soltanto dagli enti locali interessati, ma anche dalle famiglie e dalle imprese marchigiane, martoriate da continui tagli dei trasferimenti statali che stanno ingessando tutte le amministrazioni locali. Un’impresa di solidarietà per noi sempre più ardua che limita anche la possibilità e l’incisività dell’azione regionale rispetto ad altre richieste avanzate dagli stessi enti locali“.
“La Regione Marche attiva di nuovo una leva per intervenire sul territorio e alleviare le situazioni di crisi degli Enti locali – sottolinea l’assessore al Bilancio, Pietro Marcolini – Già da qualche anno la Regione cede spazi della propria capacità di spesa; quest’anno lo sforzo è stato particolarmente inteso, (con il Patto verticale 2012 ha già rinunciato a 87 milioni del proprio spazio finanziario, cedendolo alle amministrazioni locali), considerato che il Patto di stabilità è un problema non solo per gli enti locali ma anche per la Regione: dal 2011 la Regione Marche ha subito tagli sempre più consistenti al Patto di stabilità interno. L’operazione è stata concertata e condivisa con le autonomie locali, quindi calibrata alle reali esigenze manifestate. Rappresenta un sostegno concreto all’economia marchigiana, perché consente alle amministrazioni di pagare le opere e le spese d’investimento che, nonostante la disponibilità in cassa, si trovano a non poter spendere per i vincoli, oramai insostenibili, posti dal Patto di stabilità nazionale“.
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