MSFT Senigallia: “basta con le politiche cementificatrici della spiaggia”
Riccardo De Amicis: "siamo contrari al nuovo piano degli arenili e al continuo proliferare di varianti"
Nonostante il difficile periodo per il settore dell’edilizia, l’Assessorato all’Urbanistica sta producendo una quantità industriale di Varianti. L’ultima riguarderà il Piano degli arenili.
Più volte noi della Fiamma Tricolore abbiamo argomentato le nostre critiche parlando del Genius Loci. Per chi non l’avesse ancora capito: dalla seconda metà dell’800 prende avvio la pratica della balneoterapia con fine salutistico, per la scienza medica la spiaggia e i raggi del sole (elioterapia) divengono curativi. Agli inizi degli anni ’30 del secolo scorso, le stesse pratiche vengono estese a tutti i lavoratori ed ai loro figli (Colonie Marine della Gioventù e Opera Nazionale Dopolavoro). Allo stesso tempo il Legislatore comprende che l’Italia è caratterizzata da tratti di costa con caratteristiche specifiche, uniche, esclusive di quel luogo. E’ allora che nasce la figura professionale del bagnino.
Tramite una semplice concessione stagionale (da maggio a settembre) ed in cambio di una modesta somma economica, il bagnino era il custode di questa unicità, di quel fazzoletto di demanio pubblico che appartiene a tutti i cittadini. Lo Stato rinuncia ai guadagni ed ai profitti, in cambio affida al bagnino la manutenzione e la salvaguardia dell’arenile, la sua unicità e peculiarità. In particolare il bagnino montava i capanni di legno, ripuliva, rastrellava e spianava la sabbia dopo le mareggiate e mediante la sua presenza rallentava l’erosione naturale della spiaggia. Inoltre era attento conoscitore delle esigenze dei bagnanti, garantiva assistenza agli incauti nuotatori durante il bagno, piantava i picchetti delle tende parasole o gli ombrelloni per lenire la calura e li rimuoveva dopo il tramonto. Poi il boom economico degli anni ’60, che segna la nascita del turismo di massa moderno e la trasformazione del bagnino da ausiliario del turista per i servizi marini, in vero e proprio imprenditore.
L’ultima variante al piano degli arenili è stata presentata come un aggiornamento che semplifica le procedure e migliora le opportunità imprenditoriali dei bagnini. Se verrà confermata ed approvata così come è stata presentata dall’Assessore Ceresoni crediamo che inciderà fortemente sull’intero settore del turismo. Ormai da più di 30 anni, assistiamo ad una lenta trasformazione, ad un vero e proprio snaturamento del luogo (Genius Loci) e dell’attività legate al mare. Palestre, piscine, vasche idromassaggio, bar, ristoranti, edicole camuffate da minimarket che vendono di tutto, mini sale giochi con slot machine. Chiediamo all’Assessore Ceresoni: queste attività ci spiega che cosa hanno a che fare con il turismo balneare? In quanto è evidente che lo stabilimento balneare e l’attività di bagnino è ormai diventata occasionale, sostituite da tutt’altre attività imprenditoriali che non hanno nulla a che vedere con il mare e con la spiaggia.
E questa osservazione è rivolta anche al Sindaco Mangialardi che in questi giorni negli incontri periodici con la cittadinanza parla di Senigallia come modello da imitare. Non è vero assolutamente, ogni anno che passa Senigallia perde via via sempre più turisti. Turisti che non vengono più ad immergersi e a naufragare nella specificità della Spiaggia di Velluto. Le presenze ormai infatti sono rappresentate essenzialmente dai cittadini locali. Ed allora come trattenerli? Ma si, con bar e somministratori vari, ma tutti simili, oltre a bazar con merce sempre ripetuta. Vuoi fare due salti? Vai con le spianate di cemento, togliamo la sabbia che risulta fastidiosa, magari con musica dal vivo a tutto volume che ti trapana il cervello fino alle 4 di mattina. Vai con le notti bianche, vai con lo sballo, l’importante è che il locale spenda quei 10 miseri euro.
Tutto questo possiamo chiamarlo turismo? Noi crediamo proprio di no, infatti in altre occasioni abbiamo parlato di puntare al turismo legato ai servizi a mare, legati alla natura del luogo, compresi gli eventi relativi, al turismo di qualità, di nicchia. Quindi, a seguito dell’ennesima variante che conferma l’impianto generale, la Fiamma Tricolore ribadisce il proprio No al Piano degli arenili così come concepito e soprattutto Basta Varianti, Basta alle politiche cementificatrici della spiaggia, Basta alle politiche al servizio della potente lobby dei bagnini. No alle vasche idromassaggio, no alle piscine, no ai finti chioschi, no alle edicole camuffate da supermercati e soprattutto No a questa ennesima variante che trasformerà la Spiaggia di Velluto in un circo a cielo aperto.
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