Al Consiglio comunale di Senigallia dal 29 maggio dovrebbero parlare di…
...ma gli argomenti sono tabu! E quindi?
…cambio di destinazione d’uso da funzione residenziale a struttura sanitaria destinata ad ospitare una comunità protetta per soggetti con disturbi mentali, del fabbricato già adibito a comunità in via Strada del Camposanto Vecchio n. 43, dell’introduzione di agevolazioni fiscali applicabili alle locazioni commerciali con canoni ridotti, dell’appello per il finanziamento degli sgravi contributivi previsti dal 1° comma dell’art. 4 della legge 236/93 – come?, non sapete che cosa sia? neppure io, basta che seguiate la seduta e lo saprete, – della sostituzione del componente del gruppo consiliare “Partecipazione” nella 2° Commissione consiliare permanente.
Poco dite? ma del resto che volete, questi sono i soli argomenti rimasti di cui si può discutere, senza dover fare il solo atto del tirare fuori il portafoglio che intanto si sa a priori essere vuoto, o dover ascoltare la solita tiritera.
Ci si affanna a dimostrare che la volontà di fare c’è, ma non si può fare nulla perché le mani sono legate dai vincoli statali. E le vane promesse non farebbero altro che esasperare i cittadini portandoli solo ad arrabbiarsi maggiormente. Ed allora, come si usa dire si “ammazza il tempo” con argomenti che potrebbero essere superati nei locali uffici amministrativi, con un timbro ed uno scarabocchio a mo di firma, ed una stretta di mano tra i due o tre interessati. Invece si continua con il salotteggiare discutendo argomenti che interessano solo i due o tre soliti oratori politicizzati di ambe le parti e tutti gli altri, come zombi, pigramente a confabulare (tra l’altro disturbando incivilmente ed ineducatamente quelli che cercano di dare almeno una parvenza di serietà alla seduta), a passeggiare per l’aula, a chattare su FB, con il compito finale di pigiare il bottone a comando del loro big.
Perché sono così “acido”? Ma perché faccio parte anche io dei cittadini italiani che si sono rotti di questi comportamenti e poi perché mentre attendevo l’inizio della seduta, ho fatto una carrellata sul sito comunale e più precisamente sul sito dedicato alle lettere inviate al Sindaco, da Dicembre ’12 ad oggi ed alle immancabili risposte che il Primo Cittadino ha fornito.
Ed ho notato come spesso le richieste formulate dai cittadini, vengano regolarmente liquidate dal Sindaco, sempre educatamente, ma il più delle volte con la immancabile (anche se purtroppo veritiera) conclusione che non ci sono risorse, che le casse sono vuote e che il tutto è da imputarsi a questa stramaledetta (l’aggettivo l’ho aggiunto io!!) legge di Stabilità. Stramaledetta la legge, ma anche tutti coloro che volenti o “nolenti” l’hanno votata, ed anche tutti quelli che con una scusante l’hanno appoggiata, supportata, condivisa seppur celandosi dietro a scusanti ipocrite, false e subdole che solo il mondo della politica riesce sempre a trovare senza un briciolo di vergogna.
Ed allora ogni argomento quale la Complanare, le strade, i giardini, l’illuminazione, la sanità, le merende, la scuola…è diventato tabù! Da una parte se ne vorrebbe anche parlare, ma oramai si conoscono le risposte e se ci sono problemi tutto resta così com’è e se qualche cosa cade in rovina al massimo ci viene fornito il consiglio di spostarci. Oggi quello che al massimo si arrischia è un suggerimento sempre meno velato (usare il termine imperativo sarebbe troppo), che è la richiesta (e si badi bene non è neppure un’ invocazione) l’aiuto concreto dei cittadini che viene definito con il termine, “senso civile”. Quello che non si vuol però comprendere, che per una volta ci prova gusto anche una vecchia… ma poi il gioco si rompe e ci si comincia a chiedere se non sia meglio chiudere allora i battenti del Municipio, vista che l’utilità dell’Amministrazione viene o sta venendo a mancare, se il solo suo potere è rimasto quello di lanciare il “si salvi chi può”, visto che non ha salvagenti disponibili se non quelli costruiti con parole intrise di retorica, che più che garantire un galleggiamento hanno la funzione di zavorra!
Quando tutto è perduto, fuorchè l’onore, credo che quest’ultimo vada venduto a caro prezzo, con dimostrazioni eclatanti e concrete: ripetitive e sempre più rumorose e se certi di essere dalla parte della verità, critici ancor più, nei confronti degli stessi partiti di appartenenza che magari sono al Governo. Altrimenti, solo con il semplice borbottio, si diviene complici.
Oggi, ascoltando le interrogazioni ed interpellanze, ho notato come ci sia una vera penuria di argomentazioni propriamente “cittadine”, quasi che i Consiglieri abbiano compreso questa antifona e siano timorosi, di ricevere quel tipo risposte che ho sopra ampiamente anticipato.
Agli eventuali lettori il giudizio sull’importanza di questa oretta cittadina.
Il primo a prendere la parola è FIORE che rivolge la sua interrogazione al vice sindaco Memè e che verte sul tema cantiere ex Sacelit Italcementi e va senza tanti preamboli al nocciolo della questione: “… vorrei sapere se è nella facoltà di questa Amministrazione chiedere alla proprietà di realizzare un collegamento in sicurezza del sottopasso di via Mamiani fino alla strada, in modo tale da consentire il collegamento tra la Statale ed il lungomare. Non conoscendo i tempi di ripresa del cantiere si potrebbe optare per questa soluzione provvisoria a carico dell’impresa. Il sottoscritto chiede altresi di conoscere la situazione del cantiere e la tempistica di ripresa e cosa intenda fare l’Amministrazione per scongiurare un’incompiuta. Infine quando potrà riaprire il parcheggio e se non sia il caso di realizzare anche un parcheggio provvisorio al posto dell’ex Sep per il periodo estivo.” Al vice sindaco MEME’, per quel che può valere, vanno i miei sinceri complimenti, perché è sempre, nelle sue repliche, molto preciso e non certo logorroico come qualche suo collega: “… Abbiamo valutato anche questa possibilità ma i cento metri di completamento che mancano ricadono proprio all’interno del cantiere della Sacelit e questo crea molti problemi -ammette l’assessore – come Amministrazione abbiamo a cuore il problema così come il futuro del cantiere, ma stiamo parlando di un’area privata rispetto alla quale l’Amministrazione non ha potere. In questo contesto non siamo in grado al momento, di poter dire nulla neanche sulla ripresa dei lavori.”
La successiva interpellanza è quella di RIMINI che rivolgendosi al destinatario Ceresoni fra presente: “…riguarda una determina dirigenziale la numero 1161 del 3 dicembre del 2012, una determina di accantonamento in merito alla offerta turistico alberghiera per la sostenibilità ambientale, di fatto quella che si è votata la scorsa volta lo scorso Consiglio Comunale, in quanto questa determina dirigenziale affida un impegno di mandato 2013 di spesa pari a 36.566, 79 €, la determina è a firma Gianni Roccato e architetto Roberto Serenelli e la determina prevede un compenso appunto, per uno studio di lavoro il quale il 70% del compenso stesso è ripartito tra il gruppo di lavoro che è composto dagli stessi firmatari Gianni Roccato e architetto Roberto Serenelli…. la mia interpellanza non è una interpellanza in merito alla forma o alla legittimità stessa della determina dirigenziale, ma è una interpellanza innanzi tutto per capire se vi è un nesso di spesa per quanto riguarda lo studio, se la conferma è un sur plus rispetto ai compensi…. e per chiedere e portare a conoscenza della cittadinanza se in un momento come questo dove non si trovano 18 mila € per garantire il servizio di salvataggio… se non si poteva perlomeno, diciamo, ridimensionare, dilazionare o fare in altra maniera una spesa del genere….” Questa la risposta di CERESONI: “… Consigliere, rispetto alla determina, non so assolutamente nulla, quindi, non le posso dare alcuna risposta. La risposta quindi gliela fornirò per iscritto facendo un approfondimento necessario. Dopodichè Consigliere, se me lo permette. vorrei, in tono solamente politico, non amministrativo… però dico questo, che ogni settore dell’Amministrazione Comunale, ha lavorato e quindi gli Assessori in questo sono stati in testa, per effettuare una azione di razionalizzazione della spesa e entro ogni singolo settore amministrativo. Il che significa che, come dire, c’è un quadro di coerenza… che si rifà delle scelte di tipo politico amministrativo, sulle quali si può discutere se essere d’accordo o meno. Chiaramente auspicherei nella piena libertà di tutti noi che il dibattito confronto si facesse su modelli diversi di spesa, piuttosto che sui singoli casi, perché chiaramente, come dire, su ogni questione che si fa un taglio c’è una questione in cui si investe, quindi è una diatriba sempre valida e sempre giustificabile, penso, non so, al taglio che si è fatto sul settore della convenzione con l’Università di Tor Vergata, con qualcuno che potrebbe dire perché non avete tagliato questo e non avete tagliato immagino un’altra questione?….“. A sua volta la replica di Rimini: “…il concetto è puramente metodologico e a questo punto chiedo di andare a fondo chi di competenza, perché a mio avviso il compito che al Consiglio Comunale quale spetta, è quello se per lo studio di una determinata pratica, poichè stiamo parlando di persone assunte e le quali percepiscono un compenso per il proprio orario di lavoro, se questo determinato lavoro sia stato svolto in orario d’ufficio, vale a dire, oppure si sono fatti degli straordinari. Ma se si sono fatti degli straordinari significa che si è lavorato giorno e notte, a mio modesto parere….in un momento come questo dove ogni volta, ogni giorno, ogni situazione viene ribadita da parte dell’Amministrazione Comunale, che non possiamo spendere niente, che non possiamo toccare niente, non abbiamo un euro… Chiedo quindi una risposta scritta, dettagliata, cadenzata sui vari punti, sulla metodologia, perché su come essi sono stati ripartiti“.
Il terzo a prendere la parola con una nuova interpellanza è REBECCHINI che intende rivolgersi, anche lui, a Ceresoni per avere delucidazioni, come spiega, su: “… alcuni giorni fa ho ricevuto la sua risposta scritta ad una mia interpellanza posta circa un mese prima. Mi dice che sono stato ermetico nelle domande ed in effetti mi da due risposte a due domande che non avevo posto. Insomma Ceresoni non ci siamo capiti… allora la rimodulo la domanda,… anzi per uscire dall’abuso citato in conferenza stampa e quindi non parlo di quello. Quindi esco dal caso particolare e voglio porre la questione in maniera più generale. Lei sa Assessore che in caso di abuso edilizio il Comune può ricorrere all’art. 38 del DPR 380 del 2001 che con motivate valutazioni come dice l’art. è possibile sanare un abuso dietro pagamento di una sanzione pecuniaria. E’ una brutta norma, ma lei mi dirà, c’è. Ma io le chiedo adesso una cosa Assessore è possibile mai condividere, avallare, motivazioni tipo: può essere conveniente mantenere ferma l’opera realizzata ed introitare per l’amministrazione una sanzione pecuniaria cospicua? Leggo una parte di un documento uscito dai suoi uffici, oppure scrivere un’altra affermazione, tra le motivazioni – la scelta della demolizione dell’opera e sanzione pecuniaria si può risolvere in un giudizio di convenienza da parte della pubblica amministrazione risultando carente il pubblico interesse riferito alla demolizione dell’abuso -. E’ come dire Assessore, al Comune conviene fare cassa ed al cittadino non interessa nulla se demolisce o se si incassa, anzi è forse più interessato che il Comune incassi. Allora io le chiedo Assessore in maniera molto semplice, lei avalla queste affermazioni, le condivide?“. La risposta di CERESONI: “…ovviamente la mia risposta Consigliere era riferita alla sua interpellanza del precedente Consiglio, dove sinceramente non avevo ben compreso, poi credo che ci sia quanto meno la riconoscibilità reciproca nelle cose che ci diciamo ed il 30esimo giorno per la risposta che le dovevo, cadeva esattamente il giorno nel quale è avvenuta la conferenza stampa ed ho dato mandato il giorno precedente all’ufficio di redigere la risposta all’interpellanza e quindi come dire, la mia risposta è stata poi sorpassata in una comunicazione sicuramente più chiara che è avvenuta nella conferenza stampa. Questo è per capire il tema dell’ermetismo che in quei giorni in Consiglio non avevo compreso e cercato di richiamare alla sua attenzione… Visto che lei si attiene ad un tema generale mi ci attengo anche io e le dico che noi abbiamo teorizzato come Giunta sia in campagna elettorale e poi lo stiamo anche praticando in questo mandato amministrativo, un tema che credo sia sotto la luce del sole. Il tema per cui qui gli introiti che arrivano dall’attività edilizia, così detti oneri di urbanizzazione, ma in questo caso io ragionerei in termini più generali, non debbano essere gli elementi portanti che debbono essere la chiave di volta del nostro bilancio comunale. Se lei ricorda il programma del Sindaco Maurizio Mangialardi e poi formato in un atto di indirizzo qui votato in Consiglio Comunale, ci siamo detti che il territorio non può pagare il prezzo di una crisi economica. Tant’è che ci siamo impegnati nel ridurre le entrate da oneri di urbanizzazione, perché pensiamo che in una scala valoriale il consumo di territorio debba essere posto al top della nostra agenda politica amministrativa…ricorderà che in una prima variante urbanistica abbiamo trasformato oltre 30 ettari di terreno edificabile in terreno agricolo… ed altrettanto stiamo facendo con la variante votata la scorsa volta dove riduciamo di notevoli mq. del carico antropico previsto nel nostro piano regolatore generale…” e l’intervento si chiude, come avviene solitamente tra i due, con dati tecnici per i soli addetti ai lavori. La stessa cosa vale per la replica di Rebecchini che comunque si dice non soddisfatto della risposta.
A questo punto è la volta di CICCONI MASSI la cui interpellanza riguarda la stabilità della vecchia ciminiera della Ex-Italcementi: “…un problema sollevato già con una interrogazione a risposta scritta per la quale ho già ricevuto una risposta da parte del Sindaco Mangialardi, relativa alla sicurezza statica della ciminiera ex Italcementi ed eventuale abbattimento…in data 15 maggio 2013 è stata prodotta una relazione tecnica da parte della proprietà, nella fattispecie da parte dell’ing. Massimo Bernardini, il quale conclude che sostanzialmente per quello che attiene alla situazione statica attuale si consiglia comunque di procedere celermente sul da farsi, evitando allarmismi e considerando però che un evento sismico o meteorologico di particolare intensità, creerebbero problemi di pubblica incolumità… Sappiamo che l’Amministrazione ha adottato un’ordinanza … che impone alla proprietà … non oltre il 20 luglio per la messa in sicurezza della ciminiera… per l’abbattimento della ciminiera l’amministrazione mi risponde che non sono state prese in esame la demolizione della struttura, ma l’Amministrazione è in attesa che il dirigente dell’area tecnica si pronunci in proposito…“. A rispondere sull’attuale situazione della nostra “torre” è MEME’ sempre con il suo dono di sintesi: “…i fatti che il Consigliere Cicconi Massi ha ricordato nei vari passaggi corrispondono perfettamente a tutto quello che l’Amministrazione ha messo in campo proprio per garantire la sicurezza. Io partirei dal dato reale che in questo momento è in atto, cioè dall’ordinanza sindacale emessa il 17 maggio del 2013 n- 157 la quale impone alla proprietà di mettere in sicurezza il manufatto entro il 20 luglio 2013… non ci sono decisioni sulla demolizione o altro in questo momento. E’ chiaro che la proprietà cui è stato intimato un certo tipo di intervento ci deve una risposta, dopodichè l’ing. Roccato, che ha la responsabilità dell’Ente, prenderà le decisioni più opportune in merito alla proposta che la proprietà ci farà rispetto al manufatto stesso.“.
Altra interrogazione, o come la definisce lui stesso, GIACCHELLA, una considerazione che fa rivolgendosi alla Paci su: “… la considerazione su quella che è una città, la nostra, città che da una parte cerca e si sforza di essere a tutti gli effetti una città turistica, da un’altra parte invece rimane una città a vocazione turistica o comunque fa difficoltà ad essere una città a vocazione turistica. Mi rivolgo all’Assessore Paci, perché comunque l’oggetto di questa mia considerazione è l’imposta di soggiorno alla luce del rapporto insomma che c’è stato illustrato all’interno dell’Osservatorio dell’Imposta di Soggiorno che recentemente si è riunito per la prima volta. Io ritengo che l’imposta di soggiorno sia una scelta, sia stata una scelta lungimirante della nostra Amministrazione, lungimirante, perché comunque abbiamo visto è stata poi in seguito introdotta anche da tutta una serie di altri comuni che avrebbero dovuto costituire concorrenza nei nostri confronti. Penso a Rimini ad esempio, che ad ottobre l’ha introdotta. Quindi lungimirante, una scelta comunque anticipata dalla città, perché comunque è stata condivisa e partecipata dalle associazioni e da tutti gli operatori. Una scelta che un quadro normativo di assoluta incertezza per quanto riguarda le entrate dei comuni, penso all’IMU, penso alla TARES, oggi ci offre forse l’unica entrata certa che il nostro Comune da un punto di vista delle imposte ha. Ma se è certo che l’imposta di soggiorno un po’ più di incertezze l’abbiamo su quello che è il gettito dell’imposta di soggiorno. Abbiamo visto che c’è stato uno scollamento a quelle che erano le previsioni, previsioni di entrata con decorrenza primo maggio erano di 625 mila € a fronte di un gettito complessivo a consuntivo, inferiore, con uno scostamento pari a 285 mila €. Abbiamo avuto modo di parlare in questa sede di questo scostamento, mi ricordo che io stesso feci un intervento e dissi che lo scostamento era dovuto al fatto che comunque questo era il primo anno in cui si veniva ad applicare l’imposta, che non avevamo quindi elementi per raffrontare queste nostre previsioni e che sicuramente su questo tipo di scostamento andavano ad incidere da un lato le esenzioni… sono calate del 7% le presenze…“. Questa invece la replica della PACI: “… abbiamo atteso per convocare questa prima riunione (NdR: dell’Osservatorio Imposta Soggiorno) di avere i dati definitivi scaturenti dalle dichiarazioni rese dai titolari delle strutture ricettive, perché solo attraverso quelli è stato possibile effettuare un’ analisi del gettito. Ecco quello che appunto ne è emerso. Evidentemente l’interrogativo era legato a capire che cosa aveva determinato lo scostamento tra le stime necessariamente approssimative trattandosi di una imposta nuova nel primo anno di applicazione di questo tributo, tra lo stimato e il riscosso. Quello che è emerso dall’analisi dei dati è la conferma di quello che avevamo ipotizzato in prima battuta e cioè che a determinare lo scostamento è stato un mix di fattori. Da un lato le esenzioni introdotte difficilissime da stimare e che hanno pesato più di quello che si era ipotizzato inizialmente, ma dall’altro si è analizzato il fenomeno delle abitazioni diciamo private e locate che non fanno nessuna dichiarazione, quindi sostanzialmente sfuggono ad ogni forma di tassazione, ma dall’altro proprio a sorpresa anche il fatto dunque che alcune strutture di tipo imprenditoriale ricettive anche di grandi dimensioni non hanno nè versato alcunchè, nè effettuato la dichiarazione che doveva essere resa entro il 31 di Gennaio. Quindi sicuramente c’è molto da lavorare per crescere da questo punto di vista. Il confronto con le associazioni di categoria è sempre stato propositivo, quindi credo che oggi ci sia la consapevolezza che a fronte di una crisi che si fa sempre più forte, più stringente e che riguarda anche le finanze comunali, l’imposta si soggiorno sia il solo meccanismo che può garantire quelle entrate attraverso cui finanziare in modo condiviso e partecipato con i soggetti economici, interventi a sostegno dell’offerta turistica…”
Altra interpellanza è quella di SARDELLA a cui preme un argomento di estrema attualità, ma… relativo dice al D.L. 33 del 2013 il così detto decreto sulla trasparenza, o testo unico sulla trasparenza: “…che introduce una serie di obblighi molto stringenti per tutte le amministrazioni pubbliche, gli enti locali e di trasparenza di riordino dei propri siti internet, di totale accessibilità alle informazioni, obblighi che ad onor del vero se non altro in parte, la nostra Amministrazione Comunale con il proprio sito internet in maniera non proprio coerente, però già era piuttosto adempiente.Ora questo decreto ne introduce ulteriori e…..” A questo punto è il Presidente Monachesi che lo interrompe per chiedergli a chi rivolge l’interpellanza e la risposta che da Sardella è questa: Chiunque sia in grado, sia preparato per darmela…Memè o la Paci…
Sarà poi la PACI a rispondere. Ma visto l’argomento trattato… preferisco fermarmi qui!
Oppure qualche impresa “amica” ha lavorato GRATIS in vista di futura gratitudine celeste?
La volontà e la verità invece latitano: fino a tre anni fa la strada che andava dalla statale e dalla ferrovia all'ex-cantiere navale era denominata via Mamiani, ora la segnaletica è rimasta solo per il tratto dalla statale alla ferrovia; i cento metri successivi sono divenuti "un'area privata" ( come , quando e perché ) di Lanari come dice il vicesindaco, che dichiara di non aver potere? Assurdo, ma a molti fa comodo crederlo.
“suddito” non domo.
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