‘Gli amici della Vellutina’ e la riscoperta del dialetto ‘Ostrano’
Torna in auge la valorizzazione della cultura dialettale ... alla faccia degli 'stitici letterari'
E’ in corso da diverso tempo una riscoperta locale della cultura del dialetto. Nonostante questo particolare studio linguistico abbia radici profonde e nobili, (la dialettologia o geografia linguistica come scienza risale al XIX secolo) da sempre è accompagnata con un certo sdegno dai puristi dell’Italiano.
Se a Senigallia ad ergersi come baluardo del dialetto locale ci hanno pensato quelli di Gent’d’S’nigaja, nell’entroterra esiste un alter ego che già dal 2007 si batte per la salvaguardia del dialetto ‘Ostrano‘, ovvero ‘Gli Amici della Vellutina‘.
Dietro questa firma si celano 9 persone, per loro stessa definizione “puzzoni ostrensi” che, da diversi anni, prima tramite un blog e attualmente da una pagina facebook, si occupano di salvaguardare il dialetto ‘Ostrano’ (da non confondere con “ostrense” o “bodiese” che è l’aggettivo inerente al cittadino). Gli stessi ci hanno spiegato il perché di questa pagina – “Non potevamo non creare una pagina dedicata quasi interamente al dialetto locale considerando che Ostra, in special modo nel 18mo e 19mo secolo, veniva definita ‘La Siena delle Marche’ per la singolarità e le peculiarità del proprio linguaggio che trae origine dalla popolazione insediatasi. La denominazione “Ostra” deriverebbe infatti dalla composizione etimologica di ‘os’ (bocca) ed ‘extra’ (al di fuori).”
“Il blog goliardico di Gli Amici della Vellutina (ora abbandonato per la maggior visibilità “feisbucchiana”) nasce nell’ottobre 2007 da un gruppo di nove amici dediti fin dall’infanzia alle memorabili e ben variegate ‘puzzonate’ (che i toscani definirebbero ‘bischerate’) sistematicamente sperimentate ai danni dei propri ignari concittadini. La pagina facebook è curata a livello di contenuti grafici e inserimenti dialettali da due persone con il valido aiuto dei centinaia di suggerimenti che ci arrivano dai lettori stessi.. Il nome dialettale “vellutina”, nasce senza alcun imbarazzo, dal muschio che viene raccolto abitualmente per fare il presepe.”
E, a tutti i detrattori della cultura dialettale con la puzza sotto al naso ‘Gli Amici della Vellutina’ ricordano: -“ I grafemi e le espressioni dialettali possono godere di eufonia o cacofonia, risultare simpatici, ammalianti o al contrario, aspri ed irritanti, ma non sottostanno grazie al cielo alle regole grammaticali (a volte persino opinabili) della lingua ufficiale di uno Stato sovrano; la diffidenza verso tutto ciò che appartiene ad una radicata tradizione linguistica autoctona è sciocca, rinnega inconsapevolmente le proprie origini e calpesta il patrimonio folcloristico della propria progenie. In definitica, sorridiamo e ironizziamo su certi linguaggi senza ergerci forzatamente a luminari accademici della crusca per “stitici” letterari”.”
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