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Mina Welby a Senigallia per dire sì alla campagna “EutanaSiaLegale”

Alla Biblioteca Comunale la moglie di Piergiorgio ha presentato i contenuti della proposta di legge - FOTO

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Mina Welby a favore della campagna “EutanaSiaLegale”

La raccolta firme per la campagna “EutanaSiaLegale” prosegue e a Senigallia l’evento – di gran interesse – si arricchisce dell’importante figura di Mina Welby, prima firmataria della proposta di legge d’iniziativa popolare. La moglie d Piergiorgio Welby ha tenuto una conferenza di presentazione alla Biblioteca Antonelliana di Senigallia.L’incontro è stato introdotto da Paul Manoni, referente della Delegazione UAAR di Senigallia e da Renato Biondini, segretario della “Cellula Luca Coscioni” di Ancona, i quali hanno ricordato i tempi e i luoghi dove poter firmare la proposta di legge.

Paul Manoni, Mina Welby, Renato Biondini e Laura ViezzoliChiamata a riguardo, Mina Welby (che fu a Senigallia l’8 maggio 2012 alla presentazione di L’ultimo gesto d’amore“) ha ricordato come il marito Piergiorgio si fosse consultato col Comitato Nazionale di Bioetica già nel 2002 per elaborare una proposta di legge volta a eliminare l’utilizzo di strumenti per l’accanimento terapeutico. “In quel tempo – ha detto – Piergiorgio non pensava solo al testamento biologico, ma oltre, a quando la distrofia gli avrebbe consumato l’ultima fibra muscolare e quindi causato il soffocamento per il peso della gabbia toracica. In base all’art. 32 della Costituzione, avrebbe potuto subito porre fine ai suoi futuri dolori”.

Oltre alla Costituzione (in particolare gli artt. 2-3-32), la Welby ha anche citato la Convenzione sui diritti umani e sulla biomedicinadi Oviedo del 1997 – firmata ma non ancora tramutata in legge dalla Stato italiano – a sostegno della sua campagna.

E ha presentato in dettaglio i punti capitali della proposta di legge, risultato di un tavolo di confronto tra medici, giuristi e costituzionalisti, ora depositata in Cassazione: la possibilità di rifiutare terapie da parte di una persona cosciente; la possibilità di lasciare un “testamento biologico” (che attesti la volontà da parte della persona di rifiutare la terapia e di morire, ma anche di essere mantenuto in vita a oltranza) che un medico deve leggere e rispettare, con il rischio d’incorrere in sanzioni penali e civili in caso di violazione; la possibilità per le persone in condizioni estremamente gravi (ad esempio chi è paralizzato da tanti anni) di chiedere la somministrazione di una medicina che provochi la morte (il cosiddetto “suicidio assistito”) con la depenalizzazione degli artt. 575 (omicidio colposo) e 579 (omicidio del consenziente) del codice penale. Di quest’ultimo, in particolare fu imputato e quindi prosciolto il dott. Mario Riccio, anestesista che su richiesta di Piergiorgio Welby interruppe la ventilazione meccanica e ne provocò la morte.

Conclude così Mina Welby: “Esiste l’art. 32 della Costituzione che predica il rispetto della dignità della persona umana, ma l’interpretazione dei giudici può essere varia. E’ necessaria una legge scritta e univoca per dare forza ai testamenti biologici che potranno essere consultati in un database nazionale e riportati sulla scheda sanitaria di ciascuno” (alcuni comuni, tra cui Senigallia, si sono messi a disposizione per accoglierli, dopo opportune votazioni nei singoli Consigli Comunali, ndr).

L’appuntamento è stato anche occasione per presentare “La Natura delle cose”, documentario di poesia su Piergiorgio Welby, basato su un’idea di Laura Viezzoli, presente in Biblioteca. Il documentario prende nome dall’opera del poeta-scienziato latino Lucrezio e narra la vicenda di Welby attraverso la rappresentazione di immagini astronautiche alternate a scene di natura nelle diverse stagioni. “Un percorso di liberazione dalla paura immobilizzante della morte – ha detto l’autrice – qui Welby, che era appassionato di scienza e fotografia prende immagine mediante materiale d’archivio astronauta con voce narrante in prima persona, tratta dalla lettura di suoi racconti e poesie“.
Per poter sostenere la realizzazione del documentario si può contribuire con piccole donazioni a partire da 5 € (per informazioni: www.eppela.com, oppure la pagina Facebook).

Renato Biondini e Laura ViezzoliLaura Viezzoli (a destra) presenta il documentario "La natura delle cose"Mina Welby alla Bibliotca Antonelliana

Dopo l’incontro, Mina Welby ha partecipato alla raccolta firme per “EutanaSiaLegale” in Piazza Roma e si è intrattenuta con le persone intervenute al banchetto.

Mina Welby in Piazza Roma per la raccolta firmeMina Welby in Piazza Roma per la raccolta firmeMina Welby in Piazza Roma per la raccolta firme

Commenti
Ci sono 6 commenti
O. Manni
Paul Manoni 2013-05-16 02:54:47
Complimenti per l'articolo, per la cura dei dettagli con la quale è stato scritto, e soprattutto per la velocità con cui è stato pubblicato dalla redazione. In pratica è uscito ancora prima che chiudessimo il tavolino di raccolta firme in Piazza Roma, e prima che Mina Welby lasciasse Senigallia per raggiungere Jesi. Grazie per lo splendido supporto che avete dato all'evento, attraverso questo pezzo, a nome delle Associazioni che portano avanti la campagna di "eutanasia legale", ed a nome di Mina Welby stess.
Tarcisio Torreggiani 2013-05-16 09:13:13
SONO DACCORDO A PATTO CHE LA PRIMA A METTERLA IN PRATICA SIA lEI
O. Manni
Paul Manoni 2013-05-16 10:08:51
Attento Tarcisio perchè non si può mai sapere nulla nella vita. Dubito seriamente che molte persone che hanno fatto ricorso all'eutanasia, volontariamente e nel pieno della loro capacità di intendere e volere, avrebbero voluto farlo, prima di scoprire il loro livello limite di sopportazione delle sofferenze per malattia. Magari queste persone erano come te oggi, ed hanno cambiato opinione scontrandosi con la realtà del dolore per malattia.
Pinella 2013-05-16 15:43:36
Sono d'accordo con Torreggiani, a patto che il primo a metterla in pratica sia lui.
mina welby 2013-05-16 17:16:07
...sperando che non serva mai a nessuno, perchè aiutati a un esodo naturale.
Massimiliano Giacchella 2013-05-16 20:04:10
Grazie Mina, grazie per averci raccontato una bellissima storia d'amore. Grazie per averci dato una bella lezione di laicità e grazie anche per il commento che hai lasciato sopra. Si, sono d'accordo con te e ti ringrazio
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