L’On.Lodolini sulla fiducia al Presidente Enrico Letta
"Ho votato la fiducia al Governo Letta anche se non questo il Governo per il quale ci siamo impegnati"
Ho votato convintamente la fiducia al Governo Enrico Letta, vice Segretario Pd eletto nella nostra Regione e ad essa da sempre vicino. Non é questo, certamente, il Governo che abbiamo sognato e per il quale ci siamo impegnati, chi più, chi meno. Ma in Parlamento i numeri sono quelli che sono, i rapporti di forza anche. E sono il frutto dell’esito delle urne che va comunque rispettato, sempre.
Con questo bisogna fare i conti. Davanti a noi, dunque, c’era un bivio: andare alle elezioni subito, con la medesima legge elettorale, consegnando l’Italia ad altri mesi di campagna elettorale dall’esito altrettanto paralizzante, e ad un vuoto di governo non più sostenibile; o fare del nostro meglio per dare risposte immediate ai problemi più urgenti e drammatici degli italiani, cambiare la legge elettorale e, possibilmente, tagliare il numero dei parlamentari e superare il bicameralismo perfetto.
Sapendo che questa volta la maggioranza in Parlamento ce l’abbiamo noi, e forse è il caso di provare ad usarla per fare qualcosa di buono. Il tutto consapevoli che siamo e sempre saremo diversi e alternativi al Pdl, anche se in questa fase per il tempo che ci sarà dato, limitato, siamo chiamati a collaborare e a trovare mediazioni alte nell’interesse del Paese, perché l’Italia viene prima di tutto.
Il Paese ha bisogno di un Governo per porre mano alla grave emergenza sociale ed economica. Verremo giudicati dalla Storia. Non da qualche Talk Show. Perché la XVII Legislatura , a questo punto, o sarà Costituente o non sarà. La posta in palio è più alta che mai. Realisticamente è l’ultima occasione per cambiare davvero, accorciando le distanze tra Istituzioni, Politica e cittadini. Superiamo il bicameralismo, riduciamo numero dei Parlamentari, approviamo nuova legge elettorale e, importante, una legge sui partiti che superi l’attuale norma sui rimborsi elettorali.
Infine. Il programma presentato da Enrico Letta nel suo discorso alla Camera raccoglie molte delle proposte Pd. La riduzione delle tasse sul lavoro e l’impresa, gli incentivi per i giovani, la soluzione del problema dei c.d. esodati, il rifinanziamento della cassa integrazione guadagni, la continuazione delle detrazioni fiscali sulla ristrutturazione eco ambientali, sono solo alcuni dei nostri punti. Punti che oggi anche il Pdl considera prioritari.
Decisiva altresì la spinta che il Presidente Enrico Letta vuole dare rispetto a un confronto serrato con l’Europa per ottenere un cambio di politica verso la crescita, anche attraverso un allentamento dei nostri vincoli.
“Parlerò con il linguaggio sovversivo della verità” è la frase che più mi è piaciuta del discorso del Presidente Enrico Letta. Un invito, il suo, rivolto a tutti noi che parte dalla considerazione che la situazione economica dell’Italia e dell’Europa è ancora grave e per questo ci troviamo di fronte a scelte eccezionali come quella di un governo di responsabilità e al servizio del Paese
«Pensare che dopo 20 anni di guerra civile in Italia, nasca un governo Bersani-Berlusconi non ha senso. Il governissimo come è stato fatto in Germania qui non è attuabile» (Enrico Letta, 8 aprile 2013).
«I contrasti aspri tra le forze politiche rendono non idoneo un governissimo con forze politiche tradizionali» (Enrico Letta, 29 marzo 2013).
«Non sono praticabili né credibili in nessuna forma accordi di governo fra noi e la destra berlusconiana» (Pier Luigi Bersani, 6 marzo 2013)
«Il governissimo non è la risposta ai problemi» (Pier Luigi Bersani, 13 aprile 2013).
«Il governissimo predisporrebbe il calendario di giorni peggiori» (Pierluigi Bersani, 8 aprile 2013).
«Se si pensa di ovviare con maggioranze dove io dovrei stare con Berlusconi, si sbagliano. Nel caso io, e penso anche il Pd, ci riposiamo» ( Pierluigi Bersani, 2 ottobre 2012).
«In Italia non è possibile che, neppure in una situazione d’emergenza, le maggiori forze politiche del centrosinistra e del centrodestra formino un governo insieme» (Massimo D’Alema, 8 marzo 2013).
«Il Pd è unito su una proposta chiara. Noi diciamo no a ipotesi di governissimi con la destra» (Anna Finocchiaro, 5 marzo 2013).
«Fare cose non comprensibili dagli elettori non sono utili né per l’Italia né per gli italiani. Non mi pare questa la strada». (Beppe Fioroni, 25 marzo 2013).
«Non si può riproporre qui una grande coalizione come in Germania. Non ci sono le condizioni per avere in uno stesso governo Bersani, Letta, Berlusconi e Alfano» (Dario Franceschini, 23 aprile 2013).
«Sono contrario a un governo Pd-Pdl» (Andrea Orlando, 22 aprile 2013).
«Abbiamo sempre escluso le larghe intese e le ipotesi di governissimo» (Rosy Bindi, 21 aprile 2013).
«Serve un governo del cambiamento che possa dare risposta ai grandi problemi dell’Italia. Nessun governissimo Pd-Pdl» (Roberto Speranza, 8 aprile 2013).
«Non dobbiamo avere paura di confrontarci con gli altri, ma non significa fare un governo con ministri del Pd e del Pdl. La prospettiva non è una formula politicista come il governissimo, è quel governo di cambiamento di cui l’Italia ha bisogno» (Roberto Speranza, 7 aprile 2013).
«L’alternativa non può essere o voto anticipato o alleanza stretta tra Pd e Pdl» (Roberto Speranza, 7 aprile 2013).
«Lo dico con anticipo, io un’alleanza con Berlusconi non la voto» (Emanuele Fiano, 28 febbraio 2013).
«I nostri elettori non capirebbero un accordo con Berlusconi» (Ivan Scalfarotto, 28 febbraio).
«Non c’è nessun inciucio: se questa elezione fosse il preludio per un governissimo io non ci sto e non ci starebbe neanche il Pd» (Cesare Damiano, 18 aprile 2013).
«Serve un governo di cambiamento vero ed è impensabile farlo con chi in questi anni ha sempre dimostrato di avere idee opposte alle nostre» (Fausto Raciti, 14 aprile 2013).
«Un governo Pd-Pdl è inimmaginabile» (Matteo Orfini, 27 marzo 2013).
Queste e altre cose erano nel programma e negli 'otto punti'. Ma tutto questo era scritto in un foglio che Letta si è perso lungo la strada andando in Parlamento.
Rivoglio la mia scheda che scancello quella crocetta, perche io non vi ho dato il mio voto per farvi governare insieme a Berlusconi
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