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Sfratti e affitti: nelle Marche una famiglia su nove è a rischio

6mila domande di case popolari, 10mila richieste di contributi e oltre 1200 sfratti: situazione drammatica

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Onoranze Funebri F.lli Costantini
Casa, abitazione, affitto, sfratto

Cgil, Cisl, Uil Marche, Sunia, Sicet, Uniat e Unione inquilini, da tempo, denunciano l’insostenibilità sociale e gli effetti depressivi delle ripetute manovre approvate dal governo centrale per far fronte alla crisi italiana del debito. Manovre che colpiscono solo i redditi da lavoro e pensione e ne scaricano ingiustamente i costi sulle fasce a basso reddito, senza alcuna attenzione per l’esigenza di realizzare politiche di crescita sostenibile, le uniche in grado di garantire il mantenimento della coesione sociale.

Nella regione Marche, oltre alle ovvie, drammatiche, ricadute sul piano occupazionale, la crisi finanziaria e produttiva ha aggravato anche una preesistente situazione di difficoltà abitativa, trasformandola in reale emergenza. Il fatto che l’Italia si collochi, in Europa, fra i Paesi con il più alto indice di proprietà dell’abitazione occupata (81% circa, stabile negli ultimi 10 anni) non rappresenta un sintomo di benessere: al contrario, evidenzia l’anomalia del nostro mercato dell’affitto.
Ed in questa anomalia le Marche presentano una situazione ancora più squilibrata con solo poco più di centomila famiglie in locazione, il 15,9% del totale.

E’ a queste cifre che bisogna fare riferimento nel valutare il significato delle richieste di accesso all’edilizia residenziale pubblica o ai contributi del fondo sociale per l’affitto previsti dalla legge 431/98.
Le 5978 domande di assegnazione di una cosiddetta “casa popolare” presentate fra il 2008 e il 2011 nei 66 comuni marchigiani che hanno offerto tale possibilità acquistano sotto questa luce un altro peso: significano che una famiglia su nove, fra quanti stanno in affitto, non è più in condizioni di garantirsi un tetto sopra la testa; e anche le 10278 domande di accesso al Fondo Sociale per gli affitti presentate a livello regionale confermano il dato.
I 1202 provvedimenti esecutivi di sfratto per morosità, su un totale di 1252, emessi nella regione nel corso del 2012, al di là del fatto che dietro ogni unità si cela comunque un dramma familiare, non diventano più una quantità trascurabile, se confrontati con i numeri sopra riportati. Secondo i dati diffusi dall’Istat, su scala nazionale già dal 2006 il 40% di quanti vivevano in affitto intaccava sistematicamente, per sopravvivere, i propri risparmi, e nel 2010 questa percentuale ha sfiorato il 50%, mentre la corrispondente percentuale fra quanti hanno l’alloggio in proprietà non arrivava al 14%.

E’ del tutto evidente quindi che le risorse disponibili a livello regionale, sulla scia di quanto concordato dalla giunta regionale con i sindacati nel 2012, debbano essere destinate a sostenere la locazione ed ad evitare l’aggravarsi del fenomeno degli sfratti per morosità incolpevole derivante dalla perdita del lavoro, utilizzando a tale scopo tutti gli stanziamenti riferiti al sistema abitativo inseriti nel bilancio preventivo 2013: a partire dai 1,3 milioni di euro previsti dal Piano Operativo Annuale del 2013 per le misure già concordate nel 2011 e dai 2 milioni di euro previsti per il fondo di garanzia per la locazione e l’accesso alla prima casa.

da Cgil Marche

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