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Aviaria: la UE non esclude che vi siano singoli casi umani importati in Europa

I paesi si devono preparare per la rilevazione e la diagnosi

Virus H7N9: singoli casi umani importati in Europa?

Pochissimi ne parlano, ma lo “Sportello dei Diritti” continua a diffondere i dati relativi alla pericolosa diffusione di un virus classificato come “H7N9” che anche il centro europeo per la prevenzione delle malattie e controllo (ECDC) sta tenendo sotto stretto monitoraggio.

Stavolta il campanello d’allarme è suonato per l’Europa. L’agenzia dell’UE non esclude che vi siano singoli casi umani importati in Europa e per tali  ragioni i paesi devono prepararsi per la relativa rilevazione e diagnosi. La criticità è che il nuovo virus è capace di infettare volatili e uomini in Europa.

Avvenuto il ‘salto’ dai volatili all’uomo, quello che si teme e’ adesso il passo successivo: la capacita’ di trasmettersi da uomo a uomo. Per gli esperti dell’ ECDC una volta acquisita la capacita’ di trasmettersi da uomo a uomo, il virus H7N9 potrebbe espandersi rapidamente su una scala globale. Il virus variante dell’influenza aviaria fu identificato il 31 marzo 2013, quando le autorità sanitarie cinesi annunciarono che un virus classificato H7N9 aveva infettato tre pazienti. Da quella data, ottantasette 87 casi di infezione umana con l’influenza A(H7N9) sono stati segnalati in sei province in Cina orientale con una popolazione di circa 330 milioni. L’esordio della malattia è stata tra il 19 febbraio e il 14 aprile 2013 in: Shanghai (32), (21) Jiangsu, Zhejiang (27), Anhui (3), Henan (3) e Beijing (1).

La data di esordio della malattia è attualmente sconosciuta per sedici pazienti. La maggior parte dei casi hanno sviluppato gravi malattie respiratorie.Sono diciassette i pazienti morti. L’età media è di 64 anni tra i 4 e gli 89 anni; 25 degli 82 pazienti sono di sesso femminile. Le autorità sanitarie cinesi stanno rispondendo a questo evento di sanità pubblica con una sorveglianza rafforzata, epidemiologica con continue indagini di laboratorio e analisi.

Il settore sanitario ha intensificato le indagini sulle possibili fonti e serbatoi del virus. Le autorità hanno segnalato all’organizzazione mondiale per la salute animale (OIE) che l’influenza aviaria A(H7N9) è stata rilevata nei campioni di piccioni, polli e anatre e in campioni ambientali dove vivono gli uccelli quali i mercati in Shanghai, Jiangsu, Anhui e Zhejiang.

Le autorità hanno chiuso i mercati e abbattuti i volatili nelle zone colpite. Il Ministero cinese dell’agricoltura ha dichiarato che sono stati effettuati 47.801 test prelevando campioni di animali vivi nei mercati, negli allevamenti e nei macelli. Di questi, solo 39 campioni erano positivi al virus dell’influenza aviaria H7N9, di cui 38 sono stati a Shanghai, Anhui, e nelle Province di Zhejiang e Jiangsu. È stato identificato un esemplare di piccione selvatico positivo nel Jiangsu. L’origine e la modalità di trasmissione non sono stati ancora confermati. Lo scoppio è causato da un virus dell’influenza aviaria con bassa patogenicità per gli uccelli, quindi non causa morie. Analisi genetiche degli isolati hanno mostrato cambiamenti che suggeriscono che il virus H7N9 possa avere una maggiore capacità di infettare specie di mammiferi, inclusi gli esseri umani, rispetto a molti altri virus dell’influenza aviaria.

Patogenicità per gli esseri umani sembra essere alta e l’età avanzata sembra essere un fattore di rischio per la malattia. Lo scenario più probabile è che il virus dell’influenza A(H7N9) è che la diffusione inosservata nelle popolazioni di volatili abbia occasionalmente infettato gli esseri umani che hanno uno stretto contatto con il pollame o i prodotti avicoli, ma questo dovrà essere convalidato come saranno disponibili ulteriori dati.

Al momento attuale non ci sono prove di trasmissione da uomo a uomo. Più di 1000 persone vicini ai contagiati dei casi confermati che sono segnalati sono stati monitorati. C’è una famiglia di contagiati con due casi confermati per quale non può essere esclusa la trasmissione da uomo a uomo, ma dove l’esposizione comune è la spiegazione più probabile.

Inoltre, durante la sorveglianza dei gruppi a rischio, il virus è stato rilevato in un ragazzo di 4 anni che non aveva sintomi. Il padre di questo ragazzo ha riferito di avere acquistato il pollame dal padre del primo caso di Pechino. La rapida diffusione geografica e l’aumento dei casi confermati è probabile che siano il risultato degli aumenti dei test. Kit per test A(H7N9) dell’influenza sono stati distribuiti a oltre 400 laboratori in tutta la Cina, e questi ulteriori accertamenti sono previsti per fornire importanti informazioni epidemiologiche.

Un aumento dell’incidenza di casi sporadici e l’espansione della diffusione geografica in Cina e nei paesi vicini probabilmente sono attesi nelle prossime settimane. Non è possibile escludere singoli casi umani importati in Europa e i paesi devono prepararsi per la loro rilevazione e diagnosi. L’ECDC sta monitorando attentamente gli sviluppi riesaminando continuamente la situazione in collaborazione con l’OMS, Stati Uniti CDC, CDC Cina e altri partner.

Per Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, il livello di attenzione e’ alto, soprattutto dopo la pubblicazione dei primi dati che indicano la potenziale capacita’ del virus H7N9 di trasmettersi nei mammiferi che ha le caratteristiche tipiche dei virus influenzali che colpiscono i mammiferi e che potrebbero contribuire alla loro capacita’ di infettare gli esseri umani e aumentare cosi’ il suo potenziale pandemico. Pertanto lo screening negli aeroporti resta la migliore soluzione per fermare la diffusione dell’ influenza aviaria.

da Sportello dei Diritti

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