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PPE-PdL Senigallia: “No al taglio dei pannoloni per incontinenti”

Il Gruppo Consiliare continua a dare battaglia contro la decisione della Regione Marche

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Pannoloni per adulti

In qualità di Consiglieri Comunali rivolgeremo all’Amministrazione Comunale, ovvero all’Assessore ai Servizi Sociali dott. Fabrizio Volpini, per la seconda volta la seguente interrogazione nel Consiglio del 22 aprile.

La prima volta siamo venuti a conoscenza che la Direzione Generale dell’ASUR nella persona del dott. Pietro Ciccarelli, il 21 gennaio scorso ha inviato una nota circolare a tutti i Direttori di Area Vasta, Direttori sanitari e Direttori di Medicina Legale della Regione, avente ad oggetto le disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica, la cosiddetta “spendig review”, con invarianza dei servizi dei cittadini.

In particolare nella circolare inviata a tutte le strutture sanitarie della regione, si prevedeva l’introduzione di un tetto sul consumo dei presidi per incontinenza distribuiti a livello distrettuale per un massimo di 60 pezzi a persona al mese. Molte realtà locali hanno espresso con forza la loro contrarietà alla decisione adottata dalla Regione Marche (anche in ottemperanza alla normativa nazionale).

Lo stesso Comune di Pesaro, a quanto ci risulta, avrebbe chiesto un incontro con la direzione generale Asur per affrontare tale problema, esprimendo il più vivo sconcerto per la decisione adottata.

Pertanto la Direzione ASUR è tornata indietro ed ha rivisto il provvedimento, infatti il Direttore Amministrativo Dott. Alberto Carelli con lettera del 13 febbraio scorso ha sospeso l’applicazione della normativa regionale (Delibera di Giunta Regionale 1696/2012) che stabiliva in 60, il numero dei pannoloni da distribuire mensilmente agli assistiti, in attesa che l’ ASUR stessa emanasse nuove disposizioni in materia.

Dopo pochi giorni, la Direzione Generale dell’ASUR nella persona del dott. Ciccarelli è tornata nuovamente indietro , riconfermando quanto disposto con la prima circolare del 21 gennaio scorso, attraverso una nuova nota circolare del 18 febbraio scorso inviata ai Direttori delle Aree Vaste, ai Direttori di Distretto e ai Dirigenti di Medicina Legale, ed ha ripristinato il limite di 60 presidi per incontinenza (complessivamente tra pannoloni e traverse), diminuiti di circa la metà rispetto al vecchio Decreto Regionale del 2010, che rappresenta il parametro in base al quale calcolare il tetto di spesa mensile per utente (pari a euro 19,20).

Rimaniamo senza parole, assolutamente sconcertati di fronte a questi fatti.

Quello che più preoccupa è soprattutto l’inadeguatezza del numero di 60 pannoloni, visto che stiamo parlando di incontinenti, che potrebbe portare non solo a un inaccettabile peggioramento della qualità dell’assistenza, ma predisporre ad un incremento esponenziale di patologie ad alto costo assistenziale, quali piaghe da decubito e infezioni. Insomma, si rischia di andare a spendere nettamente di più di quello che si vorrebbe risparmiare.

Di fatto la Regione continua ad ipotizzare sufficienti, nella migliore delle ipotesi, due cambi al giorno di presidi contro l’incontinenza (pannoloni), cosa che ci sembra assolutamente inadeguata ed incivile. Una razionalizzazione quindi che andrebbe a gravare direttamente sulle tasche dei cittadini, che sarebbero quindi costretti per mantenere un adeguato livello di igiene e pulizia ad acquistare a proprie spese i pannoloni per gli anziani e malati incontinenti, al di sopra dei 60 pezzi.

La spendig review dovrebbe andare a tagliare altro, gli sprechi e le inefficienze anche in ambito sanitario e non scaricare il costo alle persone e famiglie in difficoltà.

Come al solito ci troviamo innanzi ad un provvedimento ingiusto, grave e adottato con una burocratica freddezza e lucidità, che stupisce, considerata la delicatezza dell’argomento. Tutto ciò si aggiunge alle già note e sconfortanti notizie che sempre in ambito sanitario vengono mascherate come razionalizzazioni, ma in realtà nascondo tagli a servizi importanti ed essenziali del territorio, come ad esempio il declassamento di unità operative complesse del nostro ospedale.

Tutto ciò premesso, si chiede nuovamente all’Amministrazione Comunale quanto segue: se sia a conoscenza della nuova direttiva inviata dall’ASUR , dopo che l’applicazione della disposizione regionale era stata sospesa; se vi sia l’intenzione di intervenire nei confronti della dirigenza regionale ASUR per chiarire quanto deciso e per sollevare una forte protesta contro una decisione ingiusta ed incivile, e quindi per rivedere il suddetto provvedimento; infine per sapere se vi siano in programma interventi per ridurre l’incidenza negativa verso i cittadini che questo taglio provocherà ad anziani e malati.

dal PPE-Pdl Senigallia: Alessandro Cicconi Massi, Gabriele Cameruccio, Enrico Rimini, Alessandro Mazzarini

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