Piccolo commercio in crisi a Senigallia. E con esso la “vitalità” del centro
Proposte di Cicconi Massi (PPE): ridurre imu a proprietari e canoni di locazione per i commercianti
Che il piccolo commercio, a Senigallia, soprattutto quello localizzato nelle aree urbane e nei centri storici, oggi si trovi in una situazione di forte sofferenza, è un dato incontrovertibile e sotto gli occhi di tutti. La continua ed incessante moria di attività commerciali rappresenta un danno enorme.
In primo luogo per il tessuto economico delle nostre città: perdita di posti di lavoro, quelli degli addetti agli esercizi commerciali, quali commessi e magazzinieri; perdita di reddito per i titolari, che molto spesso, gravati per di più da pendenze con istituti di credito e fornitori, si affacciano al mondo del lavoro, alla ricerca di un nuovo posto, che difficilmente troveranno.
In secondo luogo per l’effetto di generale impoverimento del tessuto sociale ed urbano. Un centro storico senza esercizi commerciali di prossimità, diviene un mero reticolato di strade, senza alcuna attrattiva e senza vita, perde ogni forma di potenziale sviluppo demografico e non rende più quei servizi fondamentali ed essenziali per i residenti, costretti in ogni caso a rivolgersi ai grandi centri commerciali ed oggi anche agli outlet, sempre più vicini alle città.
La crisi del piccolo commercio è il prodotto di una serie preoccupante di concause, prima tra tutti la generalizzata perdita del potere d’acquisto della classe media, ma non solo: oggi come non mai, vi è anche il gravare sui commercianti, delle spese di locazione degli immobili dove vengono svolte tali attività. Affitti, molto spesso stipulati anni fa, quando le attività godevano di buona salute ed il lavoro dei commercianti era considerato tra le fonti di sicuro reddito.
Oggi la situazione è tragicamente mutata, ma molto spesso i canoni di affitto commerciale, soprattutto nell’area del centro storico senigalliese sono assolutamente fuori dalla portata degli esercenti. Sono stati monitorati casi in cui per 40 mq, addirittura si pagano più di 2000 euro al mese.
Ecco allora che si verificano sempre più spesso fenomeni di insoluti, mensilità arretrate che non vengono saldate o che sono pagate solo parzialmente.
Per di più oggi chi decide di intraprendere una attività, oltre le difficoltà burocratiche, la tassazione assolutamente insopportabile, la difficoltà di accedere al credito, spessissimo viene imposto di garantire il pagamento delle locazioni con fideiussioni bancarie che di fatto riducono ancora di più le possibilità compiere investimenti.
E’ giunto il momento che i proprietari degli immobili con destinazione commerciale pongano in essere scelte che facilitino il mercato e riducano gli oneri per i commercianti. Qualora così non fosse, il rischio è trovare ancor più locali sfitti nel nostro centro e nelle aree urbane.
Anche la politica su questo deve svegliarsi e cercare di mettere seduti attorno ad un tavolo i rappresentanti dei commerciati e i proprietari di immobili, al fine di trovare un accordo sul nostro territorio, che possa in qualche modo calmierare gli affitti. Insomma realizzare anche nell’ambito delle locazioni commerciali, il sistema dei canoni concordati. Il sistema sarebbe quello degli accordi territoriali, sfruttando anche il fatto che Senigallia risulta essere una città con alta densità abitativa.
Canoni ridotti per i proprietari, con un sistema di garanzie per i proprietari degli immobili, tra i quali la riduzione di alcuni oneri fiscali comunali sui locali stessi.
Sarebbe ad esempio da verificare la possibilità di ridurre l’IMU per chi adotta tali canoni nei propri immobili dati in locazione.
Per questo motivo presenterò una proposta all’amministrazione comunale, da discutere nella commissione consiliare competente.
Sarò banale, ma pensate voi di dover cercare - e la ricerca a volte dura anche mezz'ora - un parcheggio in città al di fuori della ZTL (per la quale pochi "privilegiati" hanno diritto di accesso e se uno proprio vuole entrare con l'auto è costretto a fare un'interminabile fila dai vigili urbani per un permesso dal costo di 2,5 euro per 30 minuti...), cercare la macchinetta più vicina per il ticket, trovarne un'altra perchè spesso quella più vicina non è funzionante, non avere spiccioli dietro, ecc.... passa la voglia di venire in città per comprare qualcosa!! ed ecco che la clientela si sposta verso i centri commerciali...
Inoltre per gli esercizi situati nelle traverse del centro storico, sempre all'interno della ZTL, c'è anche un enorme problema di visibilità: pochissimo passaggio di persone e impossibilità di mettere insegne luminose o indicazioni stradali.
Se non si rivede qualcosa la moria di attività in centro aumenterà certamente.
Fonte: ho un negozio in ZTL e sto seriamente pensando di trasferirmi altrove visto che i negozianti "vicini" lo hanno già fatto e molti sono in procinto di farlo...
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