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Il rap dei Raptus: intervista al duo senigalliese

Il gruppo composta da Lorenzo Tassone e Gianmarco Morganti sta riscuotendo un enorme successo -VIDEO

Panzini Senigallia
Raptus

La rubrica musicale di Senigallia Notizie torna ad accostarsi al mondo rap, proponendo i Raptus, il duo senigalliese composto da Lorenzo Tassone (Tasso) e Gianmarco Morganti (Ciui). Questi due artisti stanno riscuotendo un enorme successo ed il loro progetto è tra i più conosciuti e apprezzati nella nostra regione, con 2500 visualizzazioni sul canale you tube.

Lorenzo Tassone dopo una prima laurea in fisioterapia, sta per prendere la seconda in storia contemporanea all’Università di Bologna, mentre Gianmarco Morganti, dopo la laurea breve in lingue all’Università di Macerata sta per concludere un tirocinio formativo a Birmingham. Non solo musica, quindi, per i due artisti del momento della scena indipendente nostrana.

Questa è l’intervista gentilmente concessa dai Raptus:

Senigallia è diventata la patria del genere rap, ma la nostra realtà come vive questo fermento musicale?

Senigallia è una città vivace e la musica è in primo piano, contrariamente a quello che dicono in molti. Le serate sono condizionate, però, da una voglia esagerata di sballarsi e pochi giovani si fermano ad ascoltare la musica, capendo il messaggio e tutto ciò che c’è dietro ad una band. Noi con grande umiltà proviamo a coinvolgere chi ci ascolta, purtroppo però tutti si lamentano di tutto senza fare nulla per migliorare.

Che tipo di sound utilizzate per i vostri pezzi?

Essendo due cantanti abbiamo bisogno di una collaborazione musicale solida alle spalle, perciò ci siamo affidati ad un pianista capace come Giacomo Turchi. Per quanto riguarda i pezzi cantati adattiamo le basi sul nostro genere melodico, inserendo ritmi strumentali incalzanti. Siamo vicini al modello di Nesli, ma possiamo prendere spunto anche da un genere più tosto e duro come quello di Inoki.

Collaborate anche con altri artisti italiani?

Siamo ancora in una fase iniziale, tuttavia le collaborazioni e i contatti non sono mancati finora. A Senigallia abbiamo un ottimo rapporto con Dolo e Next, ma siamo riusciti a lavorare anche con dj provenienti da ogni parte d’Italia.

State riscuotendo un successo enorme, forse inaspettato, come ve lo spiegate?

Sin da piccoli abbiamo suonato con amore e impegno, ora, nonostante le mille difficoltà lavorative e universitarie stiamo riuscendo a non perdere la rotta, portando avanti un percorso serio. Esprimiamo gioie e dolori in rima, questo genere “parolaio” molto diretto diventa ogni giorno più apprezzato dai giovani.

Il mondo musicale è pieno di insidie e la concorrenza è spietata, come vi rapportate con le altre band locali?

A Senigallia ci sono tante band valide e interessanti, noi rispettiamo tutti e non viviamo nella sfida perenne con gli altri, anzi ci confrontiamo spesso con i nostri “colleghi”. Lo stile dei Raptus è particolare e molto intimo, perciò non vogliamo assomigliare a nessuno. Il rap americano è l’origine di questo stile, ma allo stesso tempo è inimitabile, tornando in Italia, anche Fabri Fibra era musicalmente molto rude nei primi anni , poi con il tempo ha modificato il suo stile. Noi ci accostiamo al modello di Nesli perché parliamo di cose reali che toccano tutti nel bene e nel male, mantenendo comunque la nostra identità.

Come viene filtrato al pubblico il prodotto musicale in questi anni?

La musica è, ormai, merce da vendere, quindi se vuoi emergere devi pagare. Tutto ciò che viene osannato dalla televisione è fittizio, tuttavia è molto importante conoscere a fondo questo mondo e capire fino a che punto ci si può spingere. Gli sponsor arrivano soprattutto da questo meccanismo, quindi bisogna adattarsi. Negli ultimi mesi, però, c’è stata un’apertura al mondo rap.

Dopo questo primo successo, quali sono i vostri piani?

Il nostro nuovo progetto si chiama “Sta tutto qua” e uscirà a giugno. Ovviamente per valorizzare al meglio il disco dobbiamo lavorare molto in estate, proponendoci con dei live. Per ora abbiamo stabilito due date la prima al Bar Azzurro la seconda ai Bagni 77, di certo però non ci fermeremo qui.

//www.youtube.com/watch?v=V5FzELCO_mM

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