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Falchi, gru e cicogne i protagonisti delle osservazioni dal parco del Conero

Studio Diatomea, studio Chiros e ente parco promuovono un nuovo appuntamento

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Falchi e rapaci visti dal Monte Conero

Venerdì 5 aprile è previsto a Jesi, presso il Liceo Scientifico “L. Da Vinci” alle ore 16.30, il terzo incontro della rassegna itinerante “Conero, un monte di rapaci”, la serie di eventi organizzata dal Parco Naturale Regionale del Monte Conero con tema la migrazione degli uccelli rapaci.

I due incontri precedenti si sono tenuti a Senigallia e Osimo, mentre il quarto e ultimo incontro si terrà ad Ancona mercoledì 10 aprile alle ore 21 presso la Casa delle Culture.

Il Parco ha promosso quest’iniziativa per portare a conoscenza di un pubblico sempre maggiore lo spettacolo che, all’arrivo della primavera, si ripete ogni anno: il passaggio di migliaia di rapaci e di altri uccelli veleggiatori sul Monte Conero. Il promontorio situato all’interno dell’omonimo Parco è uno dei principali punti di riferimento per i rapaci lungo la rotta migratoria che dalle aree di svernamento, nella gran parte dei casi situate nel continente africano, li condurrà verso i territori europei di nidificazione.

Le osservazioni effettuate sin dalla fine degli anni ’80 hanno portato il Conero ad essere considerato il secondo sito, dopo lo stretto di Messina, più importante in Italia per la migrazione primaverile dei rapaci ed il Parco tra i “Top Ten” in ambito nazionale come sito per l’attività di birdwatching. Durante il campo di osservazione, organizzato annualmente nei mesi di aprile e maggio dal Parco, si possono osservare oltre 1.000 rapaci in un unico giorno, in particolare Falchi pecchiaioli, Falchi di palude ed Albanelle, ed altri uccelli veleggiatori come ad esempio le gru e le cicogne.

Gli eventi che il Parco sta promuovendo in collaborazione con lo Studio Faunistico Chiros e lo Studio Naturalistico Diatomea, consistono in quattro incontri aperti al pubblico durante i quali i responsabili del campo di osservazione illustreranno l’importanza dell’attività di monitoraggio che viene condotta e le specie che si possono osservare.

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