A Senigallia sabato di festa al Palazzetto dello Sport con il Giocagin 2013
Quasi tre ore di divertimento tra musica balli e... solidarietà! - FOTO
Non più una geniale idea, non più una trovata per divertirsi, non più un modo per far conoscere le varie scuole di danza o sportive.E neppure più un’escamotage per far vedere le proprie bravure acquisite ai propri genitori o parenti o amici ed ai più grandini di età – perchè no – ai fidanzatini e per quelli più avanti con il “programma famiglia”, magari il chilo in meno ottenuto andando in …palestra, ma si può affermare senza ombra di dubbio che è divenuto un appuntamento, anzi, l’appuntamento classico oramai imperdibile.
La sagra del buonumore, il festival dei colori, una mescolanza di balli che vanno dal classico al moderno. Un moderno a sua volta sfaccettato nei suoi vari stili e nelle sue varie scuole.
Una qualche cosa che richiama le tradizionali scuole di Samba brasiliane. Ed a fare da amalgama in tutto questo spettaccolo, da traduttrice del pomeriggio, la musica.
Ma a conquistare il parquet anche quest’anno – e sono convinto anche quelli a seguire – sono state e sempre quindi saranno, le atlete e le ballerine più piccole, nei loro costumini variopinti e luccicanti di strass.
Il pallone che sfugge dalle mani, il nastro che s’impiglia sotto i piedi, il cerchio non addomesticabile che se ne va per suo conto, l’andare fuori tempo, fermarsi, guardare la sua compagna e ripartire a muso duro, questo è il vero spettacolo.
L’audacia, che gli dona solo la loro ancora intatta innocenza, al massimo può essere interrotta da due lacrimoni, ma poi si riparte di nuovo, orgogliosi di far parte del gruppo variopinto.
Ma quello che fa più piacere è vedere gli spalti pieni, la gente divertita, lo spettacolo riuscito e lo scopo principale centrato: una sorta di utile e dilettevole con un occhio particolare alla solidarietà.
L’UISP, organizzatrice di questa manifestazione, infatti devolverà parte dell’incasso al Ciofega Claun Senigallia (che opera in campo ospedaliero e non solo) ed ai progetti per i bambini del Senegal.
Ma tra i tanti colori, anche il bianco degli immacolati “dobok” della scuola di taekwondo fabrisenigalliese cinti dalle cinture di vario colore che indicavano il grado raggiunto dall’atleta. Scuola che sta ogni anno riscuotendo sempre più consensi.
Guidati dal loro allenatore Christian Magnoni, cintura nera terzo dan, i più piccoli si sono impegnati in una serie di “forme”, mentre le due “veterane” (per età e faccia tosta – e le due cose sono dette in senso meritorio!) Oriana e Paola che hanno dimostrato come uscire da uno spiacevole incidente oggi purtroppo neppure tanto inverosimile.
L’assalto da parte di un malvivente che inscena un borseggio, ma che grazie alle loro cognizioni di difesa personale riescono ad affrontare avendo la meglio su di lui. Una maniera autorevole per le donne, per cercare di contrastare, con un fai da te, il dilagante femminicidio.
Alla fine della loro dimostrazione di difesa personale, mi è rimasto solo il dubbio se ad emergere nei confronti del pubblico sia stata più la loro atleticità o se sia emersa maggiormente la loro predisposizione alla recitazione.
Ma a parte le battute, questa disciplina di seria arte marziale può senz’altro essere un’arma invisibile che fornisce alla donna quella sicurezza e freddezza necessaria in determinati momenti, anche senza essere delle cinture nere. Consiglio ai maschietti con idee malsane, di tenersi alla larga da quella donna…
A decretare comunque l’importanza di questa annuale manifestazione, che si ripeterà domenica 17marzo in quel di Fabriano, la presenza del Sindaco Maurizio Mangialardi, accompagnato dal suo Vice Maurizio Memè e dall’Assessore allo Sport Gennaro Campanile.
L’appuntamento – visto il nuovo successo – credo che sia doveroso, di conseguenza, fissarlo per il 2014.
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