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Senigallia e il Consiglio Comunale nutriente come un brodino di verdure

Vedendo gli argomenti in agenda, un semplice atto quasi dovuto più che veramente utile

Consiglio Comunale del 27 febbraio 2012 a Senigallia

Questa la frase che campeggia sulla pagina del sito del Comune di Senigallia dedicata alle sedute comunali: “Seduta live del Consiglio Comunale in video streaming. Ogni utilizzo improprio delle immagini sarà perseguito a norma di legge“. Tranquilli, perché a quel che sembra il pericolo sembra proprio non esistere. Lo schermo, infatti anche questa volta è completamente in nero… logicamente anche per questa occasione la scusante sarà dovuta a motivi tecnici e magari con la specifica,  impossibili da risolvere per mancanza di fondi. Non vorrei che invece la telecamera fosse stata contagiata da “grillismo”…

La seduta come sempre si apre con il solito appello e con l’ora riservata alle interrogazioni ed interpellanze. Il primo a cui viene concessa la parola è il Consigliere SARDELLA. Non da lettura del testo perché già inviato a tutti i consiglieri e è stato discusso a suo tempo in altro Consiglio e riguarda il mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace. Si conoscono quali che sono le situazioni di cassa del Comune, ma  anche la scadenza è pressante (29 Aprile) per decidere se mantenere questo Ufficio o meno. Comunque, fa presente Sardella, come mantenere a Senigallia questo presidio di giustizia, essendo l’ultimo rimasto, sia di vitale importanza. Per cui chiede al Sindaco di conoscere le decisioni di questa amministrazione. E’ il SINDACO che risponde. La prende alla larga, dice di aver sentito anche gli altri comuni interessati, che l’ Ufficio è una voce importante, ma… c’è sempre questo ma, abbiamo un costo a cui far fronte, che ci comporterà di dover sacrificare altri servizi. Sardella nel replicare, fa notare che sarà importante allora conoscere, quelli che saranno i servizi che saranno sacrificati.
Ma come si sa, il bilancio non è stato compilato, discusso e di conseguenza si naviga, come si suol dire, a braccio o a vista.

RIMINIcon il suo intervento, fa presente, che da aprile, a scuola, non si serviranno più merende. Chiede allora al Sindaco se si tratta di  una scelta logica. Non si dica che questa è una scelta dovuta ai tagli. Dice che è umiliante parlare di questo in un Consiglio Comunale. Si sta creando un problema sociale. Chiede quindi una risposta a carattere locale e non  Nazionale. A rispondere è SCHIAVONI perché dice che è sua, anche se dolorosa, la decisione. Non si tratta infatti di un servizio essenziale, ma si è reso necessario per non andare a toccare nient’altro di più importante. La Commissione Mense era informata e questa da tener presente è composta sia dalla maggioranza, che dalla minoranza, dai genitori stessi e dagli insegnanti. Fa presente come si è in un momento di massima difficoltà eppure abbiamo mantenuto una mensa qualificata e non abbiamo toccato questa qualità, ma qualche cosa si doveva pur toccare. Non intende dare quindi una risposta politica, ma molto pratica e tecnica. La merenda del resto era una scelta amministrativa che si era introdotta tempo fa e che oggi purtroppo, per le ristrettezze economiche, è diventa difficile da poterla mantenere. Del resto si sta ridimensionando molto e non soltanto nella scuola, nella cultura. Si cerca di tutelare il grosso dei servizi indispensabili con l’obiettivo principale di non aumentarne le tariffe, che ricadrebbero su tutti, magari, come in questo caso, tagliando quelli “meno primari”. Rimini replica con il dire che non si ritiene per nulla soddisfatto e per nulla esaurito nella richiesta, perché pochi centesimi per un biscotto, uno yogurt o una fetta biscottata diviene una scelta politica non certo di natura tecnica. E l’ Amministrativa comunale deve assumersene le responsabilità e purtroppo non se le sta assumendo. Questa, a detta di Rimini, è la grave responsabilità, perché le scelte vanno fatte con coerenza.

REBECCHINI rivolge la sua interpellanza a Ceresoni (e te pareva che i capponi di Renzo anche questa volta non si beccassero!) sul Piano riqualificazione delle ex colonie Enel.  Si prevedeva che la strada sul lungomare doveva essere interrotta e fatta passare dietro le colonie. Si decise di scaglionare il progetto e  l’interruzione doveva avvenire in una quarta fase, quando anche le colonie Milani avessero avuto anch’esse la loro riqualificazione. Chiede allora se si potesse creare almeno una pista ciclabile in modo tale da mantenere almeno una certa continuità, pur facendo passare la strada sul retro. CERESONI fa presente che Rebecchini può star pure tranquillo (e precisa che è già a verbale) che nelle prossime estati potrà andare in macchina con il finestrino tirato giù e magari con il braccio fuori, perché si garantisce che il tracciato stradale rimarrà come lo vede attualmente. Rebecchini replica che evidentemente Ceresoni non ricorda bene che in commissione ha detto che per ora rimane così  però per la quarta fase non viene cancellata. La fase d quindi non è stata cancellata perché non la si è voluta cancellare. Se poi oggi non si parla più di spostamento perché non ci sono i soldi, allora è un’altra cosa…ma questo si era detto.

PARADISI con la sua interrogazione tira anch’egli in ballo Ceresoni a proposito della lottizzazione d’ufficio che ultimamente è stata assunta nel comparto Cesanella con sentenza del TAR (ricorso vinto da due cittadini) in cui si chiedeva l’annullamento di alcune delibere (44 del 2004). Il TAR con una sentenza annulla la delibera e tutti gli atti conseguenti, accoglie il ricorso ed ordina che la sentenza sia eseguita dall’autorità amministrativa. Sentenza notificata il 4 Marzo scorso. Viene inviata una diffida all’Amministrazione comunale, a questa mattina (il giorno quindi del Consiglio Comunale, il 13 marzo, NdR.) era aperto e questa mattina, sempre secondo Paradisi, si continuava a lavorare. Quindi, sempre secondo il Consigliere, un illecito. Chiede quindi il perché, per quale motivo non sono stati fermati immediatamente i lavori, per quale motivo non si è ritirato il permesso a costruire, per quale motivo non è intervenuta la Polizia Municipale per far bloccare i lavori in cantiere, per quale motivo l’Amministrazione sta in silenzio?  Ed a chiusura del suo intervento arriva a chiedere che immediatamente il Sindaco esca dall’Aula ed inviti alla Polizia Municipale immediatamente affinché provveda a far bloccare i lavori in cantiere e dulcis in fundo che qualora la Giunta decidesse di far ricorso al Consiglio di Stato, gli assessori si dichiareranno favorevoli al ricorso si dovranno assumere la disponibilità, in caso di sconfitta, a pagare di persona le spese di primo e secondo grado sostenute. CERESONI dice subito che  non mi sottrarrà alle due richieste formulate da Paradisi.Ricordando al Consigliere che già ci sono leggi che regolano il dolo e colpa grave da parte del personale delle Amministrazioni ed uffici pubblici. Le spiegazioni tecniche sono articolate e lunghe. Parla di scenari complessi e fa presente come si stia verificando gli effetti di questa sentenza che non è chiara e solo dopo questa valutazione si prenderanno le decisioni di blocco o meno dei lavori. In fase di replica Paradisi fa notare come le parole dell’Assessore siano di una gravità inaudita tanto che arriva a chiedere il verbale scritto di questa risposta perché crede che si dovrà agire in sede giudiziaria. Dice infatti che oggi si ha una Giunta che per bocca dell’Assessore Ceresoni dice che la sentenza non verrà eseguita. Quindi per lui, una gravità inaudita una sfida ad una sentenza della Magistratura, è un attacco alla sentenza dello Strato, una sfida alla Magistratura Amministrativa anconetana. Il Tar ha detto che vanno bloccati tutti gli atti conseguenti e non si dica che la sentenza non è chiara. Si legga bene gli atti. Il problema è che non si ha rispetto delle disposizioni della Magistratura.

MANCINI intende far presente a Campanile, che però è assente giustificato per ragioni di lavoro, che la centralina per la rilevazione del controllo dell’aria è ancora “piatta”, continua a non funzionare e che quindi a Senigallia non c’è nessun controllo dell’aria, allora intende passare l’ informazione al  il Sindaco che invece è presente. La vera interpellanza invece è posta per conoscere meglio il controllo che viene esercitato alle innumerevoli sale da gioco aperte e che si aprono nel nostro comune. Alcune sale da gioco, da quello che risulta, sono frequentate da minorenni, cosa questa non ammessa dalla legge. Alcune, sempre per Mancini, non sono ubicate neppure troppo distanti dal Campus Scolastico. Nella precedente discussione e sul successivo regolamento si erano presi degli impegni sulla vigilanza, prevenzione degli abusi e delle patologie proprie dovute e connesse ad un uso smodato di queste macchinette. Pronti quindi ad operare precisi controlli . La domanda allora che pone è questa: sono state prese queste iniziative di prevenzione, che cosa intende fare questa l’amministrazione, quali provvedimenti intende assumere? CURZI fa notare come Mancini pone una questione che è stata completamente stravolta da quando inizialmente se ne era parlato. La delusione, il rammarico sono dovute perché il nostro regolamento è inutile, perché su tutte le sale “Slot” site nell’area comunale, il Comune non può intervenire, perché sono autorizzate solo dalle Questure e quindi sotto  competenza di questa. Da qui a dire che il censimento è cosa inutile può risultare spiacevole dirsi, ma reale: infatti il numero cresce in continuazione senza la possibilità di un controllo aggiornato sul loro numero effettivo .Sulla vigilanza, Mancini ha ragione, perché sappiamo che ci sono questi minorenni e quindi sarà opportuno incentivare maggiori controlli. Magari interloquendo con la Questura alfine di avere quanto meno la conoscenza del numero e dove vengono aperte queste nuove sale gioco. Mancini in fase di replica fa presente come il manifestarsi dell’impegno Amministrazione sul problema, la risposta testimoni un po’ un basso profilo rispetto ai problemi della città come è vero che gran parte di questi locali rispondono al questore, ma che cosa si aspetta ad intavolare un discorso negli incontri periodici che l’Amministrazione ha con i tutori dell’Ordine Pubblico, Questore, Prefetto. Di questo se ne parla o non se ne parla? Se l’amministrazione è attenta alla qualità urbana, deve porre verso dette autorità responsabili, questi problemi che devono essere affrontati e risolti senza nascondersi dietro il problema delle competenze. Se queste sono di altri si va ad interloquire con queste altre autorità e fare in modo che intervengano.

RAMAZZOTTI a chiusura del tempo riservato alle interrogazioni ed interpellanze rivolge la sua domanda a per Memè per esporre una sua idea di nuova viabilità del lungomare nei mesi estivi. Porre il senso unico anche in quel tratto di lungomare attualmente in doppio senso che porta fino a Marzocca. Questo perché con i parcheggi creati ai lati della carreggiata si crea un grande pericolo per pedoni e biciclette. Chiede di valutare, quindi, il senso unico, magari sperimentandolo per un breve lasso di tempo, esempio un mese. MEME’ fa presente come il tratto di riferimento ha diversi sotto passi a cui hanno accesso anche i mezzi di soccorso per intervenire con rapidità e sicurezza, cosa che crea non pochi problemi. Anche lo sperimentare significherebbe rimodulare anche tutta la segnaletica orizzontale e verticale cosa che comporterebbe dei costi. Ed oggi parlare di costi non è possibile o quanto meno evitabile il più possibile.

REBECCHINI a questo punto informa in modo ufficiale il Consiglio Comunale che non appartiene più a Rifondazione Comunista, non avendo rinnovato la tessera. Entrerà nel Gruppo Consiliare misto, non si assocerà ad altri partiti, ma continuerà a fare opposizione, come fin qui fatto.

CERESONI consegna di persona e per iscritto, al Segretario Comunale, le risposte che avrebbe fornito a Paradisi, qualora fosse stato presente (nel frattempo era uscito) affinché vengano messe agli atti.

Solita votazione dei verbali delle sedute precedenti.

Solita richiesta da parte della Ramazzotti per una breve interruzione, per una mini riunione dei gruppi di maggioranza prima di affrontare la discussione del punto 3.

Si riprende quindi con la relazione del SINDACO circa  il regolamento comunale per l’istituzione del registro delle unioni civili. Diversi gli interventi pro e contro : iniziano così la BUCARI a cui fa seguito PERINI poi RIMINI ed ancora il Consigliere Straniero MD ABDUR KAIUM, che bene avrebbe fatto, come in due anni in cui ha scarsamente partecipato alle sedute dei consigli comunali, a continuare a starsene zitto e regalarci solo il suo sorriso contagioso. Comprendo bene la difficoltà che può trovare nell’uso della nostra lingua (unica striminzita scusante), ma a quanto pare ha iniziato con l’imparare i termini meno adatti ed eleganti. Mi è sembrato più che un intervento farina del suo sacco, una battuta frutto di un’imbeccatura esterna di natura ironica. Spero solo che qualcuno, a lui vicino gli abbia spiegato, poi a posteriori che quel suo “questo OdG mi fa proprio schifo” a lui sarà anche risultata una battuta simpatica, ma non alla totalità dei presenti in aula e dei cittadini.

Ultimo intervento quello di GIROLAMETTI, almeno per radio, perché poi l’elezione di Papa Francesco ha preso il suo posto interrompendo il collegamento con l’Aula Consiliare. Ma credo che oramai il più era stato detto e fatto.

Commenti
Solo un commento
O. Manni
Paul Manoni 2013-03-15 05:56:59
Grazie Franco. ;)
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