Lunedì 11 marzo alla Camera dei Deputati sono rimasto favorevolmente sorpreso dai tanti volti giovani e dalle tante donne in fila con me per i primi adempimenti di inizio Legislatura. Questo, difatti, sarà il Parlamento più giovane e più rosa della storia d’Italia. I gruppi Pd ne sono lo specchio, con più del 60% di persone che non sono mai state in Parlamento, e con il 40% di donne.

Sarebbe un vero peccato buttare al vento la possibilità di cambiare, in meglio, il Paese. E allora ai neoparlamentari dico: “Se non ora quando? Ma soprattutto, Se non noi chi?” Diamo una possibilità di futuro al Paese.

Per questo insistiamo con un programma di governo basato su otto punti per dare risposte concrete alle urgenze sociali ed economiche del Paese con un Piano per il Lavoro e fare finalmente alcune riforme per rendere la politica e il sistema istituzionale più trasparenti, meno costosi, più affidabili ed efficienti.

Tutto questo chiarirà davvero il senso del cambiamento che vogliamo per l’Italia. Proposte, poche e concrete, di fronte alle quali ciascuno dovrà assumersi la responsabilità di dire un sì o un no davanti al Paese.