“Fauna, bene comune”, Lodolini: noi siamo per la sostenibilità
Il candidato Pd al parlamento impegnato tra conservazione faunistica e gestione del territorio
Gli amici di Legambiente e Arcicaccia nei giorni scorsi hanno inviato ai candidati premier e ai partiti un documento sul tema “Fauna, bene comune”. Un tema importante, per noi non nuovo, sul quale mi sento impegnato, oggi come candidato e domani come Parlamentare, in quanto elemento centrale per un nuovo modello di sviluppo per il futuro del nostro territorio. Per noi ambiente e fauna sono beni indisponibili alla pura logica del mercato e dei profitti. Come salute, istruzione e sicurezza.
Ci impegniamo a far nostre le proposte delle due associazioni, consapevoli che fauna e ambiente rappresentano quel bene comune e quel patrimonio pubblico sancito costituzionalmente e principio cardine della legge 157 che è ancora oggi tra le più avanzate e innovative norme in materia di regolamentazione della caccia in Europa e nel mondo.
E’ nell’alveo della conservazione faunistica e nella gestione del territorio, in collegamento con la preziosa attività delle imprese agricole di qualità e multifunzionali, insieme al lavoro congiunto di ambientalisti, agricoltori e cacciatori, che l’attività venatoria improntata alla sostenibilità del prelievo trova una legittimazione sociale lontana da ipotesi privatizzatrici o abolizioniste che il Pd contrasta e che di contro il centrodestra ha agitato fino ad ora, dentro e fuori il Parlamento, alimentando un conflitto dannoso per il Paese e per ragioni di chiara strumentalità politica.
Ripartire dalla legge che c’è, applicarla correttamente sul territorio, utilizzare al meglio la ricerca scientifica per dare sostanza al cimento gestionale, far funzionare gli Atc, ricostruire rapporti di condivisione tra mondo agricolo, venatorio e ambientalista, assegnare all’impresa agricola di qualità e multifunzionale ruoli e funzioni più dirette ed economicamente redditizie, assegnando magari alla stessa imprenditoria agricola la produzione di fauna selvatica autoctona nel territorio, in un quadro di programmazione pubblica. Riscattare l’orgoglio di essere cacciatori, per una conservazione e un prelievo sostenibile senza nessun approccio estremistico / ideologico. Infine eliminare quelle sovrapposizioni di competenze fra organismi dello stato e della regione, assegnando agli Osservatori Regionali funzioni decisive come già attribuite con sentenze, ultima delle quali proprio nella regione Marche.
Mediti signora
La caccia è stata una delle attività primordiali dell'uomo una attività che gli permette di mangiare o di sopravvivere
Il vero cacciatore cammina per molti km con i suoi cani per campagne e terreni incolti ama i suoi cani e spara a qualche passero .. la caccia costa come licenza assicurazione munizione ecc il vero cacciatore quando ha avuto le sue prede ritorna a casa e porta le sue prede alla consorte perche le possa cucinare il vero cacciatore una volta che ha le sue prede non spara più
È il vero cacciatore che protegge lo ambiente
@sallona
sinceramente non conosco un cacciatore che uccide i suoi cani!
il cacciatore soffre quando il suo cane diventa vecchio e non è più in grado di cacciare
ma il cane vecchio impara a cacciare al cane giovane
ed il cane giovane rispetterà sempre il cane vecchio
( questo non succede nella nostra società dove i giovani strapazzano i vecchi)
il cacciatore ama i suoi cani
non li tiene mai in un appartamento , ma li tiene liberi in un recinto! e tanti cacciatori si alzano molto presto alla mattina per portare da mangiare ai suoi cani e passa molto tempo con loro
sono più sinceri i cacciatori di tante altre persone
E poi in PD nelle MArche è stato sempre il partito dei cacciatori, chiedilo a Legambiente! L'unica del PD che voterei è la senatrice AMati che ha chiaramente indicato il suo impegno pro animali. Malgrado l'età di certi candidati la vecchia politica non muore mai.
"La caccia è stata una delle attività primordiali dell'uomo". S', anche tagliare le teste alla gente o appenderla per il collo è stata una delle attività primordiali dell'uomo. Poi abbiamo cominciato a rinunciarci e abbiamo chimato questo civiltà...
io invece ho visto cani da caccia finire in canile. Vecchi e malati ma più spesso giovani, magari inabili alla caccia, rigorosamente senza chip identificativo (non sia mai che rintarccino il proprietario). Ho adottato un cane da caccia vecchio e malato che rischiava di finire in canile perchè malato e il proprietario cacciatore minacciava di sparargli. Avevo pensato di andare dai CArabinieri, ma ho preferito salvare il cane.
Questa era la tenuta? rimessa? perchè chiamarlo canile è troppo di cacciatori (non mi sembrano cani da salotto questi) http://www.geapress.org/caccia/grosseto-le-foto-del-canile-lager-attenzione-immagini-forti/24417
e non mi dire che i cacciatori amano il oro cani , almeno non come categoria. al più ticoncedo che qualche cacciatore ama il suo cane. non sai dunque di cosa parli.-
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