Droga: il consumo di gruppo non costituisce reato
Lo stabilisce la Cassazione dando un'interpretazione non restrittiva della legge Fini-Giovanardi
E’ “penalmente irrilevante” il consumo di gruppo di sostanze stupefacenti sia nell’ipotesi di “mandato all’acquisto” sia in quella dell’ “acquisto comune“.
Lo decide una sentenza della Corte di Cassazione – convocata a sezioni penali unite – che in questo modo rigetta il ricorso contro una decisione di un giudice di Avellino che nel giugno 2011 aveva espresso il non luogo a procedere “perché il fatto non sussiste” contro un uomo finito sotto inchiesta per spaccio e per il reato di ‘morte come conseguenza di altro delitto‘, a seguito del decesso di una persona che aveva acquistato e assunto con lui eroina: questa decisione era stata impugnata dalla parte civile in Cassazione.
Quest’ultima, però, ha dato un’interpretazione non restrittiva della legge di riferimento Fini-Giovanardi (2006), dopo la quale si erano verificate delle decisioni di tipo opposto, che avevano colpito maggiormente i consumatori.
L’ultima sentenza invece chiarisce che “l’acquisto e la detenzione di stupefacente destinato ad essere consumato da un gruppo predeterminato di soggetti, deve essere ritenuto un illecito puramente amministrativo e non penale rientrando questa fattispecie, appunto, nell’uso esclusivamente personale“.
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