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Comì di Cucina

Diocesi di Senigallia, un incontro per persone in separazione e divorzio

L'appuntamento si terrà domenica 27 gennaio, alle ore 17, presso il Seminario Vescovile

La sede del Seminario vescovile, della scuola Mercantini e dell'Asur Area Vasta n2

Il Signore vi vuol bene e desidera il vostro bene.” Con queste parole il Vescovo Giuseppe Orlandoni, a nome della Chiesa di Senigallia, rivolge un accalorato e appassionato invito a tutte le persone che vivono situazioni di separazione, divorzio e/o nuova unione, per avviare insieme un cammino di preghiera e ascolto della Parola di Dio, ritrovandosi domenica 27 gennaio, alle ore 17, presso il Seminario Vescovile di Senigallia.

La proposta del Vescovo – che fa seguito alle raccomandazioni rivolte alle comunità ecclesiali da Papa Benedetto XVI, nell’estate scorsa a Milano – origina dalla consapevolezza delle “difficoltà, che a volte divengono vere e proprie sofferenze, arrivando a sfiorare drammi personali e familiari”, dei vissuti quotidiani di tanti uomini e donne dei nostri giorni e della nostra realtà cittadina e diocesana, e vede nell’scolto della Parola di Gesù, “medico degli sposi e di ogni persona”, la strada “per cercare insieme sollievo, luce, consolazione e forse vie di uscita nuove per un nuovo cammino di vita”.

Sarà anche un occasione di arricchimento per l’intera comunità cristiana, nell’ascolto e nella condivisione reciproci, perché “la parrocchia, è il luogo concreto, storico, umano in cui ascoltare, sperimentare, vivere la presenza di Dio, l’incontro con il Signore Gesù, la comunione con tutti coloro che desiderano vivere la vita nuova che Cristo è venuto a portare, pur nella precarietà e contraddizioni che segnano, a volte amaramente, il nostro vivere”. Proprio per questo, nella Chiesa, non solo c’è posto per tutti, ma perché sia specchio quanto più fedele e limpido del volto del Padre, ha bisogno della partecipazione di tutti.

Commenti
Ci sono 9 commenti
O. Manni
Paul Manoni 2013-01-21 13:12:32
Insomma, si ha l'arrogante pretesa che una coppia che non si ama più, resti comunque unità, che non si separi e che non divorzi. Una famiglia "cristiana" (qualsiasi cosa questo possa significare), deve esserci anche senza l'amore tra i due coniugi. Questo mandano a dire i grilli parlanti dei fan del "Signore"...E non potrebbe essere diversamente, visto il trattamento che riserva la Chiesa ai divorziati, e visto che a causa delle loro ingerenze, in Italia é possibile sposarsi in meno di un mese, mentre ci vogliono a volte 7 anni per smettere di esserlo. Ma per favore...
Catlo 2013-01-21 14:28:35
@manoni.... Fai sempre più pena!!!
O. Manni
Paul Manoni 2013-01-21 16:14:04
@Catlo, fai lo sforzo di commentare ed argomentare L'ARTICOLO o IL MIO COMMENTO. Non ME. Perchè il "fare pena" è una questione di punti di vista personali. A me per esempio, fa piuttosto pena chi come te, ritiene che attraverso una parrocchia o un sacerdote, si possano ottenere consigli sul matrimonio, sull'educazione dei figli, sulla gestione della casa e della famiglia in generale. Non per pregiudizio, ma semplicemente per il il fatto che un prete, è decisamente L'ULTIMO uomo sulla terra, a poter distribuire consigli in merito. Conosci forse un prete sposato, con figli, con una casa da gestire, con bollette da pagare, una famiglia da gestire, che debba fare i conti per arrivare a fine mese, ecc, ecc??? A me non risulta che ce ne siano in giro. Quindi con quale logica malata, dovrei ritenere i loro consigli, anche solo vagamente utili??? Pensa Catlo...Pensa.
Ñáñolo 2013-01-21 19:34:16
Cari esperti diocesani in diritto di famiglia, perché non ci dite anche quando inizierete a pagare l'IMU?
NIKOL 2013-01-21 19:49:04
Ma Paul, che problema hai?Che fastidio ti danno questi incontri?Nessuno obbliga nessuno ad andare, è una possibilità in più che viene offerta a chi si trova in questa situazione.Se poi a te non interessa non capisco perchè devi criticare...La posizione dei divorziati non è una novità ed ognuno è ben consapevole prima del matrimonio le conseguenze di una eventuale separazione o del divorzio. Rimane poi la possibilità di sposarsi in comune, ma molti ipocriti preferiscono farlo in Chiesa solo perchè la cerimonia più bella!E poi magari come te stanno sempre a criticare la chiesa ed il suo operato. Ognuno è libero di pensare ciò che vuole, ma se non credi, non rompere a chi crede!E comunque conosco preti che si fanno il mazzo più di tanti padri e madri di famiglia per aiutare figli non loro!
O. Manni
Pau Manoni 2013-01-21 20:54:57
@NIKOL, mi stai chiedendo di non "interferire" con delle mie libere opinioni "virtuali" di cittadino comune italiano, su questo genere di "kermesse", là dove la Chiesa interferisce in maniera REALE, nella vita di milioni di cittadini italiani, o cosa??? Perchè vedi, il mio problema (e quello di milioni di cittadini che si separano) è piuttosto semplice. A causa delle ingerenze del Vaticano, anche con questa legislatura è venuta a mancare un legge sul "Divorzio breve". Dunque, se "madama la marchesa" me lo consente, smetterò di criticare chi a sproposito si arroga il diritto di interferire nelle vite dei cittadini italiani, solo ed esclusivamente quando questi smetteranno di farlo. Vuoi delucidazioni su come funziona il "matrimonio religioso cattolico" nella legislazione italiana, e cosa causa l'annullamento di questo da parte della "Sacra Rota", riconosciuto anch'esso dalla legge italiana, o ti informi da sola e poi torni?
NIKOL 2013-01-21 22:41:01
Non ho bisogno che mi dai spiegazioni tu, le so benissimo da me sulla Sacra Rota etc...Poi che ti interessa come funziona la Sacra Rota se non condividi il matrimonio come sacramento?Non ti dico di non interferire ma se non ti interessa cosa dice la Chiesa cattolica, non capisco che senso abbia commentarla. Es: io non mi interesso di islamismo e non mi intrometterei nel caso organizzassero un incontro per esporre il loro pensiero sui separati o sui divorziati. Purtroppo o per fortuna siamo in un paese con radici cattoliche e ne subiamo l'influenza, per chi non crede è inaccettabile, per chi crede va bene così... io personalmente mi colloco nel mezzo e non sopporto gli estremismi da nè una parte nè dall'altra (dissi apertamente davanti al Vescovo che non condividevo il Crocifisso in classe), però non si può certo pretendere di cambiare il pensiero della Chiesa sul matrimonio, se lo condividi vai all'incontro e ascolti interessato, se non lo condividi stai a casa e te ne freghi o vai ed esponi il tuo pensiero anche se controcorrente.
O. Manni
Pau Manoni 2013-01-22 10:19:41
@NIKOL, ma ne facessero anche 4 al giorno di questi incontri...Chissenefrega!! Basta che poi, sull'argomento "divorzio" o sull'argomento "separazione", si LIMITANO A QUELLO. E' lì la chiave di tutto (!). Nel momento in cui parli e ti incontri per affrontare certi argomenti, non importa a nessuno, a me meno di tutti. Ma nel momento in cui su quegli argomenti, ti metti a fare il "puparo" e gestisci le tue pedine politiche in Parlamento, CONTRO il bene dei cittadini che si trovano in fase di divorzio o separazione, DIVENTA UN PROBLEMA. Un grosso problema. Perchè Chiesa&Stato sono due cose ben distinte, fino a prova contraria. Non è concepibile che il matrimonio religioso, abbia la stessa validità di quello civile, compreso il suo annullamento attraverso la Sacra Rota, che fa in modo che il coniuge eviti di pagare gli alimenti...NO. Per lo Stato dovrebbe essere il solo matrimonio civile, quello di cui tenere conto nella propria legislatura. POI, e solo dopo quello, il cittadino è libero di infilarsi in un tempio di una qualsiasi religione, e celebrare il matrimonio religioso. Funziona così in quasi tutte le legislazioni europee! Come dicevo sopra, non è concepibile nemmeno che la Chiesa metta il suo becco sul periodo di separazione che grazie a loro, è stato fissato nella legge italiana in temrini di ANNI. Che senso ha far aspettare in fase di separazione anni ed anni, prima di una sentenza definitiva, due persone che vogliono divorziare!? Tutto potrebbe essere risolto in meno di 30 o 60 giorni come nel resto dei paesi civili di questo pianeta. I due coniugi si presentano da un funzionario del comune, firmano il loro divorzio e buonanotte suonatori! Me ne sbatto altamente del "pensiero della Chiesa", fino a quando questo non influisce sulla vita di TUTTI, e soprattutto di chi, di questo pensiero se ne sbatte altrettanto. Concludo. Togliti dalla testa che siamo un paese dalle "radici cattoliche". Prima dell'istituzione a tavolino della Chiesa Cattolica nel 325 d.c. ci sono almeno 2000 anni di storia, filosofia, cultura, e influenze varie di almeno una decine di civiltà diverse. I numeri sono ARABI. La filosofia è nata nella GRECIA ANTICA, che era PAGANA. L'albero che addobbi a Natale è NORDICO. L'Etica della reciprocità è al massimo ORIENTALE Buddista, e si potrebbe andare avanti così all'infinito. Non esistono "radici" che possano avere una "precedenza" di privilegio rispetto a tutte le altre.
paolo 2013-01-22 11:17:14
Felicemente divorziato penso che andrò a festeggiare il mio compleanno con Pepp D'Orlandon! ahahahah
O meglio il comizio di Beppe Grillo!?
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