Il Centro Anire di Senigallia promuove attività di ippoterapia
Belogi: "Il progetto sviluppato da MARCO VIVE Onlus infonde fiducia in un momento difficile"
Nella società “mercenaria” in cui viviamo, in cui tutto è in vendita, il volontario appare una figura atipica, anticonformista, che non partecipa al “rito del guadagno”, ma che dedica il proprio tempo a chi non è in grado di soddisfare molti dei bisogni che riteniamo primari. Persone per lo più sconosciute, spesso organizzate in associazioni, che rappresentano una struttura fondamentale nel campo della solidarietà e del soccorso; sempre più comodi e ricercati partner delle istituzioni, locali e di più ampio respiro.
E’ in un simile contesto che si inserisce la Consulta del Volontariato di Senigallia, attiva dal giugno ’97 e comprendente oltre quaranta associazioni, fra cui l’Anire, che promuove su più fronti l’attività di ippoterapia.
Un’attività, quella della riabilitazione a mezzo del cavallo, che è accolta un po’ ai margini: si prende in considerazione solo se avanzano tempo e soldi, sacrificandola alle più sostenute palestre e piscine.
Con buona pace dei vantaggi indiscussi che solo il contatto con l’animale può dare. Maggiormente difficile da portare avanti in un periodo in cui le difficoltà si plasmano su tutti i settori e gli ambienti, i frequentatori del centro Anire di Senigallia, hanno trovato un concreto aiuto in un progetto sviluppato con MARCO VIVE Onlus di Ancona, grazie a cui la spesa sostenuta dalle famiglie si abbatte notevolmente.
Vicini al Natale, insomma, ci si accorge che non tutto è profitto e interesse, ma anche la solidarietà trova spazio, e ci sono persone che quello spazio lo percorrono.
L’Italia solidale trova così sponda nell’attività dell’associazione MARCO VIVE, e ad avvantaggiarsene non sono solo cavalieri e amazzoni Anire di Senigallia, essa è un esempio positivo capace di infondere fiducia ad ampio raggio, e rischia di contagiare anche chi, non avendo motivo per farlo, non ricorre all’ippoterapia.
“Le persone in Europa dovrebbero essere incoraggiate a svolgere attività di volontariato per aiutare loro stesse e l’intera comunità” – emergeva da una risoluzione del Parlamento Ue emanata in vista della Giornata Internazionale del Volontariato.
Tuttavia esso non deve sostituire il lavoro retribuito. Dalle nostre parti, con le tante realtà che operano spesso nell’ombra, come MARCO VIVE e come è giusto che sia, forse siamo sulla strada giusta.
di Paolo Belogi
delegato Anire presso la Consulta del Volontariato
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