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La Macroregione Adriatico Ionica vedrà la luce nel 2014: Spacca soddisfatto

Via libera del Consiglio Europeo alla cooperazione territoriale tra regioni e nazioni diverse

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NON USARE Macroregione adriatico-ionica

E’ una notizia decisiva per la costruzione della strategia adriatica-ionica“. Lo afferma il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, fin dalle origini fermissimo animatore di questo progetto. Spacca sottolinea “la determinazione del Consiglio Europeo, che oggi ha dato formalmente mandato alla Commissione Europea di avviare la strategia operativa che nel 2014 porterà, ormai possiamo dirlo con certezza, alla creazione della Macroregione Adriatico Ionica“.

Si tratta –spiega ancora il presidente – di un atto fondamentale che introduce la fase più operativa di identificazione dei progetti e del loro finanziamento nel bilancio europeo 2014-20. La Commissione, nel corso del 2013, svilupperà insieme alle Regioni il Piano d’Azione che sarà approvato per la Macroregione Adriatico Ionica nel 2014, a metà strada, tra la Presidenza Greca e quella Italiana, del semestre europeo“.

I 27 Capi di Stato e di Governo dell’UE – prosegue il presidente Spacca – hanno formalmente incaricato la Commissione Europea di sviluppare, insieme alle Regioni, un piano di crescita per la Macroregione Adriatico Ionica nel corso del 2013 e di presentare il relativo Piano d’Azione. E’ il riconoscimento europeo più autorevole, perché espresso dal massimo livello istituzionale del Consiglio Europeo, delle iniziative svolte dalla Regione Marche, insieme al Comitato delle Regioni e al Governo nazionale, per la realizzazione di questa strategia macroregionale: esprime una fiducia chiara dell’Europa sul nostro progetto e una volontà ferma di investire sulla Macroregione Adriatico Ionica quale area di pace e sicurezza, sviluppo e cooperazione nel quadrante europeo Sud-Est. Questa decisione sancisce e rafforza il cronoprogramma per la costituzione della Macroregione Adriatico Ionica: con il Piano d’Azione possiamo così passare alla fase più operativa. Anche la costituzione del gruppo interregionale Adriatico-Ionico del Comitato delle Regioni – dice Spacca – potrà supportare la Commissione Europea nell’elaborazione del Piano d’Azione, al fine di realizzare una strategia operativa e multigovernance nell’area Adriatico Ionica“.

La Macroregione costituisce una modalità innovativa di cooperazione territoriale tra regioni e nazioni diverse con l’obiettivo comune di uno sviluppo equilibrato e sostenibile. Non è una regione geografica dai confini predefiniti; essa è invece un’area funzionale, cioè composta da quegli enti nazionali, regionali e locali che si associano per affrontare insieme un certo numero di problematiche comuni ed interessa i territori di Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia, Montenegro, Serbia e Slovenia. Il compito della Macroregione adriatico-ionica è essenzialmente quello di collegare i territori che la compongono per promuoverne lo sviluppo sostenibile e, al tempo stesso, di proteggere il fragile ambiente marino, costiero e dell’entroterra.

Gian Mario SpaccaIl risultato odierno è la conseguenza di un lunga serie di decisioni politiche ed istituzionali, e di eventi di supporto al percorso di riconoscimento della macroregione AI iniziato nel 2010 con la Dichiarazione di Ancona sottoscritta dai Ministri degli Esteri degli Otto Stati Membri dell’Iniziativa Adriatico Ionica e le successive di Bruxelles (2011) e Belgrado (2012), con le conclusioni della riunione del Consiglio Europeo del giugno 2011, con l’approvazione all’unanimità del Parere d’Iniziativa del Comitato delle Regioni proposto dalla Regione Marche (2011), con l’approvazione del Parlamento Europeo della risoluzione sulle strategie macroregionali dell’UE (2012) e con l’incontro del Commissario Europeo Hahn con i Ministri degli Esteri interessati dalla strategia Macroregionale Adriatico Ionica.

I settori operativi della Macroregione adriatico-ionica saranno definiti tra i partner anche se, sin da ora, si possono indicare alcuni aree prioritarie come la preservazione dell’ambiente, il miglioramento dell’accessibilità e delle comunicazioni (autostrade del mare, pesca, sicurezza della navigazione e dei porti), lo sviluppo economico con un chiaro riferimento alle scelte operate dalla Commissione Europea nell’ambito di Europa 2020.

Fortemente connesso alle strategie macroregionali è il tema delle reti per un’efficiente accessibilità dell’area adriatico – ionica: va sottolineato che il prolungamento del corridoio Baltico-Adriatico fino ad Ancona è stato inserito negli emendamenti di compromesso al Parlamento europeo e sarà quindi con tutta probabilità approvato dalla commissione trasporti del parlamento europeo il 18 dicembre mattina per poi avere un’approvazione in plenaria nella sessione del 14-17 gennaio 2013.

Per le Marche significherebbe che il progetto della Fano – Grosseto entra a pieno diritto, dopo l’inserimento nelle reti europee Ten-T, in una visione europea e non più solo italiana. Questa strada è stata ribattezzata ‘land bridge’, vale a dire ponte di terra tra la Spagna e i Balcani, che si poggia su quattro pilastri, i porti strategici di Ancona e Ravenna per il versante adriatico, Civitavecchia e Livorno per quello tirrenico. In questo modo, le opportunità finanziarie per la realizzazione dell’infrastruttura, che può già contare a livello nazionale sullo strumento del canone di disponibilità, sarebbero maggiori. Ne conseguirebbero più velocità di realizzazione e tempi più stretti per la sua completa fruibilità.

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