Insieme agli studenti nelle scuole di Senigallia: “Occupiamo il futuro”
Lo spazio autogestito Arvultùra: "E' stata vera occupazione, come non se ne vedevano dagli anni '70"
Da una settimana il Liceo Scientifico e Linguistico Enrico Medi e la sede di Scienze Umane del Liceo Classico Perticari di Senigallia sono in occupazione. Non accadeva dagli anni ’70.
Non sono occupazioni agite da una minoranza, non sono dei “seghini” di massa, non sono delle cogestioni tra studenti, corpo docente, preside e polizia, e ancora meno, non sono l’ennesima farsesca messa in scena della mitologia sessantottina.
Come in tutta Italia, anche qui, nella benestante e rossa provincia marchigiana, gli studenti delle scuole superiori hanno smesso di guardare il proprio giardino per cominciare ad occuparsi – in tutti i sensi – del mondo, a partire da quello che è a loro più prossimo: la scuola pubblica.
Non siamo qua a scrivere parole di solidarietà agli occupanti. La solidarietà la lasciamo ai politici locali in cerca di voti e a chi non sta dentro i conflitti sociali, ma li osserva e li giudica dall’esterno.
Non ci interessa essere solidali. Ci interessa costruire un comune tra i soggetti colpiti dalla crisi, ci interessa coalizzare l’indignazione, organizzare la rabbia, renderla politicamente contundente: sottrarre privilegi per affermare diritti.
Come Spazio Comune Autogestito Arvultùra, abbiamo costruito insieme agli studenti medi senigalliesi lo sciopero generale europeo del 14 novembre, siamo scesi in piazza insieme il 24 novembre, e ora abbiamo attraversato le occupazioni cittadine che si sono snodate intorno alla data di mobilitazione nazionale del 6 dicembre.
In questi giorni abbiamo partecipato alle assemblee, parlato con gli studenti, ci siamo confrontati sul rapporto tra crisi, debito e riforme scolastiche. Il ddl 953 ex-Aprea, è stato solo l’addentellato per riaprire uno spazio pubblico e conflittuale che immediatamente è entrato in cooperazione con le lotte operaie, con i precari, i disoccupati, gli studenti universitari e gli insegnanti.
Gli studenti medi hanno la piena consapevolezza che in gioco non c’è solo il ddl Aprea e quindi la difesa della scuola pubblica dal suo divenire privata e aziendale, ma la possibilità di immaginarsi un futuro, una vita degna.
Questa nuova generazione sta vedendo le proprie famiglie impoverirsi, i genitori perdere il lavoro, i fratelli maggiori laureati e disoccupati. Per questi ragazzi la rappresentanza politica è qualcosa di sconosciuto, le primarie un reality privo di interesse, e i sindacati … quei sconosciuti.
Occupare vuol dire affermare la propria autonomia dentro un agire collettivo, ri/prendersi il presente per conquistare il futuro.
Rompendo le regole della protesta cogestita e compatibile una generazione cresciuta dentro la devastazione socio-culturale del berlusconismo, ha preso parola. Noi siamo con loro.
Ci manca troppa fantasia per sopportare la realtà.
Allegati
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mi sembra corretto che tu ti penta. Dai, ora è tornato anche Silvio, che aspetti, sei ancora in tempo per votare a destra.
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