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Marcello Veneziani ai giovani di Senigallia: “non dimenticate le tradizioni”

Questo l'accorato appello rivolto dal noto scrittore agli studenti del Perticari, dove è stato ospite

Marcello Veneziani

Connettetevi non solo con il web e con la realtà immediata, ma cercate anche una connessione verticale, con il passato e con la tradizione. E per ogni sms inviato, per ogni connessione internet che appaga la piacevolezza del momento, leggete quattro pagine di un libro, come legge del contrappasso“.

E’ l’appello che Marcello Veneziani ha lanciato agli studenti liceali, nell’affascinante convegno (“La Tradizione del Classico”) organizzato nell’ambito delle celebrazioni del 150° anniversario del Liceo “Perticari”, in collaborazione con l’Associazione “Salviamo il Classico”.

Un incontro affollatissimo, con il notissimo giornalista e scrittore che ha toccato le corde più profonde della sensibilità giovanile indicando agli studenti la via per “non essere provinciali”.

C’è un provincialismo dei luoghi, ha spiegato lo scrittore, e c’è un “provincialismo del tempo”.

Chi si sente immerso solo nel presente dimenticando di essere figlio di una tradizione soffre di questa forma di provincialismo temporale che ci fa dimenticare le origini stesse della nostra civiltà.  “Siamo nani sulle spalle dei giganti – ha ricordato l’editorialista de “Il Giornale” citando Bernardo di Chartres – e i giganti sono appunto le nostre tradizioni greche, romane e cristiane di cui non dobbiamo vergognarci. E’ inconcepibile, da questo punto di vista, che la Grecia abbia addirittura rischiato di essere cacciata dall’Europa. Come se il valore di un Paese possa essere valutato in base alla contabilità e non al patrimonio culturale che ha espresso ed esprime“.

E agli studenti ha spiegato come si possa conciliare tradizione e progresso: “Non confondiamo la tradizione con il passatismo. La tradizione, che il percorso di studi del liceo valorizza, è trasmissione di un sapere antico, del genio di chi ci ha preceduto. Chi appartiene ad una tradizione vede più lontano degli altri. Il progresso riguarda le tecniche, le scoperte, i mezzi di cui disponiamo e dobbiamo apprezzarlo. Ma il “genio” non risponde alla legge dell’evoluzione: ditemi se vi sono stati nella storia filosofi più grandi di Platone o Aristotele, scultori come Fidia, artisti come Michelangelo o Leonardo. La verità – ha detto Veneziani – è che l’idea di “Classico” è un’idea attuale e perenne e non risente dell’emozionalità dell’immediato. E i classici ci parlano di verità sempre attuali”.

Soddisfazione da parte dell’Associazione “Salviamo il Classico” che ha reso possibile l’evento in collaborazione con il “Perticari”. “Veneziani – ha dichiarato l’Avv. Roberto Paradisi portavoce dell’associazione – ha affascinato la platea muovendosi tra i giganti del pensiero con una freschezza inusuale. Penso che la sua lezione non certo accademica sia stata un vero ‘regalo’ al “Perticari” e agli studenti che hanno avuto la grande possibilità di muoversi tra Omero e Platone, Seneca e Plotino arrivando fino a Pasolini attraverso una visuale diversa da quella prettamente scolastica”.

Commenti
Ci sono 5 commenti
Melgaco 2012-12-08 02:18:17
Più che "le tradizioni", direi "la Tradizione"
O. Manni
Paul Manoni 2012-12-08 07:50:02
@Melgaco, illuminami. Di chi sarebbe questo primato!?
Melgaco 2012-12-08 17:16:01
Intendevo dire che con "le tradizioni" s'intende qualunque cosa (anche la sagra del pesce è una tradizione)...qui si parla di cultura immortale (la Tradizione, per antonomasia), che è al di fuori di quel provincialismo del tempo di cui si parla nell'articolo.
Primato 2012-12-09 15:59:43
Ma chi è questo Manoni che non capisce mai un commento?
O. Manni
Paul Manoni 2012-12-10 17:32:32
@PrimatE, se si chiedono spiegazioni a qualcuno, e quel qualcuno risponde dicendo "intendevo dire...", ad occhio e croce, non c'è solo chi non ha capito, ma anche chi non si è spiegato adeguatamente. Con tutto che se leggi bene, la riduzione della parola "tradizioni" (dal plurale), che Melgaco ha corretto in "Tradizione" (al singolare) nel primo commento, è defacto l'indicazione di una tradizione che avrebbe per l'appunto un "primato" sulle altre...L'esclusiva, insomma. Adesso, scendi pure dall'albero, altrimenti rischi di fare indigestione di banane.
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