Il Sindaco di Senigallia sulle primarie del centrosinistra: rivincita della politica
Mangialardi: "Ora attenti a non disperdere questa credibilità acquisita agli occhi degli italiani"
La conclusione delle primarie di coalizione del centro sinistra ha confermato quanto di buono abbiamo vissuto in queste settimane in termini di partecipazione e di passione politica, al punto da poter legittimamente far pensare ad un vero e proprio punto di svolta per l’intero schieramento.
Quel discorso del candidato sconfitto che fa gli auguri al vincitore, dichiarandosi pronto ad attuarne il programma con lealtà e correttezza, quell’atteggiamento di rispetto del segretario legittimato da un vasto mandato popolare che si fa garante delle istanze di rinnovamento espresso da tutti gli altri competitors, sono segnali inequivocabili di uno spirito nuovo.
Anche a Senigallia le primarie sono state una competizione fondata su proposte e idee diverse, ma condotta all’insegna della lealtà e correttezza reciproca, sempre garantita dai coordinatori delle diverse candidature in campo.
Una nuova conferma di quello spirito sul quale si fonda la nostra esperienza di governo locale di centro sinistra: un’idea inclusiva, pronta ad accogliere i contributi di idee e proposte provenienti da quelle forze che hanno veramente a cuore le sorti della nostra città.
E così quella politica derisa e sbeffeggiata per le pessime prove che aveva dato di sé nelle ultime vicende si prende la sua rivincita mostrando il suo volto migliore: quello del confronto di idee e di programmi, del radicamento sul territorio, dell’idea di un futuro da costruire insieme.
Il risultato finale rivela con chiarezza almeno due cose.
La prima è che Pierluigi Bersani, che aveva iniziato la campagna per le primarie come segretario, ne è uscito come leader, dimostrando anche nei frangenti più accesi quella forza tranquilla e capacità di inclusione che ne fanno il naturale punto di riferimento per l’intera coalizione.
La seconda, non meno importante, è che l’apporto di idee e di entusiasmo di Matteo Renzi è stato determinante per far acquisire alle primarie il sapore di una competizione vera.
E’ chiaro che Bersani dovrà accogliere le istanze di rinnovamento e di partecipazione espresso da Renzi, a cominciare dall’individuazione di un meccanismo di consultazione per la scelta dei candidati del PD al Parlamento, così come dovrà far tesoro di quel contributo di idee arrivato dagli altri candidati, a cominciare da Vendola, che ha ottenuto un risultato significativo.
Ora dobbiamo stare attenti a non disperdere questa credibilità acquisita agli occhi degli italiani, presentandoCi compatti a quella che resta la vera sfida: quella per il governo del paese.
Un appuntamento fondamentale che non possiamo permetterci di perdere e al quale ci presentiamo con tutte le carte in regola, grazie alla forza delle nostre proposte e all’autorevolezza della nostra classe dirigente.
da Maurizio Mangialardi
permetta una domanda.
Potrebbe spiegare a noi tutti per quale ragione Lei ha preferito non schierarsi pubblicamente con Matteo Renzi mandando in trincea il suo Assessore Campanile?
Grazie
Quindi il signor Sindaco utilizza i suoi assessori (...omissis...)?
Il Sindaco che diceva di voler essere di tutti oggi non risponde neanche alle domande; rimane chiuso nella sua stanza in municipio e fa i suoi comunicati senza avere ancora compreso che non sarà più sufficiente prestare attenzione un paio di mesi a ridosso della campagna elettorale.
Oggi il nostro sindaco non ha più il coraggio di sostenere le sue idee in maniera chiara e prepara la dipartita verso nuovi lidi, magari regionali, e per far questo mantiene profili opportuni alle circostanze.
Bravo sindaco....la città di tutti...i tuoi amici
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