Furti in abitazione: 131 denunce nel senigalliese in tre mesi
Carabinieri rilevano un aumento del 35% di episodi riusciti e non, ma spesso la casa non è protetta
L’arresto di due pluripregiudicati avvenuto domenica 2 dicembre grazie ai Carabinieri di Senigallia è stata l’occasione per il Comandante della Compagnia, il Capitano Lorenzo Marinaccio, per fare il punto sulla situazione dei furti in abitazione. Un fenomeno in crescita nel territorio, che “mostra i muscoli” con i cittadini: alla base, spesso, motivazioni sociali ma, alle spalle, non sembrano esserci organizzazioni criminali.
Dopo un’estate “positiva” per quanto riguarda il numero di denunce e di reati, dal 1 settembre al 3 dicembre 2012 sono state ben 131 le denunce per furto in abitazione effettuate presso le stazioni dei Carabinieri: 58 in tutte quelle della Valmisa dipendenti da Senigallia, 31 nella sola Marzocca e 42 in quella centrale di Senigallia.
Un dato per cui non si può parlare di vero e proprio boom di furti o di escalation di reati, ma solo di un aumento del 35% circa delle denunce rispetto al 2011. Tra l’altro, avverte il Capitano Marinaccio, di questi colpi, solo 15 episodi superano – tra danno all’immobile e valore della refurtiva – la somma di 5.000 euro: spesso è più fastidioso il disagio in termini di insicurezza o il fatto che qualcuno entri dentro casa nostra.
Colpi brevi (è stato calcolato che i ladri s’intrufolino in casa per meno di tre minuti a colpo), messi in pratica non da professionisti del crimine né da cosche criminali organizzate, ma da bande che si muovono lungo la direttrice adriatica a ripetizione per effettuare più colpi possibile in ogni zona prima di spostarsi.
E non vale la diceria che a rubare siano solo stranieri: a parte il caso citato nell’articolo (“Tentano di rubare in una casa del lungomare in pieno giorno, arrestati“), su 10 arrestati 4 sono italiani.
Bottino “preferito” dai ladri, ovviamente, sono soldi contanti e gioielli, ma non vengono disdegnati orologi, cellulari e smartphone, computer portatili, tablet e televisori, su cui spesso il mercato nero della ricettazione mette le mani prima delle forze dell’ordine, nonostante i numerosi servizi di pattugliamento sia in città che nelle periferie e nelle campagne (1765), gli uomini impiegati (3525) e i mezzi utilizzati (1933).
E a fronte di questi dati emerge immediatamente all’occhio degli inquirenti la forte impreparazione delle persone in materia di prevenzione e sicurezza. Pur vivendo in un contesto che non può essere assolutamente paragonato con altre realtà delinquenziali ben più evidenti e rinomate, Senigallia non è più “un’isola felice” ma nonostante questo, gran parte della popolazione non si tutela abbastanza: molti cittadini, non solo non hanno grate alle finestre o sistemi di videosorveglianza, ma nemmeno porte blindate; alcuni lasciano le chiavi nel cruscotto dell’auto; altri non serrano porte e finestre.
Insomma una serie di comportamenti che spiana la strada a delinquenti, anche “improvvisati”, cresciuti nel numero con la crisi in atto e fattisi un po’ furbi: hanno capito infatti che, se di notte i controlli aumentati e incrociati delle varie forze dell’ordine hanno fatto calare il numero dei reati, il “turno” migliore può essere quello del tardo pomeriggio, quando è già buio e quando spesso molte persone ancora sono fuori per lavoro o impegnati in attività sportive.
Non mancano però i casi in cui i padroni di casa sono presenti al momento del furto: se di notte, i ladri agiscono silenziosamente e fuggono dopo aver preso qualche contante e gioiello, di pomeriggio vi sono annoverati colpi anche più “rumorosi”.
Un sistema per cambiare questa tendenza è quella – come suggerisce il Capitano Marinaccio – della collaborazione con le forze dell’ordine: individuare persone o macchine sospette, volti insoliti che si aggirano intorno a quello che potrebbe essere un obiettivo, spesso potrebbe essere quel passo che renderebbe le indagini più precise, più veloci e magari più fortunate.
La segnalazione – che sia al 112 o al 113 non importa, l’importante è che si segnali il fatto – può essere la chiave per anticipare o prevenire meglio episodi delinquenziali o vandalici che disturbano le persone e creano poi quel clima di allarme sociale di cui – davvero – non c’è bisogno.
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