“Lance Armstrong non ha posto nella storia del ciclismo. Merita di essere dimenticato da tutti gli appassionati”.

Le parole del presidente dell’Unione ciclistica internazionale (Uci) Patrick McQuaid giustificano una sentenza ormai attesa da giorni e resa ufficiale lunedì 22 ottobre: tutti i trofei vinti dal campionissimo statunitense Lance Armstrong fra il 1998 e il 2005 – dunque anche i sette Tour de France (record di tutti i tempi) – erano frutto “del più sofisticato e redditizio sistema di doping mai realizzato” e dunque sono stati revocati.

Tutto quello che gli appassionati hanno dunque visto sulle strade e in televisione in quel periodo – ha confermato di fatto l’Uci – era falso e truccato.

Armstrong viene cancellato dalla storia del ciclismo e il suo nome probabilmente non verrà sostituito negli albi d’oro: il doping era talmente diffuso allora che pure nelle piazze d’onore di quei Tour de France sarebbe difficile trovare un ciclista “pulito”.

La radiazione di Armstrong, decisa dall’Uci sulla base di un corposissimo dossier dell’Usada (Agenzia mondiale antidoping), è definitiva; gli organizzatori del Tour de France parlano di “una vicenda che tocca tutto il mondo e non soltanto la Francia. Armstrong dovrà ridarci i premi a lui assegnati per le vittorie adesso cancellate”.