Don Aldo Bonaiuto parteciperà ai lavori della Commissione sulla prostituzione
Il sacerdote dell'Associazione Papa Giovanni XXIII invitato da Perini: "Puntiamo a liberare le schiave"
C’è chi sostenne la proposta dell’allora ministro Carfagna di istituire cooperative del sesso. Chi afferma sarebbe meglio, in un ottica di regolamentazione, far pagare regolarmente le tasse a chi la esercita, consentendo in tal modo allo Stato di fare cassa sull’attività di persone che liberamente decidono di vendere il proprio corpo.
C’è poi chi sostiene che non vada fatto o possa essere fatto nulla. Ma non c’è nessuno che ricordi che, proprio in Italia, se proprio si vuole risolvere il problema della prostituzione, esiste una città dove tutto, da anni, è già stato sistemato: la prostituzione, insomma, è stata debellata, eliminata definitivamente.
Questa città è Rimini e chi ha permesso che le «schiave del sesso» – così chiamava lui le prostitute – non battessero più le strade è un prete recentemente scomparso: don Oreste Benzi. Grazie a lui, dal 1990 più di 6 mila ragazze sono state accolte e liberate in tutta Italia dalla schiavitù della prostituzione. La ricetta di don Benzi grazie a un accordo col Comune prevedeva e prevede che ogni cliente sia sistematicamente multato.
A Rimini il “metodo Benzi” ha permesso che in poco tempo siano state liberate 500 ragazze e 148 magnaccia siano stati assicurati alla giustizia. È un metodo tutt’ora applicato e la sua efficacia è tale da non consentire al fenomeno di radicarsi o svilupparsi non solo sulla strada, ma anche nei locali chiusi e aperti al pubblico.
Uno Stato, un sindaco, un cittadino non può mettersi dalla parte degli sfruttatori e delle organizzazioni criminali lucrando e sfruttando il corpo di migliaia di immigrate, spesso minorenni, dentro appositi “recinti” chiamati eros center o quartieri a luci rosse, né all’interno di night e “case chiuse”.
Perché credo che questa sia la linea – etica più che morale – giusta e necessaria per mantenere vivo un vincolo di solidarietà tra le persone ho voluto fortissimamente la presenza dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi, nella persona di Don Aldo Buonaiuto.
Ho richiesto la sua disponibilità a partecipare ai lavori della Commissione consiliare che di questo tema si occuperà nelle prossime settimane e Don Aldo ha accettato anche perché di questo tema si occupa da tantissimo tempo e conosce molto bene la situazione della nostra provincia. Come affermava il fondatore della Comunità don Oreste Benzi, per risolvere il dramma della prostituzione, prima bisogna liberare le schiave dalle strade, che subiscono soprusi e violenze di ogni genere e, solo dopo, pensare a coloro che eventualmente esercitano il meretricio per libera scelta.
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