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Biogas nelle Marche: delusione da parte dei Comitati per la riunione del 2 ottobre

Prossimo appuntamento il 20 ottobre, alla Fiera della Pesca di Ancona

Centrale biogas

Abbiamo assistito martedì 2 ottobre alla seduta del Consiglio Regionale delle Marche.In una atmosfera surreale, la meta’ dei consiglieri è intervenuta per declamare la virtuosita’ della Regione Marche di fronte agli scandali che squassano altre Regioni e che hanno portato allo scioglimento dei consigli di Lazio e Sicilia.

Il tempo trascorso in quello che a tratti è sembrato un rito autoconsolatorio, ha impedito di discutere sulla questione che doveva essere al centro della seduta: la modifica della Legge Regionale 3/2012 e la sospensione degli effetti delle autorizzazioni rilasciate per gli impianti a biogas.

Non possiamo condividere il rinvio, anche se comprendiamo l’imbarazzo e la necessita’ di capire meglio la questioni e la loro portata.

Ricapitoliamo brevemente.
Il Consiglio Regionale, in data 26/3/2012 vota la Legge sulla “Disciplina della valutazione di impatto ambientale (VIA)”, in modifica della precedente legge regionale 7/2004.

Il 25/5/2012 il Governo, su pronuncia dell’Avvocatura di Stato, eccepisce alla Corte Costituzionale la Legge 3 per evidenti profili di illeggittimita’ costituzionale e di infrazione delle normative europee.

Fatto inusuale, nell’impugnativa il Governo cita una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea che cassa provvedimenti autorizzati con procedura del tutto identica a quella prevista dalla legge 3.

Motivi: MANCATO RISPETTO DELLA DIRETTIVA E DELLA FINALITA’ DELLA VIA (PROTEZIONE DELL’AMBIENTE E DELLA SALUTE) IN PUNTO ALLA VERIFICA DEGLI IMPATTI CUMULATIVI DEI PROGETTI, DELLA LOCALIZZAZIONE DEGLI STESSI.

Il Governo sembra dirvi : “Dove vi credete di andare, vedete questa sentenza!

Sulla base delle procedure fissate dalla Legge 3/2012, in pochi mesi vengono autorizzati decine di impianti invadenti, inquinanti e fonte di spreco di denaro e risorse pubbliche.

La Regione Marche è sola, contro i cittadini con i loro comitati, ma sempre piu’ numerosi i Sindaci, le Associazioni professionali, emblematica la posizione di Coldiretti, il Governo, in prospettiva la Corte di Giustizia Europea.

Gli impianti non si faranno mai, ma nel frattempo le spese dirette ed indirette, della vertenza saranno a carico di tutti i cittadini marchigiani.

Ecco perche’ chiediamo che il corpo legislativo delle Marche con un atto di buon senso e di capacità:

1) sospenda in autotutela gli effetti delle autorizzazioni rilasciate fino al pronunciamento della Corte Costituzionale, DANDO FACOLTA’ ALLE IMPRESE PROPONENTI DI SOTTOPORRE I PROGETTI A VERIFICA DI VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE

2) modifichi la legge 3, ponendo al centro la tutela dei diritti di tutti i cittadini,

3) obblighi i funzionari della Regione ad agire in base al diritto sancito dai principi di precauzione e concertazione.

Il 20 ottobre, alla Fiera della Pesca di Ancona, verificheremo il vostro operato e capirete che non siamo disposti a mollare, nel frattempo vi ricordiamo la saggezza del detto latino: ERRARE E’ UMANO, PERSEVERARE E’ DIABOLICO.

Cogliamo l’occasione di ringraziare i Consiglieri: Cardogna, Carloni, Elisabetta Foschi, Paola Giorgi, Marangoni, Massi, Pieroni e Zinni che ci hanno permesso di presentare le nostre istanze al Consiglio del 2 ottobre.

Ringraziamo altresì i Consiglieri Badiali, Comi e Traversini che, insieme ai sopramenzionati, firmarono la nostra proposta di legge il 18 Settembre. Invitiamo tutto il corpo legislativo a recepire le giuste istanze dei cittadini, dei Comuni, delle Associazioni.

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