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Senigallia, tre Carabinieri a giudizio: Prota, Ubertini, Idea. Olivieri patteggia

Svolta l'udienza preliminare, il Gup ha assolto Mecocci per non aver commesso il fatto

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Caserma dei Carabinieri di Senigallia

Sono in tre i militari dell’Arma rinviati a giudizio dal Gup nell’udienza preliminare tenutasi giovedì 4 ottobre. Massimo Prota e Simone Ubertini, assieme al collega Gennaro Idea, si dovranno presentare in aula il prossimo aprile 2013 per difendersi dalle accuse di detenzione di droga ai fini di spaccio, peculato e falso ideologico, in cui i tre sono coinvolti a vario titolo. Soltanto Andrea Mecocci è stato assolto, mentre Luciano Olivieri ha scelto di patteggiare.

I cinque carabinieri sono finiti nelle indagini per quello che sembrava essere un vero e proprio “sistema” tra militari e spacciatori: l’accusa sostiene che i primi due, Massimo Prota e Simone Ubertini – in servizio nella caserma senigalliese e attualmente sospesi, difesi dai legali Francesco Missori e Ruggero Tommasi -, usavano parte della droga sequestrata in alcuni episodi per “ripagare” i consumatori che aveano reso possibile l’arresto degli spacciatori o addirittura usarla come “prova” per trarre in arresto determinate persone.

Da qui sarebbero poi passati a redigere i falsi verbali che i colleghi Gennaro Idea e Luciano Olivieri avrebbero firmato e per cui sono indagati con l’accusa di concorso in falso: Idea (sostenuto dall’avvocato Stefano Drago) avrebbe firmato un verbale falso redatto dai due appuntati sull’arresto di tre stranieri e per cui finirà a processo; Olivieri, brigadiere del Nucleo Operativo Radiomobile e difeso dall’avvocato Daniele Massaccesi), ha scelto la strada del patteggiamento, con una pena a 18 mesi, per aver aiutato Prota e Ubertini a “confezionare” prove per un arresto, a redigere falsi verbali e per aver reiterato il falso anche in seguito. Per questo verrà ascoltato il 29 ottobre con la formula dell’incidente probatorio.

Da questa stessa accusa è stato invece assolto il collega Andrea Mecocci, sostenuto dall’avvocato senigalliese Corrado Canafoglia, chiaramente soddisfatto per l’esito nei confronti del suo assistito. La sentenza di non luogo a procedere per non aver commesso il fatto è infatti scaturita dalla documentazione registrata nei computer dell’Arma: da qui è stato possibile attestare come i verbali per cui era accusato siano stati redatti solo in presenza di Ubertini.

Commenti
Ci sono 3 commenti
bruna 2012-10-04 15:59:33
la galera a vita!!!!!!!
gio 2012-10-04 21:16:01
ancora siamo nelle fasi preliminari.....
Marco 2012-10-19 16:37:25
Risposta a gio'...
Ignorante ma perche' non sai come funzione il processo penale e quali sono i tempi...
ATTENZIONE!
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