Il 28 settembre a San Rocco di Senigallia “Bona episcopatus Senogaliensis”
Il volume sarà presentato all'auditorium dalla curatrice Maela Carletti
![Il manifesto che presenta la serata dedicata al volume Bona episcopatus Senogaliensis](https://www.senigallianotizie.it/articoli/2012/09/20120924-manifesto-bona-episcopatus-senogaliensis.jpg?badd6b)
Alle ore 18.00 di venerdì prossimo, 28 settembre, la Biblioteca diocesana Mastai Ferretti, il Comune di Senigallia e la casa-museo di Palazzo Mastai presenteranno allAuditorium di S. Rocco il volume Bona episcopatus Senogaliensis.
Con la curatrice del libro, Maela Carletti, e Giuseppe Avarucci dell’Istituto Storico dei Cappuccini di Roma, interverranno il Vescovo diocesano, mons. Giuseppe Orlandoni, il Sindaco Maurizio Mangialardi e il direttore di casa Mastai, Alfredo Pasquali.
Il volume in oggetto propone l’edizione critica del codice Bona episcopatus Senogaliensis, degli inizi del secolo XV, ascrivibile alla ricca varietà di libri “inventari-catasti” che elencano i beni posseduti dal vescovo della città. Ovvero, mette a parte di un fondo costituito da 20 codici che, conservati presso l’Archivio storico vescovile di Senigallia e nella quasi totale dispersione delle testimonianze dell’attività del presule, rimangono le uniche fonti cui attingere notizie sui vescovi, sulla società e il territorio senigalliese, sulla composizione della popolazione, i modi di sfruttamento del suolo, le forme e l’organizzazione istituzionale della città e dei castelli, di chiese e monasteri dell’estesa diocesi su cui il vescovo vanta una posizione di dominio.
Per la comodità del lettore, il libro è articolato in liste riferite a luoghi differenti e costituite da sintetiche registrazioni relative ai documenti dell’Archivio che hanno per oggetto l’amministrazione delle proprietà del vescovo: possessioni, terre, case e chiese sulle quali esercita la giurisdizione, all’interno della città di Senigallia e nei castelli della diocesi.
In sintesi, questa presentazione è un’occasione ghiotta per gli studiosi ed i cultori di storia locale che vogliono approfondire la conoscenza dell’area del Misa ed oltre.
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