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Al Convegno di Senigallia sul viaggio, la straordinaria figura di Cesare Rossi

Il 20 settembre l'attore senigalliese Mauro Pierfederici rievocherà le avventure di un celebre comico itinerante

Mauro Pierfederici

Non soltanto celebri patrioti come Guglielmo Oberdan, od eroi nazionali come Giuseppe Garibaldi, nel Convegno Internazionale di Studi “Viaggi e viaggiatori nell’Ottocento”, previsto per il 20-22 settembre alla Rotonda di Senigallia.


Nel corso del pomeriggio inaugurale, dopo il saluto delle autorità, tra le prime relazioni vi sarà infatti anche quella di un noto attore senigalliese, Mauro Pierfederici, che parlerà dell’interessante figura di Cesare Rossi.

Un capocomico itinerante: Cesare Rossi“, porterà alla ribaltà proprio le vicende di uno dei più importanti attori comici ottocenteschi: nato a Fano nel 1829, volontario, come i fratelli, nel corso della I Guerra d’Indipendenza, Cesare Rossi partecipò alla difesa di Roma, iniziando successivamente, negli anni cinquanta, la sua carriera di attore, ottenendo fama sempre più crescente. Fu successivamente direttore e capocomico della compagnia “Città di Torino”, da lui stesso fondata: qui, ebbe fra i suoi primi attori Eleonora Duse.

“Si tratta di un personaggio davvero molto affascinante e che si inserisce bene nel contesto del Convegno – spiega Pierfederici – Cesare Rossi ebbe infatti una fortissima attrazione per il viaggio, che emerse fin da giovanissimo”. “Dopo aver lottato per la causa italiana – continua il relatore – scelse a soli 21 anni di guadagnarsi da vivere come attore girovago. Allora, il teatro italiano, non disponeva, come già accadeva invece all’estero, di molte compagnie stabili.Col tempo acquisì sempre più celebrità, soprattutto come capocomico, accogliendo una giovane Eleonora Duse nella sua compagnia.Alla Rotonda verrà approfondito principalmente il suo viaggio in Sud America, dove fu accolto con grandi onori dalle massime autorità locali, imperatore del Brasile compreso. Rossi era talmente famoso ed apprezzato che nei manifesti che pubblicizzavano i suoi spettacoli compariva soltanto il suo volto, senza l’indicazione del nome. Non c’era bisogno”.

Da Fano al Sud America il tragitto fu però piuttosto complicato: “le testimonianze scritte arrivate fino a noi ci narrano di un viaggio di circa un mese, senza dimenticare che la sua permanenza brasiliana fu tormentata da una forma di febbre gialla – evidenzia ancora Pierfederici – sono aspetti da non sottovalutare e in cui risiede il fascino di figure come quella di Cesare Rossi. Oggi fatichiamo a capire cosa vuol dire viaggiare per tempi così lunghi e inseguendo un ideale. Perché per l’attore fanese – spirito talmente libero da essere contrario pure ad ogni forma di scuola teatrale – il viaggio era un’ideale, come lo era stato in precedenza il battersi per l’indipendenza italiana“.

Rossi morì a Bari nel 1898.

“Viaggi e viaggiatori nell’Ottocento. Dalle Marche all’Italia, attraverso l’Europa e i paesi extra-europei” è stato ideato dall’Associazione di Storia Contemporanea, che lo ha organizzato assieme al Comune di Senigallia e col sostegno del Senato della Repubblica, del Ministero dei Beni e delle attività culturali, della Regione Marche, dell’Assemblea Legislativa delle Marche, dell’Amministrazione comunale di Senigallia, dell’Università degli Studi di Macerata, del Centro Cooperativo Mazziniano di Senigallia, del Centro Cooperativo Mazziniano-Centro Studi Marchigiano di Jesi (An), della Banca di Credito Cooperativo di Ostra e Morro d’Alba (An).

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