Attentato Adinolfi a Genova, identificati e fermati due anarchici
Il manager Ansaldo Nucleare era stato gambizzato il 7 maggio e l'agguato era stato rivendicato 4 giorni dopo
Dopo quattro mesi di indagini sono arrivati due fermi per l’agguato e la gambizzazione di Roberto Adinolfi, amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, ramo di Finmeccanica, che il 7 maggio era stato raggiunto da proiettili partiti da una pistola di fabbricazione russa.
L’attentato ad Adinolfi era stato rivendicato, a distanza di 4 giorni, dalla formazione denominata Federazione Anarchica Informale, che aveva spedito alla redazione del Corriere della Serauna lettera in cui l’organizzazione si attribuiva le responsabilità del gesto.
Sono state le telecamere poste nei pressi della stazione di Brignole, a Genova, a consentire l’identificazione dei due anarchici fermati: si tratta di Nicola Gay e Alfredo Cospito, rispettivamente di 44 e 46 anni, entrambi residenti a Torino e con precedenti legati ad atti terroristici.
I due, il giorno dell’attentato ad Adinolfi, hanno abbandonato lo scooter utilizzato per fuggire dal luogo dell’attentato nei pressi della stazione e sono stati inquadrati dalle telecamere di sorveglianza della caserma dei NAS di Genova mentre si toglievano i caschi.
La vicinanza dei soggetti a gruppi anarco-insurrezionalisti, proprio nella Fai, e soprattutto il fatto che Gay e Cospito stessero per abbandonare il suolo italiano hanno dato una decisiva accelerazione alle operazioni degli investigatori, che con un blitz in Piemonte che ha portato al fermo dei due. Ora si continua ad indagare anche sulla compagna di Cospito e si lavora per recuperare l’arma utilizzata nell’agguato ad Adinolfi.
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