Lorenzo Cicconi Massi porta la fotografia di Senigallia in Croazia
Positivo riscontro di pubblico per la personale del fotografo a Spalato
Continuano i successi dei protagonisti della fotografia senigalliese. In questi giorni la cronaca registra il positivo risultato di pubblico e di valutazioni per la mostra personale di Lorenzo Cicconi Massi, inaugurata lo scorso 22 agosto nei bellissimi locali della Galleria Galic di Spalato.
L’esposizione presenta il lavoro creativo di Cicconi Massi: dalle prime serie sul gioco dei bambini, con cui ha vinto il premio Canon nel 2000, fino a “Cammino verso niente” nel 2008. In tutto sono in mostra a Spalato 43 scatti di sei differenti serie.
L’evento di Spalato nasce dalla collaborazione tra il Comune di Spalato, l’associazione croata Hulu presieduta da Mateo Perasovic, già direttore dell’Accademia di Belle Arti della città Dalmata, il Comune di Senigallia e il Musinf, il museo Comunale d’Arte Moderna e della Fotografia. Va segnalato che l’evento si inserisce in un progetto di scambi culturali avviato negli scorsi mesi dall’Assessore alla Cultura, Stefano Schiavoni, che porterà entro la fine dell’anno anche all’allestimento di una mostra di artisti croati a Senigallia.
La mostra di Cicconi Massi a Spalato è stata inaugurata alla presenza dell’Assessore alla Cultura di quella Città, Maja Munivrana, e del Console d’Italia in Croazia, Paola Cogliandro. A rappresentare il Comune di Senigallia a Spalato c’era il consigliere delegato per le politiche dell’Unione Europea, Dario Romano.
A sottolineare il successo dell’evento è significativo il fatto che, dato il grande numero di visitatori, tutti i materiali illustrativi della mostra predisposti dall’associazione Hulu siano andati rapidamente esauriti.
Dopo i saluti ufficiali da parte delle autorità, Lorenzo Cicconi Massi, per sottolineare il profondo legame culturale che unisce Senigallia all’altra costa dell’Adriatico, ha svelato un aneddoto relativo ad un suo sogno ricorrente, che consiste nell’arrivare in spiaggia a Senigallia e trovarsi davanti, a poche centinaia di metri, le coste croate, imponenti e maestose con le loro catene montuose alle spalle.
Un sogno che manifesta il sentimento profondo di contiguità tra la costa nativa e la bellezza ospitale della terra dalmata. Un sentimento costantemente presente nella cultura senigalliese e tanto spesso raccontato anche negli scritti di Sergio Anselmi, il primo a delineare concettualmente il sentimento di koinè adriatica, che definisce l’unità culturale dei popoli che vivono sulle coste dell’Adriatico.
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