Dall’Idv Senigallia un invito alla Consulta dei Giovani sull’abuso di alcol tra i minori
I dipietristi chiedono un procedimento all'insegna dell'"educare senza punire"
53 miliardi di euro all’anno le spese totali e sociali stimate dagli organismi di ricerca sociale (mortalità, perdita di produttività, assenteismo dal luogo di lavoro, disoccupazione, costi sanitari, etc.), circa il 3,5 % del Pil del Paese per intenderci. Sono solo alcune cifre estratte dalle relazioni sull’abuso di alcol riconosciuto – finalmente e fortunatamente – come fenomeno sociale. Cifre che hanno portato anche un recente Cdm a discutere di misure sul tema per quanto riguarda la sanità.Il riconoscimento da parte dei massmedia e dell’opinione pubblica che ha messo a fuoco questo fenomeno dei tempi, che coinvolge non solo la movida della nostra città ma tutta la movida e la vita notturna del Paese, ci rende, comunque, ottimisti ricordando i passi avanti e i successi fatti dalle Istituzioni capaci di influire, non solo sul piano giuridico ma anche della cultura generale, sulla sicurezza stradale dopo il riconoscimento del tragico fenomeno delle “stragi del sabato sera” negli anni ‘90.
Anche nella nostra città è da tempo imperativo il “chi guida non beve” e l’uso di bici o mezzi pubblici per la movida.
Troviamo positiva l’intenzione da parte dell’Amministrazione di “coinvolgere famiglie, scuole e istituzioni per sensibilizzare e contrastare l’assunzione di alcolici da parte dei minori“.
Questa sinergia deve trattare il fenomeno, a nostro avviso, anche tenendo conto, oltre che l’abuso di alcol tra i minori, del mondo giovanile in generale.
Il mondo giovanile non deve sentirsi riscattato da questo tema. Ovviamente all’insegna del “educare, non punire” (tante se ne sono sentite dire quest’estate che ce le potevano risparmiare, come le “multe ai minori” proposte senza presupposti giuridici).
Coinvolgimento dei privati per la sensibilizzazione è, finalmente, un’altra leva che si è iniziata a vedere e che speriamo prenda sempre più diffusione.
Riteniamo che a questi tavoli che il Comune si opererà ad organizzare a settembre su questo tema importante per la crescita culturale e turistica della nostra città prenda parte anche la Consulta dei Giovani la quale, ovviamente anche al suo interno, dovrà essere protagonista della sensibilizzazione e del contrasto dell’abuso di alcol tra i minori e i giovani.
I razionali deterrenti adottati dalle Istituzioni e dal tessuto sociale negli ultimi vent’anni ci lasciano ben sperare.
di Stefano Canti
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