Torture a malati di Alzheimer, 15 arresti. Una 35enne senigalliese ai domiciliari
Scoperti appartamenti-lager a Ittiri (Sassari). In manette medici, familiari e Consigliere Regionale
Le avevano dato il nome di psiconeuroanalisi: era la “terapia” con la quale alcuni neurologi che operavano in Sardegna promettevano di curare malati di Alzheimer che da ogni parte d’Italia era stati trasferiti in appartamentini a Ittiri, in provincia di Sassari, che si sono invece rivelati luogo di percosse e torture per i pazienti.
Hanno scoperto tutto i Carabineri sardi, che attraverso una serie di telecamere nascoste hanno filmato le agghiaccianti angherie alle quali erano sottoposti almeno 30 malati della sindrome neurodegenerativa che a lungo andare rende non autosufficiente, spesso incapace di difendersi, chi ne viene colpito.
Botte e maltrattamenti erano la “cura” che veniva somministrata ai degenti, che venivano affidati alla Associazione Italiana Operativa Neuropsichiatrica – Aion Onlus (che onlus non era…) dopo una presentazione di una terapia confezionata con poche nozioni di anatomia, condite addirittura da credenze ed esoterismi come la Kabbalah.
Coinvolti nella truffa che sfociava nei maltrattamenti, a vario titolo, medici, collaboratori, familiari dei pazienti e un Consigliere Regionale della Sardegna in quota PdL. In carcere sono finiti in quattro, in undici invece si trovano ora agli arresti domiciliari: tra questi ultimi anche C.G., 35 anni di Senigallia, parente di uno dei pazienti.
La 35enne senigalliese figura in un gruppo di familiari che comprende anche A.D.C., stessa età di Grotta Ferrata (RM), F.B. 64 anni di Tortoreto (TE), il 40enne di Bucchianico (CH) V.P., il 68enne C.S. di Dolianova (CA), il romano A.D., 47enne assistente di un paziente.
I domiciliari gravano anche sui medici M.L., 47 anni di Olbia, e G.D., 33 anni di Sennori (SS), oltre che sul Consigliere PdL Antonello Peru, 48enne di Sorso (SS).
Le porte del carcere si sono invece aperte per l’ideatore della psiconeuroanalisi, il neurologo Giuseppe Dore, 43enne di Ittiri (SS), insieme alla sua collega Marinella D’Onofrio, 52enne di Sassari, ai collaboratori Salvatore Fadda, 43 anni, di Ittiri (SS), e Maria Giuseppa Irde, 46enne di Bonorva (SS), e a Ornella Bombardieri, 62 anni di Roma, familiare di un paziente.
A portare tutto alla luce Davide Casu, fondatore della Aion insieme a Dore, che aveva raccontato tutto ai Carabinieri in seguito a due casi di ricovero di pazienti al Pronto Soccorso: Casu ha temuto che tutta la storia venisse fuori e si è “pentito” a fine marzo 2012. Le indagini partite dopo la denuncia hanno confermato tutto.
Il coinvolgimento del personale medico-sanitario e dei familiari è sostanzialmente la connivenza nel tenere in piedi la struttura, la truffa e la “terapia”, quello del Consigliere Peru, secondo l’accusa, è relativo all’essersi speso per far ottenere alla Aion una convenzione con la Asl di Sassari per l’uso di locali ospedalieri e la vittoria di un bando per la ricerca scientifica.
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