Sono ben dieci gli extracomunitari identificati nel corso di un’operazione anti sfruttamento del lavoro nero e anti immigrazione da parte dei Carabinieri sul territorio senigalliese e nei comuni limitrofi.

Cinque cittadini indiani e cinque pakistani, regolarmente presenti sul territorio nazionale, ma non tutti in possesso della documentazione dell’Autorità di Pubblica Sicurezza, sono stati trovati presso un’abitazione privata in via Acquastrini, a Montemarciano, e identificati come dipendenti non in regola di un loro connazionale, un pakistano già pregiudicato per precedenti specifici.

Al termine dei controlli, condotti dai militari della Compagnia del Capitano Marinaccio anche con l’ausilio di interpreti, per quattro di loro si è proceduto al fotosegnalamento, da cui è emerso che due avevano fatto richiesta dello status di rifugiato politico.

Ancora da definire, sotto i profili penale ed amministrativo, le responsabilità di W.M. (il pakistano locatario) e A.M. (l’italiano proprietario dell’immobile), a carico del quale veniva anche riscontrata la violazione della normativa “Antiterrorismo” (art. 12 del D.L.59/1978). Tale norma prevede la comunicazione obbligatoria alla Questura in caso di cessione (locazione, vendita, titolo gratuito) di un’unità immobiliare; comunicazione però che, con le Disposizioni in materia di Federalismo Fiscale Municipale (art. 3, comma 3, del D.Lgs. 23/2011), è stata assorbita nella registrazione del contratto di vendita o di locazione.

I possibili capi d’imputazione per il cittadino pakistano, che smistava i “suoi” lavoratori in base alle necessità e alle opportunità, vanno dallo sfruttamento di manodopera irregolare fino al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.